oscar cacace
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martedì 24 gennaio 2023
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verdone come sordi, nel bene e nel male.
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Non è facile stupire quando non si hanno idee. Da Carlo ci attendiamo sempre un Patata, un Pettinari, un Fucsas. Purtroppo non è facile ammettere che certi tempi (anche recitativi) siano ormai finiti. I suoi ultimi film sono privi della sua stimata e storica brillantezza, e con questo abbiamo raggiunto credo l'apice:lento, prevedibile, scontato, banale, non fa ne ridere ne riflettere, e proprio come Sordi in "Troppo forte" , caricava per paura di non far ridere, Verdone, persa la sua ispirazione, segue lo stesso percorso del suo mentore. Film decisamente di basso livello.
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giuseppe d''andrea
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giovedì 19 maggio 2022
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forte delusione
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Chi si aspetta humor raffinato e tematiche intelligenti resta basito e con un groppo in gola di malinconia, ricordando alcuni film di Carlo. Un film banale, senza idee, una serie ripetitiva di parolacce grossolane, un bel didietro, quello della (oltretutto) poco credibile truce figlia del professore, mostrato da tutte le angolazioni possibili, stile film trash anni 80. Una clamorosa caduta di stile di Verone, per molti versi inspiegabile. Scene di sesso maccheronico in stile italietta. Volta pagina, Carlo, facciamo finta di non averlo visto.
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l''''impietoso
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martedì 23 novembre 2021
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un film poco originale
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Finalmente sono riuscito a vedere "Si vive una volta sola" su Amazon Prime. Mi aspettavo di più. La location nello splendido mare della Puglia meridionale invita a passare tra Gallipoli, Ostuni e S. Maria di Leuca le prossime vacanze estive, l'esperienza salva Papaleo e Verdone, per il resto sufficienza stiracchiata e tanto dejavù. Ho capito pochissime battute dell'attrice che impersonava la figlia del dr. Gastaldi, si mangiava metà parole in un dialetto pugliese (perché non romanesco?) di difficile comprensione; personaggio osé che stona con la vicenda. Oltre ad essere ispirato da "Amici miei", il cast composto dai tre dottori burloni più una dottoressa mi ha ricordato un famoso sketch di Aldo, Giovanni e Giacomo + Marina Massironi, con la differenza che solo il corto originale era esilarante.
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Finalmente sono riuscito a vedere "Si vive una volta sola" su Amazon Prime. Mi aspettavo di più. La location nello splendido mare della Puglia meridionale invita a passare tra Gallipoli, Ostuni e S. Maria di Leuca le prossime vacanze estive, l'esperienza salva Papaleo e Verdone, per il resto sufficienza stiracchiata e tanto dejavù. Ho capito pochissime battute dell'attrice che impersonava la figlia del dr. Gastaldi, si mangiava metà parole in un dialetto pugliese (perché non romanesco?) di difficile comprensione; personaggio osé che stona con la vicenda. Oltre ad essere ispirato da "Amici miei", il cast composto dai tre dottori burloni più una dottoressa mi ha ricordato un famoso sketch di Aldo, Giovanni e Giacomo + Marina Massironi, con la differenza che solo il corto originale era esilarante. Ma soprattutto l'inverosimile sbaglio della scheda medica del dr. Lasalandra è stato copiato a piene mani da "Fantozzi in paradiso", dove lo sfortunato ragioniere si dà alla pazza gioia sapendo di avere un solo mese di vita; lì il finale resta tragicomico perché Fantozzi esternando la sua gioia verrà investito da un camion, mentre nel film il personaggio morituro fa fare la figura del fesso a chi si è divertito troppe volte ai suoi danni.
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f.vassia 81
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lunedì 18 ottobre 2021
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verdone in fase calante
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La regia di mestiere fa scivolare via liscia questa commedia sull'amicizia, che però naviga fra gag volgarotte, trovate stantie, zingarate senza mordente, colpi di scena prevedibili e fragilissimi agganci a temi d'attualità. Qua e là qualche sorriso, ma anche il Verdone attore sta perdendo colpi.
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fla_88
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giovedì 15 luglio 2021
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terribile
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Secondo me, non avevano una sceneggiatura e sono andati a braccio. Non si spiegano sennò queste storie cominciate e poi non concluse, personaggi senza senso, battute che manco al cabaret di provincia... Trama banalissima, riso che spunta solo per qualche battuta pecoreccia, di un cringe che manco lo stamo a di... Madonna, terribile. Eh niente, conferma la teoria che, a una certa, tutti devono andare in pensione
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felicity
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mercoledì 30 giugno 2021
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non all''altezza di un grande del nostro cinema
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Si vive una volta sola non è all'altezza di un grande del nostro cinema, perché mancano la sua sensibilità culturale, la sua delicatezza sempre arguta. Pare una brutta copia di 'Amici miei', senza quello spirito geniale e catartico
L’ouverture sembra non finire mai ma, a conti fatti, sarebbe stato meglio che durasse ancora di più. Il filo conduttore delle burle è un nebuloso omaggio al piglio di film come Amici miei. Solo che questi, invece che essere scherzi fatti da un gruppo di amici al resto del mondo, a mo’ di autodifesa contro le sue ingiustizie, le sue incongruenze o la sua noia (come nel film monicelliano), sono tutti indirizzati verso lo stesso membro del gruppo, Amedeo (Rocco Papaleo), in modo del tutto gratuito, e contengono ciascuno una potenziale offesa a una o più categorie umane deboli o comunque da proteggere, tra cui gli attori di cinema che li mettono in scena.
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Si vive una volta sola non è all'altezza di un grande del nostro cinema, perché mancano la sua sensibilità culturale, la sua delicatezza sempre arguta. Pare una brutta copia di 'Amici miei', senza quello spirito geniale e catartico
L’ouverture sembra non finire mai ma, a conti fatti, sarebbe stato meglio che durasse ancora di più. Il filo conduttore delle burle è un nebuloso omaggio al piglio di film come Amici miei. Solo che questi, invece che essere scherzi fatti da un gruppo di amici al resto del mondo, a mo’ di autodifesa contro le sue ingiustizie, le sue incongruenze o la sua noia (come nel film monicelliano), sono tutti indirizzati verso lo stesso membro del gruppo, Amedeo (Rocco Papaleo), in modo del tutto gratuito, e contengono ciascuno una potenziale offesa a una o più categorie umane deboli o comunque da proteggere, tra cui gli attori di cinema che li mettono in scena.
I veri dolori arrivano quando il film comincia davvero.
Si vive una volta sola è un film dai tentativi di comicità talmente oltre i limiti del cringe rilevabile strumentalmente che, per assurdo, il suo lato positivo è stimolare la mente dello spettatore a cercare ragioni non economiche di tutto questo, dove chiaramente non ci sono.
Quello che prende forma in questo film è il lato oscuro di Carlo, quasi un gemello cattivo tenuto in soffitta per anni. La sensibilità culturale di Verdone, la sua delicatezza sempre arguta nel presentare i difetti degli italiani attraverso dei personaggi che, per quanto vasta fosse la loro gamma morale ed espressiva, sono tutti un po’ una caricatura di lui stesso, sono state strappate a morsi da questo suo doppio che gli si è sostituito di nascosto, con la missione di darci, tutto in una volta, quello che non avremmo mai osato chiedergli e che avrebbero fatto bene a non darci mai.
Mentre va avanti lo streaming siamo in preda a una sorta di discrasia cognitiva. Alcune battute del film lasciano esterrefatti perfino i più laici in termini di politicamente corretto.
Quello che arriva è la tristissima consapevolezza di essere di fronte al peggiore film della carriera di un grande del nostro cinema, da cui usciamo colmi della speranza che un’operazione come questa resti unica nel suo genere.
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jonnylogan
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martedì 15 giugno 2021
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verdone chi era costui?
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Il chirurgo Umberto Gastaldi e la sua equipe medica composta dall’ assistente Corrado Pezzella, dall’anestesista Amedeo Lasalandra e dalla strumentista Lucia Santilli, è tanto affidabile e seria in sala operatoria quanto ilare e incline a scherzare al di fuori di essa. I quattro nascondono i propri problemi personali colpendo soprattutto Lasalandra, tutto questo fino a quando una notizia inaspettata li spingerà a trascorrere assieme cinque giorni di vacanza a Otranto.
L’ultima pellicola di Carlo Verdone rende attuale il ritrovo post scolastico celebrato dall’autore romano nel 1988 in tal caso declinato all’interno di un posto di lavoro.
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Il chirurgo Umberto Gastaldi e la sua equipe medica composta dall’ assistente Corrado Pezzella, dall’anestesista Amedeo Lasalandra e dalla strumentista Lucia Santilli, è tanto affidabile e seria in sala operatoria quanto ilare e incline a scherzare al di fuori di essa. I quattro nascondono i propri problemi personali colpendo soprattutto Lasalandra, tutto questo fino a quando una notizia inaspettata li spingerà a trascorrere assieme cinque giorni di vacanza a Otranto.
L’ultima pellicola di Carlo Verdone rende attuale il ritrovo post scolastico celebrato dall’autore romano nel 1988 in tal caso declinato all’interno di un posto di lavoro. Se in Compagni di Scuola Verdone dava libero sfogo ai ricordi adolescenziali e di come l’età adulta ci possa cambiare a causa di matrimoni, fallimenti personali e professionali, capaci di scostarci dal ricordo che ognuno conserva di un periodo dorato della propria vita; in quest’ultima pellicola è invece la storia di un manipolo di uomini e donne sull’orlo di una crisi di nervi, vuoi per l’inevitabile burn out nel quale può cadere ciascun componente di un’equipe medica, vuoi per via dei soliti e inevitabili problemi personali e famigliari, che ci tengono incollati allo schermo. Alla fine quest’ultimo film di Verdone è ancora un inno molto acre e poco dolce alla vita e al tirare avanti fra uno scherzo e un’operazione chirurgica di successo. Molto difficile non notare numerose analogie con alcune pellicole di Monicelli fra cui la saga di Amici Miei o Il Marchese del Grillo ove proprio lo scherzo e lo scherzare, soprattutto in maniera triviale, è un modo per esorcizzare il tempo che passa e la vacuità della vita. Il quadrumvirato di attori, prima ancora che medici, funziona alla perfezione soprattutto nel reparto maschile con Papaleo e Tortora in particolare vena recitativa.
Verdone dirige senza particolare difficoltà una sceneggiatura, l’ennesima, scritta a sei mani assieme al solito Pasquale Plastino e a Giovanni Veronesi, scoprendosi meno comico di un tempo e riuscendo a mascherare sotto una coltre di ilarità una serie di drammi personali di non indifferente portata. Dimenticate quindi l’autore di Un sacco bello e Borotalco, dedito ai personaggi e alle macchiette, ma tenete presente che esattamente come in queste due pellicole anche questa volta si cela una narrazione carica d’ineluttabile sconfitta.
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ciolo
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lunedì 7 giugno 2021
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brutto...scontato... pecoreccio!
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Ormai Carlo pellicola dopo pellicola, raschia il fondo di un barile asciutto (di idee), e mette a dura prova la fedeltà dei suoi ammiratori!. In questo film c'è tutto il panorama squallido del cinema italiano: volgairtà, sceneggiatura pprossimativa, scontatezza della trama!... Peccato per gli attori, bravi si, ma coinvolti in una sotia senza ne capo ne coda che socrre zoppicando verso una fine intuità dopo pochi minuti di visione!.... Carlo mio mai io mi domando... ma chi te lo fa fare!!?
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enzo70
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martedì 1 giugno 2021
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film leggero leggero e gradevole. viva verdone
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Ero pronto ad andare a vedere l’ultimo film di Verdone al cinema il giorno dell’uscita, come faccio sempre da anni, un appuntamento con un amico, tanto Verdone va sempre bene. Maledetto Covid19 ho aspettato oltre un anno e, da casa, finalmente “Si vive una volta sola”. Commedia gradevole, elegante, non condivido la critica che lo ha dichiarato a tratti volgare. Una storia verosimile, come tutte quelle del Verdone non caratterista, in cui un primario di fama condivide con la sua equipe angosce e zingarate. Ottimo Verdone, ma il giudizio è viziato dall’affetto per comico romano, ma molto bravi anche gli altri protagonisti, Papaleo perfetto nella parte e, al solito, bellissima e brava Anna Foglietta.
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Ero pronto ad andare a vedere l’ultimo film di Verdone al cinema il giorno dell’uscita, come faccio sempre da anni, un appuntamento con un amico, tanto Verdone va sempre bene. Maledetto Covid19 ho aspettato oltre un anno e, da casa, finalmente “Si vive una volta sola”. Commedia gradevole, elegante, non condivido la critica che lo ha dichiarato a tratti volgare. Una storia verosimile, come tutte quelle del Verdone non caratterista, in cui un primario di fama condivide con la sua equipe angosce e zingarate. Ottimo Verdone, ma il giudizio è viziato dall’affetto per comico romano, ma molto bravi anche gli altri protagonisti, Papaleo perfetto nella parte e, al solito, bellissima e brava Anna Foglietta. Come dice quella canzone che ha avuto tanto successo ci vuole leggerezza. E questo film leggero è proprio quello che ci voleva.
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tragitto
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domenica 30 maggio 2021
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no carlo, non ci siamo...
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Totalmente d'accordo con Lizzy! Cominciano ad essere troppi i flop per un bravo caratterista come Verdone che sembra aver perso lo smalto di un tempo. Forse dovrebbe orientarsi su un'interpretazione meno comica e caricaturale e più sul brillante...
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