thebalrog
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sabato 17 maggio 2008
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un bel film... reale
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Non è il solito film di mafia, qui lo spettatore sembra assistere in prima persona a ciò che accade, si assorbe tutta la cupezza e la disperazione che c'è nei luoghi in cui sono ambientate le storie (peraltro tutte vere visto che gran parte di quello che c'è scritto nel libro è preso da documenti ufficiali). Sono della provincia di Caserta ed è da quando ho imparato a leggere che so che la mia è una delle zone più pericolose e degradate credo d'Europa; ma bastava uscire fuori provincia, per accorgermi di come nessuno sapesse niente perché i fatti di cronaca erano (e continuano ad essere) relegati alla stampa locale. Con questo film tutta l'Italia conoscerà cosa accade da queste parti e credo che sarà un bene perché l'attenzione non è mai gradita da chi deve lavorare di nascosto.
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Non è il solito film di mafia, qui lo spettatore sembra assistere in prima persona a ciò che accade, si assorbe tutta la cupezza e la disperazione che c'è nei luoghi in cui sono ambientate le storie (peraltro tutte vere visto che gran parte di quello che c'è scritto nel libro è preso da documenti ufficiali). Sono della provincia di Caserta ed è da quando ho imparato a leggere che so che la mia è una delle zone più pericolose e degradate credo d'Europa; ma bastava uscire fuori provincia, per accorgermi di come nessuno sapesse niente perché i fatti di cronaca erano (e continuano ad essere) relegati alla stampa locale. Con questo film tutta l'Italia conoscerà cosa accade da queste parti e credo che sarà un bene perché l'attenzione non è mai gradita da chi deve lavorare di nascosto... Anche se ieri, per l'ennesima volta, proprio nel giorno di uscita del film, c'è stato un omicidio a Castelvolturno, a distanza di una settimana da quello del padre di un pentito, e la stampa nazionale non ne ha dato notizia, si trattava di un imprenditore che aveva denunciato i suoi estorsori...
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vagabonda
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sabato 17 maggio 2008
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gomorra: il neoralismo approda a napoli
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Il Neoralismo approda sulle strada rumorose di Scampia, film forte nella sua autenticità, eccellenti i particolari, una fotografia che imprime vigore sulle scene fisse come dei quadri dipinti da Garrone. Neoralista perchè, a parte Servillo, gli attori non hanno volti conosciuti ed è proprio questo, a mio avviso, a dare volto all'essenza realista e cruda della difficoltà di chi nasce in un determinato luogo; dove l'unica alternativa è andarsene. Un ritratto del malavitoso contemporaneo, dove il culto del corpo si registra in simbiosi con gli spari di ragazzini troppo adulti. Molto bello l'uso del dialetto: la realtà è servita a colpi di armi sparate in costume da bagno. Una regia favolosa con ritagli di ombre sui volti del dolore per completare il tutto con una sceneggiatura reale e adatta.
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Il Neoralismo approda sulle strada rumorose di Scampia, film forte nella sua autenticità, eccellenti i particolari, una fotografia che imprime vigore sulle scene fisse come dei quadri dipinti da Garrone. Neoralista perchè, a parte Servillo, gli attori non hanno volti conosciuti ed è proprio questo, a mio avviso, a dare volto all'essenza realista e cruda della difficoltà di chi nasce in un determinato luogo; dove l'unica alternativa è andarsene. Un ritratto del malavitoso contemporaneo, dove il culto del corpo si registra in simbiosi con gli spari di ragazzini troppo adulti. Molto bello l'uso del dialetto: la realtà è servita a colpi di armi sparate in costume da bagno. Una regia favolosa con ritagli di ombre sui volti del dolore per completare il tutto con una sceneggiatura reale e adatta. Non so se è un caso, ma Roberto è l'unico nome che afferma la sua diversità!
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[+] non è un caso
(di anonimo232649)
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lisa
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sabato 17 maggio 2008
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la miseria della miseria
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uno spaccato di un pezzo di Italia, da non dormire più la notte. E pensare che tutto questo è la realtà.... è questa consapevolezza che toglie la serenità. Vedere questo film è come farne parte per un attimo.... chi non è nato in quei posti non lo potrà capire mai. La sensazione di orrore che si prova è talmente grande che scatta il rigetto per questa parte di Italia che non deve appartenere all'Italia, nella quale nessuno si vuole riconoscere. Chissà fino a quando vorranno continuare a vivere così.... e noi ad assistere impotenti a questi spettacoli di miseria e degrado
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nicksemifreddo
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sabato 17 maggio 2008
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antropologia e cinema
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Questo film oltre ad essere un film straordinario nella forma e al linguaggio, pone una domanda questi personaggi raccontati appartengono alla nostra etnia? non pongo un problema di razza ma di scala dei valori elementari...
ovvero questi qua che si credono meglio dei rom chi li combatte? questa è gente che non verrà espulsa, ma che nessuno vorrebbe avere nel proprio stato... forse l'esercito dovrebbe andare li e non a kabul?
[+] razzismo
(di robero)
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agente
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sabato 17 maggio 2008
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un grande garrone
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da tempo sostengo che Matteo Garrone sia un regista di statura internazionale.
eccone l'ennesima prova,con un film coraggioso e doloroso,che non mostra casi personali,ma una relata' conosciuta(ed ignorata) da tutti.
un ritratto italiano impietoso,e per questo ancora piu' degno di nota,girato con solidita' e uno stile che sta diventando un classico.
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max
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sabato 17 maggio 2008
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non c'era proprio bisogno di un "film" del genere
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Incuriosito dal polverone che si è formato intorno al best seller, e non amando quel genere di lettura, ho deciso di andare a vedere il film, proprio ieri sera. Non capisco dove poggia la recensione di mymovies, è totalmente fuori luogo. Sono napoletano e stentavo a capire cosa dicessero gli attori del film (che, per dare un tocco di credibilità in più sono stati selezionati dalla zona in questione, o da quelle limitrofe. Si voleva imitare Visconti in "La Terra Trema"? PER CORTESIA!!!), certe volte sono dovuto ricorrere ai sottotitoli. Per quanto riguarda le riprese, sembrano giornalistiche, non cinematografiche; la storia è inesistente. Tutto il film è una semplice messa in scena documentata della zona più schifosa di Napoli.
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Incuriosito dal polverone che si è formato intorno al best seller, e non amando quel genere di lettura, ho deciso di andare a vedere il film, proprio ieri sera. Non capisco dove poggia la recensione di mymovies, è totalmente fuori luogo. Sono napoletano e stentavo a capire cosa dicessero gli attori del film (che, per dare un tocco di credibilità in più sono stati selezionati dalla zona in questione, o da quelle limitrofe. Si voleva imitare Visconti in "La Terra Trema"? PER CORTESIA!!!), certe volte sono dovuto ricorrere ai sottotitoli. Per quanto riguarda le riprese, sembrano giornalistiche, non cinematografiche; la storia è inesistente. Tutto il film è una semplice messa in scena documentata della zona più schifosa di Napoli. Ormai lo sanno tutti che c'è la camorra: questo film ce l'ha semplicemente sbattuta in faccia così, senza arte, né parte, senza dare uno spunto di riflessione, senza cercare di approfondire psicologicamente o a livello sociale. E la creatività? Questo non è cinema.
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[+] il film più noioso degli ultimi vent'anni
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robmamba
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sabato 17 maggio 2008
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neorealismo nel 2000
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Questo film è la prova che il cinema italiano ancora esiste!ho letto il libro di Saviano e posso dire con certezza che Garrone ne ha tratto spunto per tirar fuori un'opera Neorealistica dei nostri giorni.Non ci sono le musiche drammatiche,il patos della recitazione,i pianti le urla c'è vermante la realtà.Da come è girato ,un mix di macchina a mano e lunghi piani sequenza con moviemnti che fanno venire i brividi, al fatto che è sottotitolato, Garrone ci porta in un mondo che non sembra la nostra cara Italia.Cosa sconvolgente che questa realtà si trova a 300km da casa mia.Questa è uno spicchi D'Italia e uno spicchi di Napoli.Appunto al città che è violentata dalla Camorra, una terra bella per la sua autenticità, e dove oggi si parla solo di rifiuti e di camorra.
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Questo film è la prova che il cinema italiano ancora esiste!ho letto il libro di Saviano e posso dire con certezza che Garrone ne ha tratto spunto per tirar fuori un'opera Neorealistica dei nostri giorni.Non ci sono le musiche drammatiche,il patos della recitazione,i pianti le urla c'è vermante la realtà.Da come è girato ,un mix di macchina a mano e lunghi piani sequenza con moviemnti che fanno venire i brividi, al fatto che è sottotitolato, Garrone ci porta in un mondo che non sembra la nostra cara Italia.Cosa sconvolgente che questa realtà si trova a 300km da casa mia.Questa è uno spicchi D'Italia e uno spicchi di Napoli.Appunto al città che è violentata dalla Camorra, una terra bella per la sua autenticità, e dove oggi si parla solo di rifiuti e di camorra. Il film tiene incollato lo spettatore dandogli continui cazzotti allo stomaco,con delle storie che sembrano quasi surreali, con aneddoti(vedi quello di Padre Pio) che sembrano usciti quasi da un libro di Stefano Benni.Attori fenomenali,Servillo ovviamente su tutti,capace di mascherarsi quando parla con gli imprenditori del nord, e di casa quando collabora con i suoi amici.Colonna sonora quasi inesistente, i neomelodici e la tecno scadente che esce dalle macchine modificate di Napoli. Questo film è perfetto in tutto, i Boss, le loro ville nn si vedono,Garrone prende il lato malandato della Camorra,facendoci interrogare a noi cittadini Italiani.Sono fiero che questo film sia Cannes insieme a ''Il divo'',l'unico rammarico è che per portare prodotti validi anzi validissimi come appunto Gomorra,dobbiamo parlare sempre dei nostri lati peggiori.
Una presa di posizione responsabile di Garrona a cui faccio i miei elogi, e amolti registi Italiani che cercano di prendersi sul serio tipo (moccia-Muccino)dico:
SE FOSSI NEI VOSTRI PANNI MI SENTIREI A DISAGIO DIFRONTE A FILM COME GOMORRA!
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vincenzo di gennaro
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sabato 17 maggio 2008
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lo sgomento di un figlio di questa terra
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Ancora, quasi con una fanciullesca ingenuità, cerco di guardare alla mia terra come fosse ancora quella immortalata da Pitloo e da Gigante, la Campania fertile, la pausa dagli affanni dei romani, un luogo talmente sublime da convincere anche i più scettici di un disegno superiore. Non riesco a convincermi che la realtà in cui viviamo non sia una visione distorta, generata da un incubo o da una mostruosa allucinazione. Come abbiamo potuto? Come abbiamo osato tacere mentre la nostra terra veniva violentata, le nostre radici avvelenate, le nostre tradizioni calpestate dalla prepotenza di un mondo malato, che non sa più dove nascondere gli scarti del proprio benessere. Scarti di cui si vergogna a tal punto da rinnegarli, relegandoli in una periferia degradata di cui non vuole più sentir parlare.
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Ancora, quasi con una fanciullesca ingenuità, cerco di guardare alla mia terra come fosse ancora quella immortalata da Pitloo e da Gigante, la Campania fertile, la pausa dagli affanni dei romani, un luogo talmente sublime da convincere anche i più scettici di un disegno superiore. Non riesco a convincermi che la realtà in cui viviamo non sia una visione distorta, generata da un incubo o da una mostruosa allucinazione. Come abbiamo potuto? Come abbiamo osato tacere mentre la nostra terra veniva violentata, le nostre radici avvelenate, le nostre tradizioni calpestate dalla prepotenza di un mondo malato, che non sa più dove nascondere gli scarti del proprio benessere. Scarti di cui si vergogna a tal punto da rinnegarli, relegandoli in una periferia degradata di cui non vuole più sentir parlare. Ed eccoli i figli di quest' enorme discarica, vittime del peccato originale commesso dai propri genitori, incolpevoli burattini nelle mani di mercenari senza scrupoli, di vermi disposti ad avvelenare i propri fratelli per la brama di ricchezze vane e di potere evanescente. E' questa la terra che Garrone racconta, ritratta nella sua essenza degradata e immorale, attraverso occhi disillusi dei ragazzini di Scampia; profondamente consapevoli della tremenda verità: che un riscatto non ci sarà mai. Immagini crude che fedelmente riproducono il clima che le pagine del best seller di Saviano ci trasmettono con tanto realismo, un realismo quasi raccapricciante che ci fa provare un gran senso di compassione nei confronti dei protagonisti delle vicende raccontate. Storie di vinti, di uomini rassegnati a un destino ineluttabile, come quello emblematico del sarto Pasquale, dotato di grande talento e nonostante ciò destinato a non affermarsi mai, in quanto vittima del sistema che lo sfrutta svendendo la sua grande perizia in cambio di un pugno di mosche. Il sistema, quella che tanti ancora sono soliti chiamare camorra, non è altro che uno stato di natura anarchico in cui a prevalere è il più forte, che schiaccia i deboli e gli emaginati per alimentare la propria influenza e il proprio profitto. Lo sgomento nasce proprio dal fatto che questa organizzazione non ha regole, non ha una sua stabilità, lascia che al suo interno si creino scissioni e guerre fratricide che contribuiscono ancor di più a straziare e a logorare una realtà che vede come unica via d' uscita la droga.
Chi può dire se mai potrà essere perdonato l' orrore, lo scempio che è stato commesso nei confronti della nostra terra e degli uomini che da essa sono generati; se mai potrà riaccendersi in noi una speranza che ci dia la forza di ricominciare e rimeditare insieme il nostro futuro.
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niky88
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venerdì 16 maggio 2008
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questo film ci riempira di luoghi comuni..
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Ho visto Gomorra, davvero agghiaccante, un vero pugno nello stomaco, certo da napoletano, molte cose gia le conoscevo, come le musiche, i posti, le abitudini, la mentalita, è un film da vedere solo per i napoletani o per la gente meridionale, per il resto questo film ci ridicolizza, Napoli non è solo questa ma è tanto altro ancora, con questo film verremo presi piu per il culo sopratutto da gente che qui a NApoli non è mai venuto, faremo la loro fortuna, è cosi andremo avanti solo di luoghi comuni..
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pruzzo
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venerdì 16 maggio 2008
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veramente un gran bel film
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Un film che non ha niente da invidiare a Tarantino e Von Trier
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