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Una commedia senza pretese, giocata soprattutto sui due protagonisti, Hugh Grant e Jeanne Tripplehorn, belli e con discreto glamour. Grant è bravo ma neppure paragonabile al Cary Grant di "Intrigo Internazionale", è distante anni-luce! Lui elei si amano ma c'è un piccolo guaio, dal momento che la bella Gina è figlia di un boss mafioso che approfitta dei suoi fidanzati per nuove losche manovre. Ci vuole un po' perché Hugh ne venga a conoscenza, ma poi il nostro impavido supereroe accetta la sfida. Se è amore... che lo sia veramente! Invece da subito viene chiesto il suo aiuto per sotterfugi di poco conto, ma in seguito a Hugh viene chiesto di mettere sul mercato alcune tele orrende dipinte da un cugino di Gina. Il massimo però succede quando ci scappa il morto e l'FBI deve indagare. Hugh allora collabora e alla fine riesce a sposare Gina. Una sceneggiatura prevedibile e scontata. Il sorriso di Hugh Grant riesce sempre a risolvere tutto ma proprio per un pelo. Per fortuna è aiutato dalla grazia di Jeanne Tripplehorn, con un delizioso taglio di capelli. Due quadretti esilaranti: il gruppo di boss seduto al bar mentre parlotta bevendo whisky e soda e la scena al ristorante, dove la cameriera cinese sbaglia a mettere il regalo e lo consegna al tavolo sbagliato. Hugh rimette tutto a posto ma con imbarazzo totale. Un film, semplicemente un film... - di "Joss" -
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