darkleo96
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venerdì 15 febbraio 2019
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bella trama/grafica, sbagliata propaganda/esempio
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Il film ha sia punti positivi.
Partiamo da quelli positivi. La trama di ciò che accade nel Wonderland, la dittatura della Regina Rossa (interpretata dalla stessa attrice che fa Bellatrix in HP, e ho detto tutto) e il suo regno del male, sua sorella che ha perso il potere perchè la r.Rossa ha preso la corona con la forza e instaurato una dittatura, la strana compagnia di Alice che compare anche nel racconto. La trama è in buona parte diversa dal racconto originale, cosi come lo sono diversi personaggi, ma questo è irrivelante e anzi la trovo migliore come cosa perchè fare copia-incolla di racconti storici è banale e scontato.
Il film si basa sulla classica lotta epica e tradizionale tra male e bene: la regina rossa è il male, deforme malvagia tiranneggiante e piena di odio e rancore mentre quella bianca è il bene, lucente sana e pacifica.
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Il film ha sia punti positivi.
Partiamo da quelli positivi. La trama di ciò che accade nel Wonderland, la dittatura della Regina Rossa (interpretata dalla stessa attrice che fa Bellatrix in HP, e ho detto tutto) e il suo regno del male, sua sorella che ha perso il potere perchè la r.Rossa ha preso la corona con la forza e instaurato una dittatura, la strana compagnia di Alice che compare anche nel racconto. La trama è in buona parte diversa dal racconto originale, cosi come lo sono diversi personaggi, ma questo è irrivelante e anzi la trovo migliore come cosa perchè fare copia-incolla di racconti storici è banale e scontato.
Il film si basa sulla classica lotta epica e tradizionale tra male e bene: la regina rossa è il male, deforme malvagia tiranneggiante e piena di odio e rancore mentre quella bianca è il bene, lucente sana e pacifica. Molto fantamedievale come concetto, mi piace.
La grafica è anche stupenda: vedersi le creature fantastiche del racconto come lo stregatto e ad esempio l'esercito-regno della Regina Rossa cosi creepy e non bambinesco come nel cartone è qualcosa di mozzafiato. Il ciciarampa è a dir poco magnifico, un gran design di drago oscuro (anche se nel racconto originale non è un drago, ma è irrilevante e anzi meglio che non sia un copia-incolla del racconto), talmente bello che sembra uscito da un GCC. L'unica pecca è che la scena del ciciarampa è davvero corta :/
C'è anche un tocco oscuro e macabro, come il fossato pieno di teste e la condanna a morte di vari sudditi o nemici della regina. (la scena della rana da ragazzino mi impressionò troppo ahah)
Tuttavia... arriviamo ai punti negativi. In primis non capisco perchè rendere Alice una specie di adolescentella immatura maschiaccio e femminista. In questo caso sembra messo per incoraggiare questi valori nei giovani, e sembra una forte critica al sistema patriarcale (alice che rifiuta il suo sposo come per rimarcare l'oppressività dei maschi, oppure che dice "vorrei un mondo con gli uomini in gonna e le donne in pantaloni" e altre cose di questo genere che ora non ricordo). Questo non centra nulla con la vera Alice , che nel vero racconto non era cosi e nel cartone veniva infatti designata come una ragazzina femminile in gonna calze capelli lunghi stirati , per dire. Un conto è cambiare il personaggio, un conto è rovinarlo e usandolo per mera propaganda di ideali discutibili.
Ma, al di la delle mie visioni socio-politiche, un'altra parte del film è la mancanza di diversi personaggi importanti della storia vera (prendi ad esempio il tricheco e le ostriche), che anche ri adattandoli al contesto sarebbe dovuti essere stati messi.
Per il resto, è da prendere come film a parte. Lo consiglio molto per trama oscura e grafica fantamedievale, evitare la propaganda femminista e per adolescenti stupidi che c'è nelle scene "overworld". Metterei 3-4 se non ci fossero state quelle cavolate, per ora lascio un 2.
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aristoteles
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martedì 9 febbraio 2016
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un ritorno poco meraviglioso
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Non mi è piaciuto.
Tutto molto sfarzoso e ottima veste grafica, ma ben presto mi è venuto a noia.
Alice in particolare non mi ha convinto,e parlo proprio dell'interpretazione dell'attrice.
Poi quel testone della regina rossa mi ha infastidito alquanto,come l'utilizzo eccessivo di alcuni colori più vivaci.
A parte questi dettagli,ho visto troppe scene di scontri fisici,compreso un finale in stile "battaglia Signore degli Anelli".
Aggiungiamoci dialoghi di poco spessore ed il "frittatone" è servito.
Non è una schifezza assoluta,voglio sottolinearlo, ma siamo lontanissimi dalla freschezza magica che il mitico Burton solitamente ci regala.
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Non mi è piaciuto.
Tutto molto sfarzoso e ottima veste grafica, ma ben presto mi è venuto a noia.
Alice in particolare non mi ha convinto,e parlo proprio dell'interpretazione dell'attrice.
Poi quel testone della regina rossa mi ha infastidito alquanto,come l'utilizzo eccessivo di alcuni colori più vivaci.
A parte questi dettagli,ho visto troppe scene di scontri fisici,compreso un finale in stile "battaglia Signore degli Anelli".
Aggiungiamoci dialoghi di poco spessore ed il "frittatone" è servito.
Non è una schifezza assoluta,voglio sottolinearlo, ma siamo lontanissimi dalla freschezza magica che il mitico Burton solitamente ci regala.
Probabilmente "L'Alice"originale gli stava antipatica e ci ha voluto trasmettere proprio questo sentimento.
Cast di alto livello ma sfruttato in maniera pessima.
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great steven
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domenica 19 luglio 2015
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esperienza in un universo dalle mille stranezze.
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ALICE IN WONDERLAND (USA, 2010) diretto da TIM BURTON. Interpretato da JOHNNY DEPP, MIA WASIKOWSKA, HELENA BONHAM CARTER, ANNE HATHAWAY, CRISPIN GLOVER, ALAN RICKMAN, TIMOTHY SPALL, STEPHEN FRY, CHRISTOPHER LEE, MICHAEL SHEEN, MATT LUCAS, BARBARA WINDSOR
Alice Kingsley teme di essere pazza. Fin da quando è piccola, fa tutte le notti un sogno bizzarro e multicolore, non sta attenta quando le parlano, non si integra nelle regole della buona società di cui fa parte. Costretta dalla madre vedova del marito commerciante ad un matrimonio d’interesse con un giovanotto con problemi digestivi, Alice fugge ben presto dalla cerimonia nuziale e, inseguendo il Bianconiglio che le mostra un orologio per farle capire che è tardi, precipita, attraverso un buco sotto un albero secolare, nel Paese delle Meraviglie, dove è attesa da lungo tempo per permettere alla Regina Bianca di riprendere il trono e spodestare l’usurpatrice Regina Rossa, sua perfida sorella.
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ALICE IN WONDERLAND (USA, 2010) diretto da TIM BURTON. Interpretato da JOHNNY DEPP, MIA WASIKOWSKA, HELENA BONHAM CARTER, ANNE HATHAWAY, CRISPIN GLOVER, ALAN RICKMAN, TIMOTHY SPALL, STEPHEN FRY, CHRISTOPHER LEE, MICHAEL SHEEN, MATT LUCAS, BARBARA WINDSOR
Alice Kingsley teme di essere pazza. Fin da quando è piccola, fa tutte le notti un sogno bizzarro e multicolore, non sta attenta quando le parlano, non si integra nelle regole della buona società di cui fa parte. Costretta dalla madre vedova del marito commerciante ad un matrimonio d’interesse con un giovanotto con problemi digestivi, Alice fugge ben presto dalla cerimonia nuziale e, inseguendo il Bianconiglio che le mostra un orologio per farle capire che è tardi, precipita, attraverso un buco sotto un albero secolare, nel Paese delle Meraviglie, dove è attesa da lungo tempo per permettere alla Regina Bianca di riprendere il trono e spodestare l’usurpatrice Regina Rossa, sua perfida sorella. Affiancata dal Cappellaio Matto e da tutte le fantastiche creature di questo mondo supremo e imprevedibile, Alice impugnerà spada e scudo e combatterà, trionfando, contro il Ciciarampa, la mostruosa creatura agli ordini della malvagia governante che terrorizza da sempre gli abitanti onesti del Paese delle Meraviglie. Ritornata sana, salva e vincitrice nel mondo reale, Alice deciderà poi di seguire le orme paterne, dedicandosi anima e corpo al commercio navale. I rischi nel replicare la trasposizione cinematografica di un capolavoro eterno della letteratura per ragazzi (anzi due, in quanto il film attinge a piene mani sia da Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie, sia dal suo sequel Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò, entrambi fuoriusciti dalla mente geniale del maestro Lewis Carroll) si presentavano in tutta la loro impotenza di fronte ad uno sperimentatore incallito quale è T. Burton; eppure il risultato è a dir poco eccezionale e quasi commovente, dato che ne esce fuori la pellicola più stupefacente, ricca e magica di questo inconsueto cineasta che ha fatto del fantasy la propria ragione di vita e il suo più riconoscibile punto di riferimento. Più che alla giovane protagonista (una M. Wasikowska comunque funzionale e adatta al ruolo di una ragazza che prende coscienza delle proprie non comuni potenzialità di guerriera e lottatrice), la recitazione predominante dell’opera deve i propri meriti ad uno strepitoso J. Depp, che ruba costantemente la scena al personaggio femminile principale, inscenando buffissimi giochi di parole e mettendosi senza timore alla prova con danze esilaranti e acrobazie facciali. Ottimi effetti speciali che consentono di ritrarre il pianeta immaginario al centro della vicenda con una verosimiglianza impressionante e un’opulenza di particolari, tutti alquanto suggestivi, che lascia di stucco. Come accade spesso nei film prodotti dalla Walt Disney Pictures, gli animali antropomorfi giocano un ruolo decisivo non soltanto nei confronti del pubblico infantile ma anche alle finalità della storia nella sua complessità, in particolar modo verso il bisogno di divertimento e la comicità più stramba e caricaturale. Con ogni probabilità è il colpaccio estremo e più determinante di tutta la carriera di Burton, sicuramente la sua migliore derivazione da una fonte di narrativa, in quanto la coppia di pagine scritte di Carroll mantiene intatta la sua presa formidabile anche sugli spettatori più resti e il suo tocco di irresistibile follia che contraddistingue questo inconfondibile universo. Molto azzeccati, fra i personaggi che hanno forma animalesca, il vaporoso Stregatto, la Lepre Marzolina sempre intenta a consumare thè, il topolino femmina armato di spillo, il cane parlante, il gigantesco dodo azzurro e specialmente l’austero Brucaliffo azzurro, sempre avvolto da una nube di fumo evanescente. Tra gli altri elementi di forza da segnalare, una colonna sonora incalzante che non perde mai un colpo e una scenografia che trae linfa vitale dall’apparenza di inesauribilità della sua vena creativa. Grandissimo successo di pubblico.
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renato c.
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mercoledì 27 maggio 2015
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preferivo l'originale in animazione
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Quando è uscito l'ho visto in 3D ma era il primo film che la Disney riproponeva come remake con attori veri di un classico animato di Walt Disney, e debbo dire che non l'ho apprezzato molto! Rivedendolo in TV l'ho apprezzato di più; anche perchè mi sono reso conto che più che un remake si trattava di un sequel! Nel film a disegni animati del 1951 Alice era una bambina, un po' ingenua e svagata, che si avventurava nel paese delle meraviglie al seguito del coniglio bianco, fino ad accorgersi che si era smarrita e desiderava tornare a casa! Qui è una ventenne che torna in quei luoghi e reincontra quei personaggi che pensava aver visto solo in sogno, senza ricordare di essere già stata in quel luogo e di averli già conosciuti! Era però una ragazza di carattere, vestita con l'armatura per comba
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Quando è uscito l'ho visto in 3D ma era il primo film che la Disney riproponeva come remake con attori veri di un classico animato di Walt Disney, e debbo dire che non l'ho apprezzato molto! Rivedendolo in TV l'ho apprezzato di più; anche perchè mi sono reso conto che più che un remake si trattava di un sequel! Nel film a disegni animati del 1951 Alice era una bambina, un po' ingenua e svagata, che si avventurava nel paese delle meraviglie al seguito del coniglio bianco, fino ad accorgersi che si era smarrita e desiderava tornare a casa! Qui è una ventenne che torna in quei luoghi e reincontra quei personaggi che pensava aver visto solo in sogno, senza ricordare di essere già stata in quel luogo e di averli già conosciuti! Era però una ragazza di carattere, vestita con l'armatura per combattere mi ricordava molto di più Giovanna d'Arco che non la bambina ingenua del primo film! Ed anche al ritorno a casa, manda al diavolo quel corteggiatore che pareva un insulto solo poter pensare di mettersi con una ragazza bella e in gamba come lei! Avverte il futuro cognato, dopo averlo colto in fragranza, che avrebbe vegliato sulla sua fedeltà a sua sorella, e prende bene il posto del defunto padre negli affari internazionali! Il cappellaio matto, magistralmente interpretato da Johnny Deep, diventa il protagonista maschile (un protagonista maschile non esisteva nell'originale del 1951), Helena Bonham Carter interpreta una regina rossa che fa più ribrezzo come aspetto che come cattiveria, ed Anne Hathaway sarebbe una leggiadra regina bianca se non le avessero rabbruttito il viso con quei super-trucchi neri! Forse nel paese delle meraviglie doveva apparire bella solo Alice!
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floyd80
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lunedì 27 aprile 2015
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lontano da tim burton
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Alice in Wonderland non sembra un film di Burton. Fatto questa premessa si può dire che la pellicola tecnicamente è perfetta: fotografia, musiche, sceneggiatura, effetti digitali tutto è solido e ben strutturato (anche troppo). Bravi anche gli attori, Depp su tutti.
Purtroppo però la regia sembra telecomandata dalla Disney e Burton scompare dietro la produzione.
Peccato perché con Burton alla regia, Depp alla recitazione e Alice come storia sarebbe dovuto essere un capolavoro.
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Alice in Wonderland non sembra un film di Burton. Fatto questa premessa si può dire che la pellicola tecnicamente è perfetta: fotografia, musiche, sceneggiatura, effetti digitali tutto è solido e ben strutturato (anche troppo). Bravi anche gli attori, Depp su tutti.
Purtroppo però la regia sembra telecomandata dalla Disney e Burton scompare dietro la produzione.
Peccato perché con Burton alla regia, Depp alla recitazione e Alice come storia sarebbe dovuto essere un capolavoro.
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zapp brannigan
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mercoledì 15 ottobre 2014
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spreco di talento recitativo e di computer grafica
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La storia di Alice nel Paese delle Meraviglie era ricca di contenuti avvincenti e dava ampie possibilità e spunti sui quali lavorare. Ed è proprio per questo che non si capisce come con della materia prima già tanto buona, Tim Burton abbia potuto tirare fuori dal cilindro un film tanto scadente e mediocre, che ha ridotto una storia meravigliosa ad un sottoprodotto del genere Fantasy, con mostri malefici da sconfiggere, tirannie da abbattere (ci sono sempre in questo genere!)....in sintesi molto più simile alle Cronache di Narnia.
Qui, lo spirito di Alice nel Paese delle Meraviglie si dissolve nel nulla: molto spesso abbiamo visto racconti classici stravolti completamente fino ad arrivare a soluzioni completamente opposte (Maleficient ne è un esempio), soluzioni che però arricchivano una storia fornendo punti di vista diversi, diverse prospettive ed angolature dalle quali guardare un determinato personaggio, capirne la logica, le motivazioni che lo muovono in un senso o nell'altro.
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La storia di Alice nel Paese delle Meraviglie era ricca di contenuti avvincenti e dava ampie possibilità e spunti sui quali lavorare. Ed è proprio per questo che non si capisce come con della materia prima già tanto buona, Tim Burton abbia potuto tirare fuori dal cilindro un film tanto scadente e mediocre, che ha ridotto una storia meravigliosa ad un sottoprodotto del genere Fantasy, con mostri malefici da sconfiggere, tirannie da abbattere (ci sono sempre in questo genere!)....in sintesi molto più simile alle Cronache di Narnia.
Qui, lo spirito di Alice nel Paese delle Meraviglie si dissolve nel nulla: molto spesso abbiamo visto racconti classici stravolti completamente fino ad arrivare a soluzioni completamente opposte (Maleficient ne è un esempio), soluzioni che però arricchivano una storia fornendo punti di vista diversi, diverse prospettive ed angolature dalle quali guardare un determinato personaggio, capirne la logica, le motivazioni che lo muovono in un senso o nell'altro. Ma non è questo il caso: con questo film, Alice nel Paese delle Meraviglie perde completamente la sua anima e non ne trova un'altra.
In questo film tutto si riduce ad una sorta di battaglia per il potere. Come già detto, c'è un Tiranno (la Regina di Cuori) che va spodestato. Ed ecco che si cade nel già visto e nel mediocre, quando il racconto originario era tutt'altra cosa e di sicuro ben più interessante. La Regina di Cuori c'era, ma essa come tutto il resto nel racconto, era per così dire un "assaggio": ogni personaggio dava cioè ad Alice un assaggio dei vari aspetti e sfaccettature componenti della vita di un adulto, ovviamente stravolti nel gioco della non-logica e dell'eccesso allo scopo di far capire quanto spesso accade che anche gli adulti abbiano comportamenti non proprio equilibrati e maturi. La Regina di Cuori rappresentava il potere e la giustizia arbitraria della quale gli uomini di potere infatti spesso abusano. Il Bianconiglio, lo stress del far carriera che non lascia spazio a vita privata o soste, facendoci correre sempre da un impegno lavorativo all'altro. Il Cappellaio Matto, la voglia di oziare continuamente (non mi stupirebbe sapere che quello che beve non è Te, ma un qualche intruglio alcolico).
La cosa più deludente poi, è la logica che in questo film tutti i personaggi sembrano seguire. Sembra infatti che tutti seguano la logica del "fare e pensare semplicemente l'opposto di quel che è abituale fare e pensare". Ciò è a dir poco deludente dal momento che la non-logica della quale era intriso il racconto originale, era un modo (molto ben riuscito) per sottrarsi alla gabbia nella quale molto spesso in una società come la nostra ci si rinchiude. Una gabbia di preconcetti che vengono imparati fin dall'infanzia e che sono considerati talmente "normali" (tanto sono diffusi), da non soffermarsi neanche a rifletterci, chiedersi "perché?", al punto da diventare meccanici, al punto da far diventare noi meccanici nelle attività di tutti i giorni.
Quello della logica all'opposto è un errore molto comune (talvolta si pensa persino che questa renda originali...), e Tim Burton ci è cascato in pieno. Lo dimostra il fatto che in tutto il film non c'è un solo momento di riflessione e le domande che Alice si pone ad inizio film su ciò che farà della sua vita (essa è un'adolescente che sta cercando di definire i contorni del proprio carattere), non trovano minimamente risposta nel viaggio dentro la Tana del Bianconiglio. Il Brucaliffo stesso le pone la domanda "chi sei tu?" e dopo due ore di tribolazioni Alice riuscirà a rispondere solo con uno scarno: "Alice, quella che ucciderà il Chicharampa"... fulcro attorno al quale si sviluppa tutta la storia e che, neanche volendo potrebbe simboleggiare la maturità psicologica raggiunta dalla protagonista.
Inoltre il film involontariamente dà un messaggio sbagliato. Infatti dopo aver mostrato i primi segni di voler essere padrona delle proprie scelte e del proprio destino (Alice infatti va a salvare il Cappellaio Matto di sua spontanea iniziativa), la protagonista ci ricasca, ritorna ad essere la bambina che sottostà alla volontà dell'adulto. Infatti la Regina Bianca, troppo pura e buona per fare del male ad altre creature, praticamente le impone di uccidere il Chicharampa. "La scelta è tua" le dice, ma di fatto Alice si fa manipolare senza troppi complimenti verso la direzione da lei desiderata. E d'altronde quando mai i potenti si sporcano le mani? Troppo rischioso. Molto più facile e sicuro abbindolare chi è sotto, facendogli credere di essere libero e di essere padrone di scelte che in verità non sono sue. Tutto ciò è molto realistico, ma di sicuro involontario da parte del regista, dal momento che la sottomessa è l'eroina e che il film è incentrato sul suo presunto percorso di maturazione.
All'uscita dalla Tana del Bianconiglio, Alice riesce solo a capire di non voler sposare un principino viziato e stupido che neanche conosce e, chissà come, le viene un improvviso interesse per il settore commerciale, tanto che le viene la brillante idea di andare a sfruttare economicamente la ben meno forte e sviluppata Cina dell'epoca... Già possiamo immaginarci un'Alice ormai adulta completamente priva di scrupoli o morale, aguzzina dei deboli per il proprio profitto. L'esperianza nel Paese delle Meraviglie diventa addirittura un fattore negativo nel suo sviluppo, ironia della sorte!
In ultima: un Johnny Depp sprecato. Tutte le sue capacità ed i suoi sforzi recitativi incanalati ed intrappolati in un personaggio talmente mal definito precedentemente dal regista, che il massimo che può fare per esprimere un abbozzo di originalità è la "Deliranza"...un ballo in cui ruota la testa in stile Esorcista saltellando...ma purtroppo se Tim Burton non è stato in grado di dargli qualcosa di degno su cui lavorare, l'attore non ne ha colpa.
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nekaris
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sabato 30 novembre 2013
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la definitiva caduta di un mito
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Premetto che le mie aspettative erano alte, avendo seguito Burton nel corso della sua carriera.
Il film è un fallimento totale, assolutamente privo di ritmo e suspance. La storia è scontata dal primo fotogramma. La trama è un patetico polpettone che scopiazza La storia infinita e Le cronache di Narnja. Il character design è veramente scadente, offrendo nel corso del film personaggi di un piattume disarmante. La protagonista ostenta una banalità davvero notevole. Il messaggio tra le righe è fastidioso e diseducativo (sei bella allora sei figa, sei brutta e deforme allora non vali nulla e meriti l'esilio).
Mi sono sentito molto urtato dalla visione del film.
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Premetto che le mie aspettative erano alte, avendo seguito Burton nel corso della sua carriera.
Il film è un fallimento totale, assolutamente privo di ritmo e suspance. La storia è scontata dal primo fotogramma. La trama è un patetico polpettone che scopiazza La storia infinita e Le cronache di Narnja. Il character design è veramente scadente, offrendo nel corso del film personaggi di un piattume disarmante. La protagonista ostenta una banalità davvero notevole. Il messaggio tra le righe è fastidioso e diseducativo (sei bella allora sei figa, sei brutta e deforme allora non vali nulla e meriti l'esilio).
Mi sono sentito molto urtato dalla visione del film. Auguro allo sceneggiatore un forte mal di stomaco facendolo immedesimare in una persona deforme
che subisce gli scherni di qualcuno che ha avuto la fortuna di nascere bello.
Sono uscito dalla sala indignato. Rivolevo i miei soldi e le ore di vita che mi avevano rubato!
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viktor von doom
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domenica 15 settembre 2013
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alice nel paese degli effetti speciali.
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il difetto principale del film è stato l'attesa creata.un attesa dovuta al fatto che la storia in questione fosse quella incantevole di alice nel paese delle meraviglie e che a dirigere fosse quel tim burton che quando dà il suo meglio è davvero capace di cose grandiose.purtroppo cosi non è stato per alice in wonderland.il film sembra poco ispirato e anche poco burtoniano al punto di non essere qualitativamente paragonabile(effetti speciali a parte) alla pellicola animata tanto piacevole a cui la disney diede vita negli anni 50.la storia è ridotta ad una banalità dissacrante,il che non è da burton.la protagonista stessa risulta moscia e poco apprezzabile.
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il difetto principale del film è stato l'attesa creata.un attesa dovuta al fatto che la storia in questione fosse quella incantevole di alice nel paese delle meraviglie e che a dirigere fosse quel tim burton che quando dà il suo meglio è davvero capace di cose grandiose.purtroppo cosi non è stato per alice in wonderland.il film sembra poco ispirato e anche poco burtoniano al punto di non essere qualitativamente paragonabile(effetti speciali a parte) alla pellicola animata tanto piacevole a cui la disney diede vita negli anni 50.la storia è ridotta ad una banalità dissacrante,il che non è da burton.la protagonista stessa risulta moscia e poco apprezzabile.sembra che tim burton non riesca proprio a dare vita a dei remake validi al punto da meritarne la produzion.di fatti reputo questo film(in un certo senso remake del gioiello animato disney)il suo peggior film insieme a il pianeta delle scimmie,la fabbrica di cioccolato e dark shadow(remake di una serie televisiva).burton deve poter dare libero sfogo alla sua fantasia senza muri e senza punti di riferimento troppo oppressivi.il cast delude,si và da un impalpabile anne hathaway a un johnny depp sotto tono che poco aggiunge al film e che anzi sottrae con l'inutile presenza di una deliranza che di delirante aveva solo l'idea di base con cui è stata concepita.ottimo invece il comparto grafico di un mondo ricreato con effetti speciali piacevoli e fantasiosi.ricreati con colori affascinanti uniti a trucchi e costumi sicuramente all'altezza.lo stregatto è sicuramente il personaggio meglio riuscito e ispirato da questo punto di vista.eppure aggiungo che nessun personaggio buca lo schermo,neppure quando ad aiutarlo c'è il blando 3D tanto pavoneggiato e raramente usato a dovere in quest'opera come in molte altre.va detto che il film migliora ad una seconda visualizzazione beneficiando della totale assenza di aspettative.il che sottolinea che il film non è affatto brutto ma semplicemente mediocre...
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sirelis31
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sabato 20 luglio 2013
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jhonny deep in uno dei ruoli piu brillanti
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è la classica storia disney, arricchita dalla splendida interpretazione di jhonny deep.
in molti nn hanno apprezzato questo film, ma secondo me è uno di quelli che bisogna aver visto almeno una volta!
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il bagatto
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giovedì 18 luglio 2013
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il più grande fallimento di burton
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Un film pesante, senza ritmo, pieno di clichè, e di scene pensate appositamente per l'effetto 3D.
Nei primi minuti si possono già contare svariati clichè(lo stesso incubo ogni notte, la collana che gli viene data dalla zia, il fidanzamento combinato, la suocera acida, ecc). Quando poi entra nel paese della meraviglie si rimane piacevolmente sorpresi dall'impatto visivo, finchè non compaiono i 2 gemelli, che sono perfettamente amalgamati alla computer grafica dell'ambientazione, ma che quando vengono inquadrati con Alice al fianco, rendono fin troppo evidente il lavoro del computer.
La trama è stroncata dallo stesso regista nei primi 20 minuti di film, mostrando la profezia dove Alice uccide il drago, e rendendo così vano il tentativo di dare complessità alle scelte della stessa Alice, poichè è risaputo che affronterà la creatura.
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Un film pesante, senza ritmo, pieno di clichè, e di scene pensate appositamente per l'effetto 3D.
Nei primi minuti si possono già contare svariati clichè(lo stesso incubo ogni notte, la collana che gli viene data dalla zia, il fidanzamento combinato, la suocera acida, ecc). Quando poi entra nel paese della meraviglie si rimane piacevolmente sorpresi dall'impatto visivo, finchè non compaiono i 2 gemelli, che sono perfettamente amalgamati alla computer grafica dell'ambientazione, ma che quando vengono inquadrati con Alice al fianco, rendono fin troppo evidente il lavoro del computer.
La trama è stroncata dallo stesso regista nei primi 20 minuti di film, mostrando la profezia dove Alice uccide il drago, e rendendo così vano il tentativo di dare complessità alle scelte della stessa Alice, poichè è risaputo che affronterà la creatura. Questo rende inutili tutte le altre scene del film, poichè Alice è destinata ad affrontare la creatura, e rende irritanti tutte le scene in cui la protagonista si dimostra titubante all'impresa.
Poi c'è il cappellaio interpretato da Johnny Depp, personaggio molto simile ad un'altra interpretazione dell'attore(Jack Sparrow). Un personaggio completamente sbagliato, dato che sembra la persona più equilibrata di tutto il film, essendo serio in situazioni serie, triste in situazioni tristi, e lasciandosi a qualche atteggiamento strambo quando è il momento. Non traspare la cosiddetta "follia" del personaggio, proprio per niente(non basta truccarlo da clown).
Le colonne sonore consistono nella stessa canzone della intro, ripetuta in tutte le salse durante il film, con piccolissie variazioni.
I suoi pregi sono delle buone interpretazioni dei protagonisti, le ambientazioni, alcune scelte di styling dei personaggi, come i soldati/carte di poker, e naturalmente i costumi.
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