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Lucia Poli

Lucia Poli è un'attrice italiana, è nata il 12 ottobre 1940 a Firenze (Italia).
Nel 1997 ha ricevuto il premio come miglior attrice non protagonista al Nastri d'Argento per il film Albergo Roma. Lucia Poli ha oggi 83 anni ed è del segno zodiacale Bilancia.

Mon(d)oPoli

A cura di Fabio Secchi Frau

Umana, troppo attrice, Lucia Poli è personaggio simbolo dell'avanzata del femminismo sociale contro quell'Italia gretta che si svegliava dagli Anni Cinquanta. A colpi di battute e rappresentazioni teatrali ha dimostrato che è possibile, come certe grandi eroine dell'American dream, uscire dall'ombra di una realtà desolante e infame, realizzare anche le bramosie più estreme e provare al mondo il proprio inequivocabile talento. L'audacia della Poli sta nell'essere riuscita a scuotete le più tipiche famiglie semiborghesi e semiproletarie d'Italia, giungendo a mostrare (in una maniera assai più gustosa, contaminata e sì anche scorretta e di tendenza e molto di più di una qualsiasi satira liberal) una nazione nostrana e un mondo rincoglioniti, o quantomeno profondamente assopiti, provocandone un certo risveglio. Disgraziatamente, nel trasferirla sul grande schermo, si scopre che il cinema non ha potuto contenere tutta la sua complessità, tutte le sue tante contraddizioni, annientando così quella sorta di processo identificativo fra lo spettatore e l'interprete, l'unico ad avere un'efficacia senza pari. Puro autolesionismo cinematografico, come dire che buttiamo le perle nel fondo del cassetto, solo per portare al collo pessime imitazioni di bijou.

La vita in teatro
Sorella minore del bravissimo e famoso attore Paolo Poli, figlia d una maestra elementare montessoriana, rimane orfana di padre a soli 5 anni, quando cioè il genitore muore nel dopoguerra. Di lui dice: «È sempre rimasto per me un'icona bella e crudele. Suonava il violino e cantava "Malìa" di Tosti». Inizia la sua attività teatrale nel 1970 col Teatro dei Ragazzi, grazie al quale mette in scena "Le Metamorfosi" di Ovidio. Si impegna molto anche in radio, ma è sempre il teatro la sua più grande passione, soprattutto quando ad affiancarla c'è il fratello maggiore Paolo con il quale si diverte enormemente a scambiarsi i ruoli nello spettacolo "Femminilità" (1972). Comprende poi che la collaborazione con il fratello, l'avrebbe però costretta a partecipazioni secondarie, essendo lui la grande stella del palcoscenico, così, nel 1974, "si mette in proprio" e fonda (in un garage) come capocomica il proprio gruppo teatrale "Le parole le cose", scrivendo testi e mettendoli in scena con un personalissimo stile che sfocia fra il sociale e il femminismo, mischiando la verve comica alla più raffinata ironia satirica. A recitare con lei ci sono Donato Sanniti, il Premio Oscar Roberto Benigni, Carlo Monni, il futuro regista Giuseppe Bertolucci e Rosa Di Lucia con i quali mette in scena "Liquidi" (1976), "Per Dorothy Parker", "Passi falsi" (1979), "C'era una volta" (1980), "Donne in bianco e nero" (1944) e "Sorelle d'Italia" (1995). In televisione, ci arriva nel 1975, quando Norman Mozzato sceglie lei e suo fratello (ma anche Milena Vukotic) per il film tv Strana storia del dottor White e del signor Black, seguito da: I tre moschettieri (1976) di Sandro Sequi con Marco Messeri; Le affinità elettive (1978) di Gianni Amico con Francesca Archibugi, Nino Castelnuovo, Paolo Graziosi e Veronica Lazar; Ma che cos'è questo amore (1979) e Viaggio a Goldonia di Ugo Gregoretti con Stefano Satta Flores, Flavio Bonacci, Benigni, Laura Betti, Gabriele Lavia.

I lavori cinematografici
Il debutto cinematografico arriva tardi, nel 1991, quando Christian De Sica la sceglie per un piccolo ruolo nel pessimo Faccione, esordio da protagonista di Nadia Rinaldi, con Paco Reconti, Agnese Nano, Roberto D'Agostino, Antonello Fassari, Rosalina Neri, Dado Ruspoli, Giovanni Visentin e Massimo Bonetti. Meglio dimenticare. Tutt'altro discorso per Albergo Roma (1996) con Alessandro Benvenuti che le offre un meritatissimo Nastro d'Argento come miglior attrice non protagonista. Nastro d'Argento che quasi riesce a riprendere, ma questa volta nella categoria di miglior attrice, quando si trasforma nella strega (realmente vissuta) Gostanza da Libbiano (2000) di Paolo Benvenuti. L'attrice interpreta magnificamente il ruolo di una contadina sessantenne che, sporadicamente veste anche il mestiere di guaritrice, e che per questo viene accusata dalle autorità ecclesiastiche del 1594 di stregoneria. Sottoposta a estenuanti interrogatori e torture per farle ammettere i propri poteri demoniaci, stremata dal dolore, Gostanza dà ai suoi giudici quello che chiedono e si ritrae come una strega vampira e dedita ai sabba. E in tempi lunghi, scanditi da una fotografia alla Dreyer, con molta lungimiranza, Lucia Poli splende attraverso la mascheratura di una strega quasi delle favole, diffondendo con facilità ed efficacia contenuti non propriamente favolistici. Non è un caso che le provocazioni e l'irritazione di questo personaggio realmente esistito abbiano trovato voce, volto e corpo in questa interprete che da anni ribalta le ridicolaggini del potere, poggiandosi su un territorio sterminato di testi che trasforma in opere teatrali pop, colmi di originalità. Nel 2005, il suo amico Roberto Benigni, spinto da un bisogno di mantenere saldi gli affetti (ma ne siamo certi anche dalla grande energia di questa attrice), decide di dirigerla ne La tigre e la neve, poi la Poli passa al piccolo schermo recitando nelle fiction Il padre delle spose (2006), e Miacarabefana.it (2009). Successivamente entra nel cast de La doppia ora (2009) di Giuseppe Capotondi e della commedia di Fausto Brizzi Pazze di me (2012).
In un mondo dello spettacolo che è pieno di dilettanti allo sbaraglio che a spinte giocano a diventare divi in carne e ossa anche solo per un'ora, sono molteplici (purtroppo) le ragioni che hanno delineato un mancato trionfo nazionale di Lucia Poli. Una donna senza misura, una macchina inesorabile di pensieri che non sembra essere molto interessata ad alimentare l'industria televisiva, ma si concede a un pubblico indifferenziato, che la sceglie personalmente, perché in lei rivede l'esaltazione di tutte le caratteristiche di un'attrice: il gusto, la contaminazione, il sense of humour, l'ostentazione del meraviglioso e perfino la poesia. Lucia Poli è desiderio. Lucia Poli è creazione che sta al confine fra l'umano e l'attrice, un confine che si assottiglia sempre di più e che varca i territori fra realtà e magia. Autentica, reale, essenziale. Un dono per gli italiani. Un'interprete che con la sua recitazione, spingerebbe (ne siamo certi) anche i più disincantati e i più scurrili a entrare (senza troppi sforzi immaginativi) in un mondo fiabesco, soprattutto se si pensa che il mondo reale ci propina sempre di più bugie, confusione e inganni.

Ultimi film

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I film più famosi

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Storico, (Italia - 2000), 92 min.
Drammatico, (Italia - 1996), 105 min.
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