Alice in Wonderland |
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Un film di Tim Burton.
Con Mia Wasikowska, Johnny Depp, Helena Bonham Carter, Crispin Glover, Anne Hathaway.
continua»
Fantastico,
Ratings: Kids,
durata 108 min.
- USA 2010.
- Walt Disney
uscita mercoledì 3 marzo 2010.
MYMONETRO
Alice in Wonderland ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Burton nel paese delle meraviglie
di jackschiavelliFeedback: 222 | altri commenti e recensioni di jackschiavelli |
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martedì 9 marzo 2010 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Quasi Disney. Alice in Wonderland è la raffinata favola con cui Tim Burton omaggia la sua madre artistica e presenta il classico di Lewis Carroll riadattato per la nostra epoca. Il sottomondo di Burton ha una profonda carica emozionale sopratutto dal punto di vista immaginativo e tecnico, il che coinvolgerà molti, ma in particolar modo i bambini, siano essi tali per età o interiorità. Complice la terrificante musica della sua più indovinata e fraterna creatura,Danny Elfman, il film cattura l'attenzione sopratutto nei primi 40 minuti, rallenta nella parte centrale, si risolleva nell'incredibile (se paragonato all'incipit tanto classico) epilogo della battaglia, una sequenza fantasy che fortunatamente non si prende troppo sul serio. Il tutto scorre in modo molto lineare, forse un pò troppo per l'enfant-prodige di Burbank che ha avuto il bizzarro mondo di Carroll in pugno. Burton, comunque intrattiene, diverte e, in pace con se stesso, continua la sua metamorfosi libero da cimiteri e angosce (un' evoluzione ancora in corso ma in parte già avvenuta in alcuni dei suoi lavori migliori ,Big Fish e La Fabbrica di Cioccolato). In ogni caso Burton non ci fa mancare i tipici elementi del suo carosello a cui siamo affezionati e che lo rendono un regista così unico. Ne è un esempio la spietata Regina Rossa,deforme e odiata, il miglior personaggio del film che la bravissima Bonham Carter incarna con passione. E non è tutto: cortigiani mostruosi che sembrano usciti da "Freaks" di Tod Browning, un fiume di sangue con teste mozze, icone del bene alquanto disturbate (l'eterea e punk Regina Bianca della Hataway) o violente (il piccolo ghiro che cava gli occhi), la follia esilarante del leprotto marzolino. Insomma, al contrario di quanto molti hanno scritto, Tim c'è e non bisogna affatto ricercarlo. Al mattatore Depp, bravo e ormai cartoon di se stesso, è riservata la sequenza più intensa della pellicola: il ritrovo tra Alice e il Cappellaio Matto anticipata dalla trasformazione del ruffiano Stregatto in luna. Quest'ultimo, un character carico di charme e per cui il 3D ha l'assoluto valore. Alla fine ci è riservata l'appetitosa "deliranza", eco dei demenziali finali di Beetlejuice e Mars Attacks! e Alice (il buon esordio di Mia Wasikowska) che finalmente ritrova se stessa. Ma nell'intraprendere il viaggio della vita ci sarà sempre un Brucaliffo appoggiato alla sua spalla, simbolo di quella tanto sospirata evasione di cui ogni tanto si ha davvero bisogno. Questo parallelo, tra la vita di Burton e la protagonista, è il messaggio chiave di tutto quello che credo da ora in poi continueremo a vedere del nostro amato Tim. Personalmente, non posso che esserne contento.
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