Cinquanta sfumature di grigio

Partendo dal presupposto che raramente un film rispecchia in maniera fedele le emozioni e le sensazioni che scaturiscono dalla lettura del romanzo. Io ho letto tutta la trilogia e posso affermare che per quanto la storia possa essere abbastanza banale e le perversioni descritte sono solo la punta dell'iceberg del mondo delle perversioni sessuali, sono stata piacevolmente colpita dalla descrizione delle sensazioni provate dalla protagonista, abbastanza accurate. Ovviamente non poteva non essere trasformata in un film questa storia. Sono andata al cinema a vederlo non appena è uscito, per poter soddisfare la mia curiosità su come lo avrebbero potuto realizzare. Sapendo che il regista non fosse Lars Von Trier, mi aspettavo una delusione...ma mai mi sarei immaginata una delusione così grande. Non vi è nemmeno un accenno delle sensazioni fisiche, come ad esempio le "gocce di sudore" (per quanto sappia che sia difficile rappresentare appieno), e l'espressività del signor Grey è pari a quella di un comodino senza cassetto, cioè zero. Dimenticate la personalità dominante e la psiche tormentata dal passato. Non che la recitazione della signorina Steel sia meglio: anche lì si tocca il limite della INcapacità di espressione. Non viene, oltretutto, mostrato alcun organo genitale, nemmeno un pelo pubico viene inquadrato dalla videocamera, nonostante la natura erotica della storia. La sintonia tra i due protagonisti non esiste e posso concludere sul fatto che l'unica cosa che si salva in questo film sono le canzoni. Sinceramente penso che se dietro a tutto questo ci fosse stato lo stesso regista di quel capolavoro di "Nymphomaniac", sarebbe potuto nascere un film con un curato carattere erotico. Ma purtroppo è andata così e "ci dobbiamo accontentare".