Viene da riflettere confrontando le recensioni sui giornali di questa pellicola con la visione in sala.
Un tempo se uno stuolo di critici scrivevano bene, (anzi benissimo) di un film, si poteva star certi che i soldi del biglietto non sarebbero stati buttati.
Oggi non è più così: la colpa va forse attribuita a un contagioso buonismo, al conformismo d'accatto ... o peggio?
Sta di fatto che "la felicità porta fortuna" è un piccolo film, che giustifica parzialmente solo nel bel finale i soldi spesi per il biglietto.
Che c'è di male a recensire una pellicola per quella che è?
Un film minimalista, dominato da una figura femminile a tutti i costi "piaciosa" (una simpatia a 32 denti che molti troveranno fasulla e irritante), circondata da una serie di Zombie londinesi.
Girato con stanca professionalità, si trascina didascalicamente, tra un sorrisone e l'altro, verso un buon finale "a sorpresa".
Troppo poco per attribuire a questa pellicola profondi apologi sociologici sulla società contemporanea...
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mary
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domenica 21 dicembre 2008
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ma quale didascalico..ma quale sorrisone...
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MA quale figura paciosa..ma quali Zombie londinesi..Mamma mia!! Ma dove vivi tu..chi incontri??!!
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mary
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mercoledì 24 dicembre 2008
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ancora per zen..d'accordo su..
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Hai fatto una buona recensione molto ben scritta e in parte condivisibile ma mi sembra tendi a dare giudizi netti(i critici; gli zombie che sono esseri umani).Non ho letto i critici..non mi sembra una pellicola complessa..per cui, se come dici tu si è parlato di profonda apologia sociologica etc..ti dò ragione..non ci siamo.Qualcuno ha scritto in questo forum che è contro la società depressogena di oggi..che mi sembra già più giusto.Leigh per me è un pessimista..racconta qui la frammentazione di un quotidiano che offre molto poco. Il buono della protagonisa è che non concentrata su se stessa (male molto diffuso) ma che si apre a guardare, riflettere e cercare di dare agli altri.Certo poteva essere più ricco di episodi in tal senso.
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Hai fatto una buona recensione molto ben scritta e in parte condivisibile ma mi sembra tendi a dare giudizi netti(i critici; gli zombie che sono esseri umani).Non ho letto i critici..non mi sembra una pellicola complessa..per cui, se come dici tu si è parlato di profonda apologia sociologica etc..ti dò ragione..non ci siamo.Qualcuno ha scritto in questo forum che è contro la società depressogena di oggi..che mi sembra già più giusto.Leigh per me è un pessimista..racconta qui la frammentazione di un quotidiano che offre molto poco. Il buono della protagonisa è che non concentrata su se stessa (male molto diffuso) ma che si apre a guardare, riflettere e cercare di dare agli altri.Certo poteva essere più ricco di episodi in tal senso.STOP.Ciao
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zen
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mercoledì 24 dicembre 2008
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in risposta a mary
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Ovviamente ho scritto un parere personale riferito non alle opinioni tue (o di altri che hanno apprezzato questo film), ma di recensioni esageratamente positive lette sui giornali.Tutti abbiamo la sensazione che il livello medio del cinema si sia abbassato negli ultimi anni. I critici avrebbero il "dovere" di raffrontare i nuovi titoli con i classici che li hanno preceduti. La mia sensazione è che questo non avvenga più: che anche la critica stia perdendo punti di riferimento."La felicità porta fortuna" non è male, ma la maggior parte del pubblico ha la sensazione che il livello d'attenzione salga solo nel finale. Per carità, può andar bene così, ma probabilmente questo film avrebbe avuto minor fortuna se non fosse stato firmato da un regista affermato.
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Ovviamente ho scritto un parere personale riferito non alle opinioni tue (o di altri che hanno apprezzato questo film), ma di recensioni esageratamente positive lette sui giornali.Tutti abbiamo la sensazione che il livello medio del cinema si sia abbassato negli ultimi anni. I critici avrebbero il "dovere" di raffrontare i nuovi titoli con i classici che li hanno preceduti. La mia sensazione è che questo non avvenga più: che anche la critica stia perdendo punti di riferimento."La felicità porta fortuna" non è male, ma la maggior parte del pubblico ha la sensazione che il livello d'attenzione salga solo nel finale. Per carità, può andar bene così, ma probabilmente questo film avrebbe avuto minor fortuna se non fosse stato firmato da un regista affermato.Sempre parlando di "sensazioni" e di cinema inglese, a mio avviso films come "The prestige" di Nolan o "Irina Palm" di Garbarski non hanno bisogno di firme autorevoli per suscitare (almeno prevalentemente) ammirazione...
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mary
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giovedì 25 dicembre 2008
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sì, ancora io
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D'accordo sul livello in calo del cinema odierno. I critici li leggo per avere informazioni più generali..e cmq a mio parere vanno letti sotto le righe in quanto non sono mai davvero espliciti..non osando bocciare (vedi Caprara)..non come i letterati di una volta ( Moravia) che discutevano davvero del tema. Sì anche sul fatto che è firmato Leigh e su quello che dici delle sensazioni del pubblico. Ma quello che volevo dirti..avendo visto i 2 films che citi..ricordo Irina Palms in particolare..esiste in questi films una struttura "favolistica" che in Leigh è totalmente smontata.Ecco, io non amo le favole..anche se all'interno si possono trovare cose sicuramente interessanti e stimolanti.Leigh ha una peculiarità tutta inglese invece, molto smitizzante.
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D'accordo sul livello in calo del cinema odierno. I critici li leggo per avere informazioni più generali..e cmq a mio parere vanno letti sotto le righe in quanto non sono mai davvero espliciti..non osando bocciare (vedi Caprara)..non come i letterati di una volta ( Moravia) che discutevano davvero del tema. Sì anche sul fatto che è firmato Leigh e su quello che dici delle sensazioni del pubblico. Ma quello che volevo dirti..avendo visto i 2 films che citi..ricordo Irina Palms in particolare..esiste in questi films una struttura "favolistica" che in Leigh è totalmente smontata.Ecco, io non amo le favole..anche se all'interno si possono trovare cose sicuramente interessanti e stimolanti.Leigh ha una peculiarità tutta inglese invece, molto smitizzante..ma non mi dilungo.Ancora Ciao.
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