La masseria delle allodole

Il genocidio armeno tra amore e sangue

Esce oggi l'ultimo film dei fratelli Paolo e Vittorio Taviani sul «genocidio armeno», La masseria delle allodole, con Paz Vega e Moritz Bleibtreu (il divo tedesco del momento) che contiene improvvisi lampi feroci e scomposti dell'immagine (per esempio nella scena del soffocamento del neonato), specialità dei fratelli che ancora sanno graffiare e scorticare il flusso visuale pacato da prima serata tv.
Tratto dal romanzo di Antonia Arslan, armena italiana che racconta come due suoi piccoli antenati furono salvati dal massacro, il film illustra come mai prima era stato fatto dal nostro cinema, la feroce strage (pianificata e eseguita tra il 1915 e il 1917 dal movimento sciovinista e fascista dei Giovani Turchi al potere dal '13) dei maschi armeni d'ogni età (considerati rivoluzionari o traditori, anche futuri, della patria) e la deportazione selvaggia, poi finita in sanguinosa tragedia, delle donne nei deserti siriani o nelle lande più inospitali e appestate dell'Anatolia. [...]

di Roberto Silvestri, articolo completo (3261 caratteri spazi inclusi) su Il Manifesto 23 marzo 2007