La masseria delle allodole

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Un film di Paolo Taviani, Vittorio Taviani. Con Paz Vega, Moritz Bleibtreu, Alessandro Preziosi, Angela Molina, Mohammad Bakri.
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Drammatico, durata 122 min. - Italia, Bulgaria, Francia, Spagna 2007. - 01 Distribution uscita venerdì 23 marzo 2007. MYMONETRO La masseria delle allodole * * * - - valutazione media: 3,00 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
ariel giovedì 29 marzo 2007
armeni, chi sono costoro? Valutazione 5 stelle su cinque
87%
No
13%

Al di là di valutazioni estetiche e di tecnica cinematografica, al bel film dei fratelli Taviani a cui va riconosciuto il coraggio ed il merito di aver, finalmente, spalancato il sipario su una truce pagina della storia degli ultimi anni dell'Impero Ottomano, già in piena Grande Guerra, pagina che per tanti versi si annuncia, nel suo orrore, come antesignana della "shoa" ebraica. E' un film che fa riflettere chi, come è il caso di colui che scrive, da anni amico della Turchia, cerca, purtroppo invano e con il rischio di mettere a repentaglio i propri rapporti affettivi con gli amici di quel Paese, di spiegare che il genocidio armeno, "il grande male", non è un'invenzione dell'europeo sobillato o plagiato dagli Armeni, ma è una realtà tragicamente accaduta (e documentata) su istigazione del movimento panturco di giovani ufficiali dell'esercito sultaniale, assecondato e militarmente eseguito dai governanti dell'eclettico Palazzo sul Bosforo (Dolmabahçe Saray). [+]

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lory r. domenica 15 aprile 2007
un dramma antico ma attuale Valutazione 4 stelle su cinque
80%
No
20%

La Masseria delle Allodole” è un film che non si dimentica. Non si può dimenticare. La storia ha una valenza che và al di là del fatto storico in sé . Mi è sembrato che i Taviani abbiano voluto poeticamente ricordare tutti gli innocenti perseguitati ed uccisi per motivi inesistenti, l’assurdità’ di qualsiasi persecuzione razziale, dove persone che intrattenevano rapporti amichevoli e cordiali nel giro di poche settimane si trasformano in orribili persecutori ed in straziati perseguitati. Le donne armene sono figure eccezionali,grandissime, veramente eroiche, vedono morire i loro uomini, i loro bambini e loro debbono subire un destino ancora più duro…sono uccise lentamente ma inesorabilmente nella loro anima, nella loro dignità. [+]

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nadia mercoledì 28 marzo 2007
scelta teatrale Valutazione 5 stelle su cinque
61%
No
39%

I Taviani hanno voluto un impianto teatrale, senza vasti panorami e grandiosità: dalla casa stessa, un fondale prospettico stretto tra due muri convergenti, i monti alle spalle; alle singole tappe dell'eccidio, una per stanza della masseria; alla dimensione intima dei dialoghi, dei gruppi familiari e dei militari, dei mendicanti, delle deportate. E poi la dimensione corale - nel senso della tragedia greca - del funerale, della festa, della comunità armena spaventata, dello strazio delle donne sui corpi dei maschi trucidati, fino al canto nazionalista dei Giovani Turchi contrapposto al canto armeno proibito alle deportate. Inutile aspettarsi azione o suspance, come forse certi recensori che hanno lamentato l'uso della camera fissa. [+]

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riccardo martedì 8 maggio 2007
da vedere Valutazione 3 stelle su cinque
80%
No
20%

I fratelli Taviani riaccendono il ricordo del cosiddetto "olocausto degli armeni", in un film attuale e dal gusto amaro, che rimanda subito alla situazione politica contemporanea: il rifiuto della Turchia di riconoscere la strage della minoranza cristiana, definendola una "menzogna internazionale" e la conseguente difficoltà di entrare nell'Unione Europea. La pellicola è scorrevole, ben recitata e con suggestive ambientanzioni. A volte,e soprattutto nella prima parte, sembrà assumere, tuttavia, le sembianze di una "fiction"televisiva, con la narrazione di un'amore impossibile che però addolcisce il tutto, e dai festeggiamenti che rallegrano l'atmosfera. Ma c'è qualcosa che turba gli animi, la certezza e consapevolezza di un futuro molto prossimo venato d'odio e di crudeltà, e nella seconda parte del film, lo spettatore partecipa alle strazianti torture dei capostipiti e i discendenti maschi delle famiglie armene e all'interminabile deportazione delle donne verso i deserti della Mesopotamia e della Siria: qui si alternano momenti di violenza(le torture su coloro che tentano di scappare) e di amicizia(e in seguito di amore stesso) tra la protagonista armena e il soldato turco, che non avrà di certo un bell' epilogo. [+]

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stef.c giovedì 7 giugno 2007
brivido Valutazione 3 stelle su cinque
56%
No
44%

Un film bello, ma in alcuni passaggi, duro come lo puo essere la realtà ed un documento storico figlio dei Taviani, immagini e silenzio piu potenti di tante parole come le fotografie mostrate attraverso la cinepresa. Sicuramente si nota il rimarchevole tentativo di far apparire a torto ed a ragione i Turchi come vittime del dovere in alcuni casi e degli avvenimenti in altri. Una caratteristica del film che probabilmente ritrae fatti e situazioni realmente accadute, il pentimento di qualche ufficiale turco ma che in tempi di revisionismo storico suona un po come "siam un po tutti colpevoli e tutti vittime".Questo fa perdere un po di sostanza al film. Il film potrebbe avere gli ebrei come protagonisti e non cambierebbe nulla, due facce della stessa medaglia, la discriminazione. [+]

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jacopo b98 giovedì 2 maggio 2013
un film riuscito a metà, troppi sentimentalismi Valutazione 2 stelle su cinque
100%
No
0%

 salvata con l’aiuto del consolato spagnolo. I Taviani, al loro diciottesimo film, hanno deciso di filmare il libro omonimo di Antonia Arslan, da loro adattato per lo schermo. Hanno così messo in immagini il più sporco, e ancora impunito, genocidio della storia, quando i turchi decisero di sterminare la minoranza armena. I Taviani fanno sì di far comprendere allo spettatore la terribile violenza del massacro, filmato senza pietà, con notevoli quantità di sangue e violenza. Fanno inoltre capire quanto la tragedia fosse annunciata da tanti piccoli segnali. Però i registi mettono insieme a tutto ciò una romantica storia d’amore, tra la protagonista Nunik (Vega) e, prima un tenente dell’esercito (Preziosi) che scappa per paura di doverla vedere morire, poi con l’ufficiale Yusuf (Bleibtreu) che alla fine denuncia i crimini dell’esercito oltre al suo, aver ucciso Nunik, per paura che lei soffrisse. [+]

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luigi chierico sabato 25 giugno 2016
dolore e morte di un popolo Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
0%

I fratelli Paolo e Vittorio Taviani, sfogliando le pagine dello straordinario libro “La masseria delle allodole” della scrittrice Antonia Arsalam,hanno voluto aprire una pagina sull’antica storia del popolo Armeno che si far risalire ad un figlio di Noè.Tralasciando il lungo passato ci leggono l’ultimo capitolo, l’epilogo della sua storia. Ci offrono uno spettacolo completo, una storia vera ma penosa di cui si è macchiata l’umanità prima dell’olocausto del popolo ebraico. Due popoli, l’armeno e l’ebraico, da un passato glorioso, che hanno lasciato un segno indelebile al mondo civile, perseguitati e massacrati in meno di 40 anni. Sebbene la vicenda richieda di dover mostrare allo spettatore d’ogni nazione episodi di inaudita atrocità, da far rabbrividire chiunque, tuttavia il film offre lo spunto per parlare di Patria ed Amore. [+]

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samuele siani lunedì 9 aprile 2007
nemmeno per la tv Valutazione 1 stelle su cinque
47%
No
53%

I fratelli Taviani confezionano un prodotto che non sarebbe adatto neppure per una prima serata di Rai1. L'eccidio degli armeni è trattato come una favola del settecentesco Carlo Gozzi. I personaggi hanno una psicologia da opera lirica, sembrano quelli della Traviata: si innamorano in un istante e senza un perché; lo stesso odio per gli armeni non ha un perché, né vi si leggono in esso le profonde e contradditorie motivazioni. Tutto l'impianto del film è visivamente stucchevole e teatrale (nel senso peggiore del termine). Gli attori sono affettati: le loro movenze e la loro dizione sono da teatro di giro di fine ottocento, oggi degne di attori che, usciti dalle scuole dei teatri stabili, sbarcano il lunario dedicandosi alla fiction. [+]

[+] estetica dell'insulto (di nadia)
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[+] paraocchi e pregiudizio (di aminta)
[+] coraggio, siamo ormai purtroppo una minoranza! (di m&l)
[+] per m&l (di antonio)
[+] il teatro forma veri attori. (di vai a teatro ignorante)
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[+] e' vero: sono bravi attori di teatro! (di aminta)
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[+] per siani e m&l (di federico)
[+] per nadia: via con le ripetizioni, grazie (di samuele siani)
[+] per federico (di samuele siani)
[+] per aminta (di samuele siani)
[+] infine per nadia (di samuele siani)
[+] il resto è noia (di nadia)
[+] per nadia, dottoressa (ad honorem) i (di samuele siani)
[+] per nadia, dottoressa (ad honorem) ii (di samuele siani)
[+] per nadia, dottoressa (ad honorem) iii (di samuele siani)
[+] de profundis (di nadia)
[+] e così sia (di samuele siani)
[+] the end (di nadia)
[+] saluti e baci (di samuele siani)
[+] per siani e nadia (di karl)
[+] per simone siani (di mariachiara)
[+] siani (di andrea)
[+] sono gli autori di "allonsanfan". (di valvestino)
[+] finalmente!!! (di carola)
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chiara venerdì 30 marzo 2007
cinema italiano di ottimo livello Valutazione 4 stelle su cinque
36%
No
64%

Con una struttura narrativa impostata per il grande pubblico il film parte lento e stentato, nonostante i costumi e le ambientazioni perfette e la bellissima coralità della cerimonia funebre. La fase che descrive gli ultimi momenti di serenità per gli armeni, o meglio il preludio della tragedia, manca di pathos e soffre di manierismo…risulta particolarmente scolastico il ruolo affidato alla figura di Egon (Preziosi). Non perché lui dia una cattiva prova di attore, ma proprio perché sono dialoghi assai banali soprattutto quelli che vedono protagonisti lui e Nunik (Vega). Per fortuna un personaggio che scompare senza lasciar traccia. Poi però c’è un salto notevole di qualità ed un crescendo di scene ottimamente riuscite ed il film inizia per davvero. [+]

[+] abbastanza fedele al libro (di gabriella)
[+] ma non e' un documentario storico. (di paolo)
[+] i dialoghi di egon... (di aminta)
[+] che bello qualcuno commenta! i (di chiara)
[+] che bello qualcuno commenta! ii (di chiara)
[+] due obiezioni (di nadia)
[+] nunik e i suoi amori (di eva)
[+] bravo (di fede)
[+] mi avete quasi convinto (di chiara)
[+] figura romantica ma debole (di gabriella)
[+] egon soccombe youssuff ..anche ma si riscatta (di paolo)
[+] film bello? (di gabriele)
[+] per gabriele (di eva)
[+] stremati e sconvolti ovvio (di grazia)
[+] per eva (di gabriele)
[+] per gabriele continuo a non essere daccordo (di eva)
[+] per grazia (di samuele siani)
[+] per simone siani (di grazia)
[+] ottima recensione! (di silvia)
[+] brava chiara! (di siria)
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