Tsunami Tour

Film 2013 | Documentario, 70 min.

Regia di Francesco G. Raganato. Un film con Ferruccio De Bortoli, Carlo Freccero, Beppe Grillo. Genere Documentario, 2013, durata 70 minuti. Uscita cinema mercoledì 10 aprile 2013 distribuito da Todos Contentos y yo tambien. - MYmonetro 3,00 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento venerdì 17 novembre 2017

Consigliato sì!
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Il viaggio "on the road" al seguito del tour del comico genovese e della sua avventurosa vena esplorativa.
Recensione di Marzia Gandolfi
martedì 9 aprile 2013
Recensione di Marzia Gandolfi
martedì 9 aprile 2013

Se fosse un genere Tsunami Tour sarebbe un western. Non tanto (e non solo) per i dichiarati titoli di testa e la country music che li accompagna, quanto per quel paesaggio silenzioso, restituito con una panoramica che apre il documentario e dispiega un Paese al ‘crepuscolo’. Scritto da Gianluca Santoro e Chiara Burtulo, diretto da Francesco G. Raganato, Tsunami Tour è una produzione indipendente e auto distribuita, che pedina letteralmente e documenta attraverso le immagini la campagna elettorale di Beppe Grillo. Quaranta giorni, settantasette piazze e altrettanti comizi per raccontare, senza la presunzione di esaurirne valore e portata, quel movimento spontaneo che, al pari dei piraten tedeschi e degli indignados spagnoli, si è abbattuto sul nostro Paese deciso a cambiare le regole e a sostituirsi ai partiti. Un’onda anomala che cortocircuitando rete e piazza ha travolto la politica tradizionale e ha trovato nel comédien genovese il suo leader, un “facilitatore” che spiega agli italiani l’economia e l’ecologia e invita i governanti alla resa.
Il ‘western’ di Francesco G. Raganato testimonia un Eden originario bruciato dal sole, esondato e svuotato di qualunque connotato lirico, allargando l’orizzonte su un antieroe scomposto, lanciato contro le ingiustizie e forte di una prospettiva nuova. Prospettiva che da venticinque anni Beppe Grillo ‘urla’ nei suoi spettacoli, dal suo blog, in rete, nelle piazze, predicando acqua pubblica, scuola pubblica, sanità pubblica, energia pulita, politometro, wi-fi. Dentro un camper e sotto un cielo di stelle, almeno cinque, Grillo attraversa l’Italia immaginandone una nuova, che agli autori non interessa giudicare quanto ascoltare, ‘spiegando’ la cartina politica e l’incidenza dell’uomo su quello spazio. Perché il loro instant movie non si risolve nel personaggio Grillo ma rimanda allo sfondo, alla condizione sociale, culturale, economica, si estende a un Paese in piena crisi d’identità e di valori, allude a eroi epocali che fecero l’impresa, l’Italia, la Costituzione e la fortuna del ‘genere’ e di comparse che si sono impossessate arbitrariamente di un territorio e di una gloria che non gli spettavano. Resistente come il leader di cui riferisce, Tsunami Tour non concede niente all’agiografia, muovendosi febbrile lungo la penisola, dentro piazze gremite e comizi strillati e tradotti in simultanea attraverso il linguaggio dei segni.
Il documentario, interpolato dagli interventi di Carlo Freccero, Ferruccio De Bortoli, Udo Gumpel e John Hooper e dalle parole stese al sole dei quotidiani italiani, ‘cavalca’ l’inesausta e avventurosa vena esplorativa di Beppe Grillo, cantore di una visione originaria della Frontiera che contempla il dileggio dell’avversario, l’esagerazione e la distinzione manichea tra il bene e il male. La corsa di Grillo, che non si risparmia e non risparmia a nessuno critiche e motti, si concluderà con le elezioni politiche di marzo e con la vittoria alla Camera, dove il Movimento 5 Stelle diventa il primo partito. Ma questo è un altro film e una trama che svolgerà la realtà. Tsunami Tour si ferma un attimo prima dei risultati elettorali e delle responsabilità, testimone di un ‘cavaliere solitario’ che alla maniera del nano di Amélie ha girato il mondo stanando i Monsieur Poulain e invitandoli al viaggio e alla ricerca. Ugualmente la statuetta made in Napoli di Grillo è ‘appoggiata’ sugli scorci paesaggistici italiani, mutuati dal vecchio intervallo Rai. Non ci resta che vedere come riprenderanno le trasmissioni dopo l’interruzione di un comico che trasfigura il tragico e che è tragico trasfigurato.

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