In nome di mia figlia

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andrea giostra lunedì 26 dicembre 2016
l'amore del padre! Valutazione 5 stelle su cinque
63%
No
37%

Un Film bellissimo!
È questo quello che mi viene di scrivere come prima frase per connotare questa vera e propria Opera d’Arte cinematografica francese che è densa, pregna, colma, intrisa, detonante… di tantissimi elementi che caratterizzano inequivocabilmente la giustizia giusta dalla giustizia ingiusta, la verità dalla mistificazione, l’onestà dalla disonestà, l’indomabile collusione col male dall’ostinata ed ossessiva ricerca della verità per ottenere la giustizia terrena alla quale tutti gli uomini di sani principi anelano dalla nascita del tempo. La giustizia divina – e quella è un’altra storia! - di certo sarà inesorabile e non accoglierà alcuna richiesta di “perdono” da parte dei colpevoli, dei protagonisti-criminali, ovvero, di tutti coloro che si sono macchiati del sangue di una Donna pura e innocente, e sono stati collusi per pusillanimità o per complicità con l’autore del “delitto” di questa drammatica e devastante storia vera iniziata in Francia nel 1982, in una serena, calda e spensierata giornata d’estate. [+]

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enzo70 domenica 12 giugno 2016
un film necessario Valutazione 4 stelle su cinque
72%
No
28%

E torna il grande cinema francese. Basato su una storia vera, questo film ricorda, anzi direi celebra, la lunghissima battaglia giudiziaria del Dr. Bamberski per ottenere giustizia per la morte della figlia. La storia non la racconto, perché questo film va visto e basta, e non solo per il dramma di un uomo che perde una figlia, ma per la capacità del regista di dare uno spaccato realista dello scontro tra gli individui e la macchina della burocrazia. Uno stratosferico Daniel Auteuil dà un valore aggiunto al film, il ruolo sembra disegnato quasi su misura per l’attore francese, ma l’interpretazione è da Oscar. Nella sala cinematografica sentivo il fiato dei colleghi di visione tirare, la condivisione dei sentimenti elementari di una vicenda simile, il dolore, la rabbia ed il desiderio di ottenere giustizia. [+]

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shingo tamai lunedì 10 aprile 2017
l'amore invincibile Valutazione 2 stelle su cinque
100%
No
0%

Per quanto mi riguarda i meriti della pellicola sono essenzialmente due.
Il primo è il doveroso racconto,tratto purtroppo da una storia vera,dell'amore di un padre che cerca giustizia per la propria figliola anche dopo anni ed anni di interminabili battaglie processuali e non solo.
Il secondo è la più che soddisfacente interpretazione di Auteuil  che ho in realtà sempre  apprezzato. 
Oggettivamente però,nonostante una attenta regia, il film non riesce a spiccare il volo.
In alcuni momenti sembra di assistere a un documentario vero e proprio ed in altri non c'è la dovuta verve.
Di fatto potreste perdervi alcuni minuti senza perdere minimamente  il filo del racconto. [+]

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flyanto giovedì 16 giugno 2016
l'estenuante e tenace lotta di un padre Valutazione 3 stelle su cinque
67%
No
33%

La storia del film inchiesta "In Nome di Mia Figlia" racconta un fatto di cronaca realmente accaduto in Francia negli anni '80. Un padre di famiglia, alla notizia della morte della figlia recatasi in vacanza presso la casa della madre e del suo nuovo compagno, notando e poi scoprendo realmente che vi sono state delle "incongruenze" nel corso delle indagini, con anche il sospetto sempre più radicato sulla poca chiarezza della morte della ragazza, decide di non arrendersi alle dichiarazioni ufficiali e di continuare da solo la ricerca della verità e conseguentemente del colpevole. Vi riuscirà ma vi impiegherà 30 anni. 
Daniel Auteuil, che impersona ottimamente il suddetto padre, porta sullo schermo una vicenda altamente drammatica sia per la violenza del fatto in sè che per la sua lunga ed estenuante battaglia combattuta contro l'ostilità degli addetti alle indagini e contro gli ostacoli veri e propri di una burocrazia diplomatica la quale tiene maggiormente più conto  dell'insabbiamento della verità che del trionfo di essa. [+]

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alex62 venerdì 7 ottobre 2016
non arrenderti mai Valutazione 3 stelle su cinque
100%
No
0%

Una storia affilata come la lama di un rasoio, anzi di un bisturi per autopsia, sostenuta da un grande protagonista, Daniel Auteuil, il più grande attore francese vivente. Questi regge allo stile da docufilm scelto di proposito da sceneggiatori e regista con eroismo da altissima professionalità, senza la minima sbavatura, senza autocompiacimento, nessun effetto, dentro un'interpretazione rigorosa dalla prima all'ultima inquadratura.
Un padre dedica tutte le sue energie, i suoi mezzi, metà della sua vita (30 anni) alla ricerca sempre più disperata di giustizia per l'infame omicidio della figlia adorata, Kalinka, appena quattordicenne, vittima di uno stupro da parte del patrigno, personaggio sostenuto dal grande, indimenticabile attore tedesco, Sebastian Koch, già co-protagonista del bellissimo Le vite degli altri. [+]

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elgatoloco mercoledì 17 febbraio 2021
di grande efficacia drammaturgica Valutazione 0 stelle su cinque
0%
No
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"Au nom de ma fille"(VIncent Gareng, scritto dallo stesso regista con Julien Rappeneau, 2016)ispirato alla storia vera di Krombach, medico tedesco , pluripregiduciato per violenza carnale, racconta la storia di un uomo, André Bamberski che vede allontanarsi da lui la moglie, che si innamora di Krombach e la figlia quattordicenne morta in Germania in seguito a segni di violenza carnale e ad iniezioni inopportunamente praticatele dal medico in questione. La sua sarà una battaglia di molti anni, con continue comunicazioni a organi di stampa, ma anche con volantinaggio nei luoghi del delitto(continui viaggi in Germania e in altre parti d'Europa). Krombach sarà sempre protetto dalla giustiaia gemranica, mentre quella francese avrà paura di creare incidenti diplomatici, in Austria e Svizzera il medico persisterà nella sua condotta, finché alcuni uomini lo feriranno, con il plauso di Bamberski, che finalmnete otterrà giustizia circa trent'anni dopo i fatti. [+]

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lbavassano domenica 12 giugno 2016
l'eccellenza della sottrazione Valutazione 4 stelle su cinque
0%
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100%

Una storia molto forte, la cui realtà non va assolutamente a discapito dell'intensità drammatica (non sempre accade) grazie ad una sceneggiatura eccellente, asciutta e rigorosamente scandita, senza alcun cedimento al pathos più corrivo e che pare lasciare parlare i fatti da soli, completamente nascondendo la propria decisiva presenza. Assolutamente adeguata l'interpretazione dell'ottimo Daniel Auteuil, tutta in sottrazione, capace di esprimere dolore, e rabbia, e follia senza mai il minimo eccesso, ma ottimo anche Sebastian Koch nel rendere tragicamente credibile la figura del "mostro". [+]

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vanessa zarastro mercoledì 15 giugno 2016
cronaca di un'ingiustizia Valutazione 3 stelle su cinque
33%
No
67%

Con “In nome di mia figlia” il regista Vincent Garenq è al suo quarto lungometraggio. Dopo l’”Inchiesta” sui paradisi fiscali e “Presume Coupable” sull’affaire d’Outreau (un caso penale di abuso sui minori), questo film tratta un caso di cronaca giudiziaria francese, una storia veramente terribile! Sembra di rivedere tutti i problemi di ottusità burocratica e di ipocrisia nazionale e istituzionale che troviamo oggi nei casi di cronaca e di morti “sospetti” come, ad esempio, in quello recente di Giulio Reggeni, e di dedizione alla ricerca della verità dei parenti, i genitori (Paola e Claudio) nel caso di Giulio, la sorella Ilaria nel caso di Stefano Cucchi. [+]

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luigi chierico domenica 19 giugno 2016
agghiacciante Valutazione 4 stelle su cinque
29%
No
71%

L’ottimo regista Vincente Gareng ha avuto il coraggio di affiancare Andrè Bamberski,un eccezionale Daniel Auteil,in una battaglia contro le autorità costituite,contro una Germania in cui la parola Giustizia è soltanto una parola senza senso,in una Germania che ancora nel 1982,anno di riferimento dei fatti narrati,risente ancora di quello scenario nazista che fu il post bellum.Il regista non intende distogliere lo spettatore ignaro di ciò che sta per vivere nel breve spazio del film che andrà a coprire circa 30 anni di storia,così la sua fotografia non distrae,piuttosto fredda,scura,arida,del colore che può avere il legno di una povera bara di legno che riporta in Francia una giovanissima fanciulla morta in Germania. [+]

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