stepha
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domenica 18 ottobre 2009
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arriva al cuore passando dai sensi
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il film narra di una storia sensa tempo, di una storia antica come il tempo unico interprete l'amore assoluto nella sua interezza. splendida fotografia grande regia, le immagini,per chi conosce i luoghi rievocano gusti e sapori i colori caldi ti trasportano dentro.
superba l'interpretazione di solarino e del cast per intero drammatico e struggente da sottofondo non poteva mancare che una grande come la nannini un solo commento grazie GAZIE stepha
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(di gert dal pozzo)
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gert dal pozzo
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domenica 18 ottobre 2009
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fiction televisiva
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Molto deluso. La storia è povera e noiosa, piena di evoluzioni poco plausibili, appiccicate una dietro l'altra senza un vero racconto e con una colonna sonora fuori luogo.
Anche la storia d'amore delude per la sua superficialità e ripetitività.
I personaggi non convincono, freddi e spaesati.
Montaggio pretenzioso e caotico.
Molto fiction televisiva.
Da guardarsene bene.
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emiliano83
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domenica 18 ottobre 2009
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una meravigliosa storia d'amore
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Tra meravigliosi paesaggi fotografati con semplicità ma autentica intensità che diventano perfettamente strumentali alla descrizione delle intense vite dei personaggi, il film percorre con tratti emozionanti e splendide scene d’amore la relazione tra le due ragazze che scoprono il loro amore prima in clandestinità e poi, grazie ad uno stratagemma che evidenzia tutta l’ipocrisia di una società che vede solo ciò che gli è imposto di vedere quantunque assurdo, alla luce del sole.
Ma è proprio questo uno dei messaggi più emozionati del film: le due ragazze si amano così tanto che accettano quella sciocca ipocrisia e le drammatiche, e finanche grottesche, regole che quest’ultima impone pur di continuare ad amarsi e rimanere insieme.
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Tra meravigliosi paesaggi fotografati con semplicità ma autentica intensità che diventano perfettamente strumentali alla descrizione delle intense vite dei personaggi, il film percorre con tratti emozionanti e splendide scene d’amore la relazione tra le due ragazze che scoprono il loro amore prima in clandestinità e poi, grazie ad uno stratagemma che evidenzia tutta l’ipocrisia di una società che vede solo ciò che gli è imposto di vedere quantunque assurdo, alla luce del sole.
Ma è proprio questo uno dei messaggi più emozionati del film: le due ragazze si amano così tanto che accettano quella sciocca ipocrisia e le drammatiche, e finanche grottesche, regole che quest’ultima impone pur di continuare ad amarsi e rimanere insieme.
Affrontando un tema drammaticamente attuale negli ultimi recenti avvenimenti, questo film è un meraviglioso inno alla vita, ad una vita vissuta per ricercare l’amore di chi si ama senza accontentarsi di una storia costruita da altri, da qualche secolare tradizione o semplicemente dalla comodità della “scelta più giusta” (ma non quella realmente desiderata). Il film è un toccante inno a non accontentarsi, a ricercare ostinatamente la propria felicità e a scoprire, con sorprendente semplicità, di esserlo.
Il film nonostante qualche difetto evidente soprattutto nelle scene iniziali dove risulta essere un po’ confuso e approssimativo nel passare dall’età infantile a quella adulta dei personaggi, tocca veramente al cuore e attraverso meravigliose scene d’amore riesce nell’impresa di far cogliere al pubblico l’essenza di un sentimento per sua definizione difficilmente rappresentabile: l’amore.
Il gran merito del film è proprio quello di riuscire a concretizzare, a rendere quasi “percettibile al tatto del pubblico”, l’essenza di un grande sentimento e dell’estremo sacrificio compiuto per realizzarlo. E’ proprio questo che fa del film un piccolo emozionate gioiello da non perdere assolutamente e che ci capire chiaramente che l'aomore è amore a prescindere che sia tra uomo e donna, tra donna e donna o tra uomo e uomo
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marezia
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domenica 18 ottobre 2009
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alla redazione
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Non è possibile fare promozione imponendo all'utente quasi ad ogni cambio di schermata l'immagine di questo film così come quella della Vodafone. E' IRRITANTE. Avrei voluto vederlo però un po' la disamina della Dell'Olio e un po' questo mi hanno fatto passare la voglia. Alla prossima.
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rumon
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sabato 17 ottobre 2009
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e alla fine la vittoria arrise alla verità
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Viola di mare è un piccolo film pieno di equilibrio e rispetto dei personaggi. "Piccolo" perché privo di retorica di qualsivoglia tipo. Ma "pesante" perché dice tante cose, attraverso la storia di due ragazze che, in un'isola siciliana, intorno alla nascita del Regno d'Italia, vivono una storia d'amore. La passione della figlia sembra un abominio a molti, compreso il padre-padrone, violento e, si scoprirà alla fine, incestuoso con la sorella, che, su suggerimento della madre della giovane, le impone la trasformazione in uomo, al fine di rendere socialmente accettabile la sua passione, ricambiata, per una ragazza. Ecco, se questo film aiuta a riflettere anche solo su che cosa significa femminilità e quale sia la vera idea di donna che hanno le donne, o se esse inseguano, anche oggi, in epoca post-femminista, un'idea di femminilità che in realtà è nelle menti maschili; se questo film ci fa di nuovo riflettere su quanto le donne, per fare carriera e avere un posto nel mondo, spesso debbano rinunciare ai propri modelli di comportamento per adottare quelli maschili, allora sarà valsa la pena vederlo.
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Viola di mare è un piccolo film pieno di equilibrio e rispetto dei personaggi. "Piccolo" perché privo di retorica di qualsivoglia tipo. Ma "pesante" perché dice tante cose, attraverso la storia di due ragazze che, in un'isola siciliana, intorno alla nascita del Regno d'Italia, vivono una storia d'amore. La passione della figlia sembra un abominio a molti, compreso il padre-padrone, violento e, si scoprirà alla fine, incestuoso con la sorella, che, su suggerimento della madre della giovane, le impone la trasformazione in uomo, al fine di rendere socialmente accettabile la sua passione, ricambiata, per una ragazza. Ecco, se questo film aiuta a riflettere anche solo su che cosa significa femminilità e quale sia la vera idea di donna che hanno le donne, o se esse inseguano, anche oggi, in epoca post-femminista, un'idea di femminilità che in realtà è nelle menti maschili; se questo film ci fa di nuovo riflettere su quanto le donne, per fare carriera e avere un posto nel mondo, spesso debbano rinunciare ai propri modelli di comportamento per adottare quelli maschili, allora sarà valsa la pena vederlo. Alla fine, quando la moglie sarà morta di parto, Angela, smessi i panni di Angelo, si rimetterà le sue vesti lunghe, nere, e senza dire una parola, con in braccio il neonato, si inginocchierà accanto alla salma di Sara, vestita da sposa. L'urgenza della verità e dell'autenticità, alla fine, vincerà su tutto.
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hermes
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sabato 17 ottobre 2009
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lento e noioso
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Lento, girato con pochi soldi e ahimè si vede. La sceneggiatura ripetitiva. La Solarino bella, ma non emoziona mai, possiede solo due espressioni. Metà gente se ne era andata prima della fine del film, alcuni dormivano. Per non parlare della PARTECIPAZIONE STRAORDINARIA DELLA CUCINOTTA. PIETà.
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simone ruggieri
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sabato 17 ottobre 2009
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spiando una storia d' amore...
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VIOLA DI MARE: "All you need is love" diceva ieri Jhon Lennon cantando una canzone; "tutto quello di cui hai bisogno è l' amore" ripete oggi Donatella Maiorca, raccontandoci questa storia in un modo che sa guardare oltre il "dramma" dell' omosessualità, che sa arrivare alla vera essenza dei sentimenti: il bisogno e l' istintività propri dell' essere umano, che spesso ci portano a prevaricare e ad abbattere le barriere dei doveri e dei piaceri imposti da qualsiasi società in cui ci troviamo a vivere. Un semplice concetto quindi, raccontato semplicemente: attraverso uno stile sintetico e asciutto e un ritmo serrato da video clip che, insieme alla splendida colonna sonora di Gianna Nannini, riesce a dare una visione moderna, credibile e del tutto attuale di una storia realmente accaduta alla fine dell '800; e in fine con un vouyerismo, a volte cinico, che sa coinvolgere (telecamera a mano e riprese che sembrano fatte di nascosto: vera particolarità del film): distacca dall' interriorità dei personaggi, ma di contro permette di osservare al meglio una storia che, altrimenti, non si riuscirebbe forse a comprendere a pieno.
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VIOLA DI MARE: "All you need is love" diceva ieri Jhon Lennon cantando una canzone; "tutto quello di cui hai bisogno è l' amore" ripete oggi Donatella Maiorca, raccontandoci questa storia in un modo che sa guardare oltre il "dramma" dell' omosessualità, che sa arrivare alla vera essenza dei sentimenti: il bisogno e l' istintività propri dell' essere umano, che spesso ci portano a prevaricare e ad abbattere le barriere dei doveri e dei piaceri imposti da qualsiasi società in cui ci troviamo a vivere. Un semplice concetto quindi, raccontato semplicemente: attraverso uno stile sintetico e asciutto e un ritmo serrato da video clip che, insieme alla splendida colonna sonora di Gianna Nannini, riesce a dare una visione moderna, credibile e del tutto attuale di una storia realmente accaduta alla fine dell '800; e in fine con un vouyerismo, a volte cinico, che sa coinvolgere (telecamera a mano e riprese che sembrano fatte di nascosto: vera particolarità del film): distacca dall' interriorità dei personaggi, ma di contro permette di osservare al meglio una storia che, altrimenti, non si riuscirebbe forse a comprendere a pieno. Le due attrici protagoniste, di una bellezza tanto morbida quanto efficace, danno davvero un' ottima prova: sorprende la Solarino, mai così impegnata nel calarsi in un personaggio, riesce perfettamente a renderne la determinatezza e soprattutto l' estrema tenerezza. Non delude Isabella Ragonese che, dopo la convincente prova di "Tutta la vita davanti", si conferma come una delle migliori promesse del cinema Italiano. Più di 5 minuti di applausi, sul finale della presentazione alla festa del cinema di Roma, sono per tutto questo e per la splendida e malinconica immagine di una Sicilia brulla e cruda che ricorda quella raccontataci dalla penna di Giovanni Verga.
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marezia
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venerdì 2 ottobre 2009
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Per una volta che la recensione era bella e interessante manca la firma. Peccato!
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