bob
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domenica 18 maggio 2008
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reale, amaro, non si vede il cielo...
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HO APPENA VISTO IL FILM E IL MIGLIOR COMMENTO CHE POSSO CONSEGNARVI SONO LE SENSAZIONI CHE LA PELLICOLA MI HA LASCIATO SULLA PELLE: RABBIA E MOLTA AMAREZZA. UN'ACIDITA' DI STOMACO PER UNA BATTAGLIA NON COMBATTUTA E UN GRIDO DI DOLORE NON ASCOLTATO. LA STORIA E' LENTA, LE PAUSE AIUTANO AD ENTRARE NELL'ATMOSFERA E A CAPIRE I PERSONAGGI. SE L'OBIETTIVO DEL FILM, COME PENSO CHE SIA, E' COLPIRE, DENUNCIARE, RISVEGLIARE, SICURAMENTE E' STATO CENTRATO. I PERSONAGGI SONO REALI, FORSE QUALCUNO SI SAREBBE POTUTO APPROFONDIRE MAGGIORMENTE, FORSE QUESTO AVREBBE COMPROMESSO L'EQUILIBRIO GENERALE, IL FLUIRE DEL NORMALE. ATTENZIONE PERO'... NON C'E' SPERANZA, NON VEDO IL FUTURO... NON ARRENDIAMOCI! ... COMPLIMENTI PER IL FILM E PER IL CORAGGIO DELLE IDEE, AL REGISTA E ALL'AUTORE DEL LIBRO.
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HO APPENA VISTO IL FILM E IL MIGLIOR COMMENTO CHE POSSO CONSEGNARVI SONO LE SENSAZIONI CHE LA PELLICOLA MI HA LASCIATO SULLA PELLE: RABBIA E MOLTA AMAREZZA. UN'ACIDITA' DI STOMACO PER UNA BATTAGLIA NON COMBATTUTA E UN GRIDO DI DOLORE NON ASCOLTATO. LA STORIA E' LENTA, LE PAUSE AIUTANO AD ENTRARE NELL'ATMOSFERA E A CAPIRE I PERSONAGGI. SE L'OBIETTIVO DEL FILM, COME PENSO CHE SIA, E' COLPIRE, DENUNCIARE, RISVEGLIARE, SICURAMENTE E' STATO CENTRATO. I PERSONAGGI SONO REALI, FORSE QUALCUNO SI SAREBBE POTUTO APPROFONDIRE MAGGIORMENTE, FORSE QUESTO AVREBBE COMPROMESSO L'EQUILIBRIO GENERALE, IL FLUIRE DEL NORMALE. ATTENZIONE PERO'... NON C'E' SPERANZA, NON VEDO IL FUTURO... NON ARRENDIAMOCI! ... COMPLIMENTI PER IL FILM E PER IL CORAGGIO DELLE IDEE, AL REGISTA E ALL'AUTORE DEL LIBRO.
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genny
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domenica 18 maggio 2008
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uno sguardo nel mondo della camorra
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Difficile rendere sul grande schermo un libro così pieno di dettagli e di storie così crude.
Sono state scelte (e un pò modificate) alcune storie che lasciano trasparire quanto la realtà, per chi vive in quei posti in cui "il sistema" domina in maniera così prepotente, sia per certi versi così dura e crudele. I personaggi sembrano come risucchiati dal potere del "sistema" e anche volendo non riescono a sganciarsi da quella realtà che purtroppo sono costretti a subire.Grande lavoro di sceneggiatura che coinvolge lo spettatore nelle diverse storie che in alcuni momenti si intersecano l'una con l'altra. Si intravede una sorta di messaggio positivo nel personaggio di Roberto che inizialmente sembra adattarsi ai voleri del "sistema" accettando di lavorare per l'imprenditore non molto limpido nei suoi affari (il bravissimo Toni Servillo), ma che alla fine nauseato dal cinismo di quest'ultimo si ribella e si rifiuta di continuare a lavorare per lui.
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Difficile rendere sul grande schermo un libro così pieno di dettagli e di storie così crude.
Sono state scelte (e un pò modificate) alcune storie che lasciano trasparire quanto la realtà, per chi vive in quei posti in cui "il sistema" domina in maniera così prepotente, sia per certi versi così dura e crudele. I personaggi sembrano come risucchiati dal potere del "sistema" e anche volendo non riescono a sganciarsi da quella realtà che purtroppo sono costretti a subire.Grande lavoro di sceneggiatura che coinvolge lo spettatore nelle diverse storie che in alcuni momenti si intersecano l'una con l'altra. Si intravede una sorta di messaggio positivo nel personaggio di Roberto che inizialmente sembra adattarsi ai voleri del "sistema" accettando di lavorare per l'imprenditore non molto limpido nei suoi affari (il bravissimo Toni Servillo), ma che alla fine nauseato dal cinismo di quest'ultimo si ribella e si rifiuta di continuare a lavorare per lui.Girato quasi completamente con i sottotitoli dà proprio l'impressione di far esplorare allo spettatore le varie vicende che si svolgono nel territorio campano.
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vivia
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sabato 17 maggio 2008
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...e al cinema la gente ride.
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Ho visto luoghi che conosco, discorsi che ho sentito, attori recitare parti e eventi che fanno parte della vita delle mie strade.. Soffro quando sento chi dice che non è vero, così come quando ho sentito ridere al cinema...
Provo vergogna per loro e per me e per tutti coloro che prima l'hanno venduta la loro terra e ora nascondono la testa.
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mel
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sabato 17 maggio 2008
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che noia!
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Film noioso, lungo, lento, parlato in un napoletano che forse i napoletani stessi non riusciranno a capire, con sottotitoli che rendono difficile seguirlo. E' un documentario, non un film
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(di paolett)
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marco m
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sabato 17 maggio 2008
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gomorra impone una presa di coscienza nazionale.
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Fare un film di uno dei libri che ha segnato di più le coscienze degli italiani non è impresa facile. Non lo è perchè "Gomorra" di Roberto Saviano è un viaggio raccontato seguendo precisi percorsi invisibili, che lo scrittore ci ha illustrato sotto forma di romanzo, che romanzo vero e proprio non è. Così non scadere nella banalità delle storie di camorra, che in genere vengono trattate da cinema e tv come mere vendette sanguinarie o motorini che corrono all'impazzita per i vicoli di una città controversa, è impresa ardua e soprattutto molto delicata. La sceneggiatura di Gomorra lascia sapientemente parlare le immagini, reali e crude, girate direttamente nei luoghi caldi delle piazze di spaccio, nelle Vele della 167 di Secondigliano.
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Fare un film di uno dei libri che ha segnato di più le coscienze degli italiani non è impresa facile. Non lo è perchè "Gomorra" di Roberto Saviano è un viaggio raccontato seguendo precisi percorsi invisibili, che lo scrittore ci ha illustrato sotto forma di romanzo, che romanzo vero e proprio non è. Così non scadere nella banalità delle storie di camorra, che in genere vengono trattate da cinema e tv come mere vendette sanguinarie o motorini che corrono all'impazzita per i vicoli di una città controversa, è impresa ardua e soprattutto molto delicata. La sceneggiatura di Gomorra lascia sapientemente parlare le immagini, reali e crude, girate direttamente nei luoghi caldi delle piazze di spaccio, nelle Vele della 167 di Secondigliano. Dove l'iniziazione di ragazzini alle attività camorristiche è pane quotidiano, dove sparare in fronte a traditori e nemici è un'opera leggitima, che assume connotati di preoccupante normalità, perdendo ogni traccia di delittuosità. Gli attori professionisti svolgono quasi un ruolo marginale rispetto a quelli "presi dalla strada", che impreziosiscono una pellicola senza bisogno alcuno di recitare, mettere in scena qualcosa. La loro naturalezza è il modo migliore per apprezzare a pieno una periferia controversa e pericolosa.
Garrone gioca sapientemente con i primi piani dei protagonisti e con i contrasti di alcuni paesaggi inquadrati. Bellissima la scena delle Vele dall'alto presidiate dai giovani camorristi, dove c'è un unico terrazzo colorato da bambini intenti a schizzarsi in una piscina gonfiabile.
E' appunto il contrasto l'elemento pregnante di Gomorra film, come di Gomorra libro. Il contrasto tra il giusto e l'ingiusto, in queste terre del tutto capovolto. Inoltre la camorra per la prima volta con quest'opera diventa pane quotidiano di tutti. Dal macellaio dell'aversano all'imprenditore veneto. Nessun tassello di quest'Italia è escluso dalla bramosia della Camorra. Finalmente un'opera che diventa spartiacque tra visioni antiche e nuove della criminalità organizzata, non più problema paesano, cittadino, regionale. Ma nazionale, europeo, mondiale. Un vortiche che parte dall'acqua per impastare il cemento e si conclude nei più grandi cartelli di spaccio di droga, non più unico business camorristico nell'immaginario collettivo. Infatti la nuova visione che si ha di questi ex-sanguinari napoletani è quella di moderni e vincenti imprenditori, che per accumulare potere e ricchezza usano le più avanzate tecniche di marketing e amministrazione.
Uno svecchiamento necessario all'immagine della Camorra, rimasta troppo ancora alle immagini de "Il Camorrista" di Tornatore e filtrata malamente da speciali in seconda serata delle più svariate emittenti televisive, buoni per ghettizzare e infamare solo una piccola parte della Nazione. Sbagliando mira e, soprattutto, creando un odio e un disprezzo per una cultura che non è dominata dalla camorra per esigenza, ma solo per mancanza d'alternativa. Giovani camorristi si diventa per necessità unica, non per vanità. E' la risposta a tutto questo è la mancanza di alternative, di cultura. La stessa che ha regnato l'informazione italiana prima del libro di Saviano.
Un sentito grazie prima di tutto a lui.
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[+] veritiero
(di giuseppe)
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edo
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sabato 17 maggio 2008
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grande garrone.
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matteo garrone si conferma come uno dei pochi registi italiani in grado di realizzare un gran bel film.
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amarillide
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sabato 17 maggio 2008
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bellissimo
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il film si apre con una tipica canzone pop napoletana....sembra una pugnalata nello stomaco. non ho letto il libro, ma aver visto il film mi ha fatto venire voglia di leggerlo. è tutto vero, gli aguardi dei bambini, le urla, i paesaggi. questo film sarà pane per i leghisti e per tutti quelli che chiamano i meridionali terroni..lo so. ma il legame è a doppio filo. bellissimo. davvero. grande servillo e grandi tutti gli attori.
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giusy
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sabato 17 maggio 2008
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straziante
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Garrone sei grande!
Straziante, sconvolgente in ogni scena, in ogni colore, in ogni musica Mi sono sentita come se un pugnale mi avesse trafitto il cuore. Per l'abuso sui deboli, sui più ingenui e su chi vorrebbe dire basta. Non c'è un filo di speranza. Ma grazie, grazie al regista di non aver fatto di tutta l'erba un fascio
Una napoletana
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jimi
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sabato 17 maggio 2008
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a posto siamo
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certo,qui,non esiste la camorra come non esiste la mafia ecc.ecc....manca solo qualcuno che dica che toto'riina meriti il premio nobel per la pace!!!!
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cecilia
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sabato 17 maggio 2008
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molto bello!
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Dipinto crudo e angosciante di un mondo buio, popolato da personaggi grotteschi, quasi caricaturiali. Il film procede con un ritmo incalzante raccontando storie diverse che si intrecciano l'una con l'altra, tante realtà, tante facce della stessa medaglia. Inquadrature inquietanti a volte tagliate come fosse un documentario, scene che lasciano con il fiato sospeso, e dialoghi estremamente realistici, quasi che ti sembra di essere lì e di vederli con i tui occhi mentre si svolgono.
Mi è piaciuto molto!
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