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Il film si intitola Gioco a Due e non riesco a dare più di... due stellette. Questo lavoro di McTiernan pecca di grossa presunzione, anche se è un film elegante: ma è privo di mordente. Può essere apprezzato solo da chi non ha visto e apprezzato l'originale, cioè "Il caso Thomas Crown" di Norman Jewison, con Steve McQueen e Faye Dunaway, con la colonna sonora firmata da Michel Legrand... Quella pellicola era il trionfo del glamour e della sensualità in campo cinematografico, anche se Mereghetti (critico) non approva l'uso dello "split screen". Invece lo split screen è fondamentale per vedere da più parti l'azione della rapina ideata da Crown e ci regala una delle più belle sigle iniziali di sempre, unica e coinvolgente. È stata un'idea troppo azzardata cercare di rifare il film originale. Era impossibile fare meglio o uguale. Innanzitutto i due protagonisti, seppur bravi, sono distanti anni-luce da Steve McQueen e Faye Dunaway per incisività di recitazione e poi nell'originale c'era Paul Burke a impersonare un tenente di polizia arguto e risoluto, con una spiccata personalità. Qua invece il poliziotto è impersonato da Denis Leary, che non convince nessuno e ha sempre la stessa espressione. È il personaggio più deludente e imbarazzante, insieme purtroppo a Faye Dunaway relegata qua al ruolo di psicologa... Per fortuna Leary si è poi rifatto nel corso degli anni diventando protagonista di una fortunata serie TV americana, "Rescue me", incentrata su una attivissima squadra di pompieri di New York. L'unico motivo di divertimento del film è lo straordinario stratagemma di Crown ideato per scappare dal museo dopo avere rubato un altro quadro, vestendo decine di uomini con una bombetta in testa come la sua. Anche la colonna sonora non convince in questo lavoro patinato ma senz'anima di McTiernan. - di "Joss' -
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