Il cattivo poeta

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luca scialo venerdì 10 dicembre 2021
il crepuscolo del fautore del fascismo Valutazione 4 stelle su cinque
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Da fautore e ideologo del Fascismo a personaggio ingombrante da tenere ai margini. E' questo il destino che segna gli ultimi anni di vita del "poeta vate" Gabriele D'Annunzio. Uno dei più importanti poeti italiani, che ha segnato pagine importanti della nostra Letteratura a cavallo tra l'800 e il '900.
D'Annunzio vive nel Vittoriale dal 1924, quando il Fascismo inizia a passare da rivoluzione popolare a feroce dittatura. Con leggi sempre più restrittive della libertà. D'Annunzio, ormai 74enne, è molto critico nei suoi confronti e per questo Mussolini lo tiene quasi al confino. Per evitare che le sue idee, ancora argute e sublimi, infiammino quelle degli italiani.
Eppure, proprio quel poeta che ha come convive con tre donne e qualche assistente, ma soprattutto col rancore e coi ricordi dei bei tempi andati, quel Fascismo lo ha ideato nell'esperienza breve ma intensa di Fiume. [+]

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anna rosa giovedì 11 novembre 2021
ottima opera prima
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Bellissimo film che racconta gli ultimi anni di vita di uno dei piu grandi poeti italiani, amatissimo a suo tempo, attraverso il rapporto di crescente simpatia che si instaura tra lui e il giovane federale di Brescia Giovanni Comini. Se fosse un'opera scritta, la si definirebbe romanzo di formazione, giacché il giovane fascista, si rende conto gradualmente grazie al vecchio scrittore, della natura autoritaria del regime in cui inizialmente ha fede. Complimenti al regista Gianluca Jodice ia per l'originalità del punto di vista sul fascismo e su D'Annunzio sia per la ricostruzione di ambienti e luoghi, e complimenti ai bravissimi attori.

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maxam venerdì 17 settembre 2021
dieci secondi che non salvano una storia. Valutazione 1 stelle su cinque
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Un anello che rimbalza su una ringhiera mi fece salvare Match Point di Woody Allen.
Qui ci sono 10 secondi eccelsi ma che non salvano la storia.
Sono quei 10 secondi quando Castellitto-D'Annunzio si affaccia, si sporge dal balcone per parlare ai reduci di Fiume e la telecamera lo inquadra frontalmente ed è come se supplicasse ciascun spettatore di interrogarsi su cosa preannuncia la tempesta. Le sue affermazioni su come le parole e le azioni della politica si trasformano in ben altra realtà concreta bucano lo schermo e chiedono di vigilare sull'oggi.
Ma per il resto, dov'è il D'Annunzio che fece attendere Mussolini nella stanza del Mascheraio al Vittoriale? Dov'è l'acciaio che si fa beffe del vetro?
Il D'Annunzio che il film vuole salvare come buon profeta del futuro conflitto non si pone al riparo dalla riflessione (fantapolitica) di cosa sarebbe stato, diversamente, dell'Italia. [+]

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misesjunior venerdì 27 agosto 2021
e'' così... ahimé! Valutazione 0 stelle su cinque
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Condivido il commento. Un film purtroppo reso di propaganda dalla volontà di fare una caricatura di D'Annunzio e del fascismo gradita al mainstrean che controlla finanziamenti pubblici e altro. Molta tecnica sprecata... Se non fosse per il Vittoriale questo film si poteva anche lasciar perdere ...

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herry venerdì 27 agosto 2021
troppa musica Valutazione 3 stelle su cinque
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Il cinema italiano è sempre troppo simile alle fiction tv. Difficilmente si trova un guizzo autoriale, anche in questo caso potrebbe essere diluito e presentato in tv in due puntate. Ed in questo film c'è troppa musica (melensa) e in molti casi inserita nel momento sbagliato, durante alcuni discorsi seri ed importanti di D'Annunzio.

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gumbus giovedì 19 agosto 2021
mancava un film come "il cattivo poeta" Valutazione 5 stelle su cinque
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Il parallelo con il recente Hammamet è evidente.
In entrambe i film i due giganti in esilio, vivono il proprio doloroso tramonto e penosa decadenza, e il plot abbisogna di un osservatore, un narratore, un indagatore.
In D'Annunzio, l'operazione è semplicemente prefetta, e le vicende del Federale sono decisive per l'equilibrio narrativo e morale della spaventosa realtà storica che si rappresenta.
E magnifica e strepitosa la riscostruzione, e tutte le prove d'attore. 

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clarainthesky venerdì 9 luglio 2021
bel confronto tra personaggi Valutazione 3 stelle su cinque
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Castellitto è un nome che parla da solo, e qui regge un intero film anche quando non è in scena.
E' molto bello il confronto tra i due personaggi, unica pecca la ricostruzione d'epoca secondo me un po' finta, ma non da più di tanto fastidio.

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domenica 13 giugno 2021
confronto tra due epochek
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Perché il regista del film : "Il cattivo poeta" ha messo in risalto le idee del politico, in contrasto con tutto ciò che invece stava accadendo nella realtà con tutte le conseguenze che ne sarebbero derivate e la situazione attuale del nostro Paese. In sostanza in che consiste il retaggio del passato nell'attuale governo?

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maramaldo giovedì 27 maggio 2021
l''arcangelo non volò alto... Valutazione 4 stelle su cinque
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75%

... ma "vide chiaro". Gabriele "vede" pure l'interrompersi di quella damnatio memoriae che durava dal giorno dopo le sue esequie. Eppure, regalò al cinema una sfilza di titoli. Egli stesso, da fiction: l'impresa di Fiume, un golpe da Sudamerica; in piena guerra sorvolò Vienna facendo piovere volantini; s'incaponì a far arrivare natanti militari dall'Adriatico alle colline del Benaco, roba da... Fitzcarraldo. Curiosa coincidenza, a pochi metri dalla sua si trova la casa natale di Ennio Flaiano, un altro pescarese che influenzò un riottoso visionario romagnolo.
Castellitto lo immedesima con sorprendente somiglianza. [+]

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writer58 giovedì 27 maggio 2021
il colosso d''argilla Valutazione 4 stelle su cinque
81%
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Il fascismo, nel 1936, è una macchina di potere  fondata su una burocrazia oppressiva, sulla paura e sulla delazione. Dopo le elezioni farsa del 1924, il regime si è consolidato e gode di un appoggio popolare rinsaldato dalla conquista dell'Etiopia e dalla proclamazione dell'impero. La propaganda è martellante, le simbologie littorie onnipresenti,  la repressiome nei confronti degli oppositori è spietata e pervasiva. In questo clima, anche le voci dissidenti, che pure avevano partecipato alla costruzione del fascismo degli esordi, vengono messe ai margini e neutralizzate.
Il caso di Gabriele D'Annunzio è esemplare: il poeta nazionale,  "il vate", il comandante di Fiume, il rivoluzionario che volò sui cieli di Vienna nel 1918, durante la grande guerra, viene guardato con sospetto dai vertici del regime, che diffida della sua autonomia intellettuale  e delle sue posizioni movimentiste e  libertarie. [+]

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