danidragon
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mercoledì 27 marzo 2013
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spike,ma che hai combinato
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io ho aprezzato molto alcuni film di spike lee quali fa la cosa giusta ,jungle fever, malcom x, he got game.quando ho visto she hate me mi sono chiesto se avesse avuto dei problemi di mente.non si capisce bene quale sia l 'intento del film.trama abbastanza confusa,le uniche scene che mi ricordo sono quelle pornografiche sia tra il maschio nero e le varie lesbliche,sia quella tra le due lesbliche.altamennte deludente e offensivo per il pubblico.
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fucce
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sabato 18 agosto 2012
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milkshake geniale alla spike lee..!
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Dal giudizio globale provvisoriamente al 2.23 di MyMovies.it su questo film, d'ora in poi prenderò molto meno seriamente il cosiddetto Mymonetro...detto questo, credo che Lee in questo film tiri fuori talmente tanti argomenti e quesiti che quasi non si riescono a seguire tutti quanti, e non si parla principalmente del solito tema per la quale è fissato: bianco e nero, ma si parla di storia, complotti segreti, illuminismo, multinazionali, procreazione, fornicazione, coscienza...un filone di argomenti contrastanti tra loro resi armoniosi nello stesso film.
Tant'è vero che la maggior parte del pubblico e della critica che ha guardato "lei mi odia" e che ha snobbato lo stesso come un film lesbo o come un film sempliciotto, non è riuscita ad andare oltre al semplice titolo: "Lei mi odia", secondo la mia opinione non è riferito a lei inteso come personaggio secondario del film, ma a lei inteso come "America".
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Dal giudizio globale provvisoriamente al 2.23 di MyMovies.it su questo film, d'ora in poi prenderò molto meno seriamente il cosiddetto Mymonetro...detto questo, credo che Lee in questo film tiri fuori talmente tanti argomenti e quesiti che quasi non si riescono a seguire tutti quanti, e non si parla principalmente del solito tema per la quale è fissato: bianco e nero, ma si parla di storia, complotti segreti, illuminismo, multinazionali, procreazione, fornicazione, coscienza...un filone di argomenti contrastanti tra loro resi armoniosi nello stesso film.
Tant'è vero che la maggior parte del pubblico e della critica che ha guardato "lei mi odia" e che ha snobbato lo stesso come un film lesbo o come un film sempliciotto, non è riuscita ad andare oltre al semplice titolo: "Lei mi odia", secondo la mia opinione non è riferito a lei inteso come personaggio secondario del film, ma a lei inteso come "America"...e qui si racchiude secondo me è la genialità incompresa di questo bel lungometraggio di Spike Lee...
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massimilianodude
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mercoledì 14 aprile 2010
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film da vedere
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L'interpretazione della Bellucci non m'è piaciuta molto!
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elvis shot jfk
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giovedì 4 marzo 2010
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lei mi odia.
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Ridicola la comparsa e il doppiaggio di Monica Bellucci.
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miaobaubee
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lunedì 18 maggio 2009
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orribile e omofobico
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la sceneggiatura è confusa, non si capisce quale sia l'intento del regista. per non parlare della feroce omofobia, le donne lesbiche vengono ritratte come delle stupide, vogliose, senza cervello né orgoglio. e tutte disposte a pagare fior fior di denaro per fare sesso con un uomo, certo di mettere in provetta lo sperma non se ne parla vero? non solo il film più brutto del regista, ma uno dei più brutti che abbia mai visto.
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francesco manca
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giovedì 17 luglio 2008
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"la parabola di lee"
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Spike Lee, il regista afroamericano più impegnato e “controverso” dagli anni ’80 a oggi, basandosi su tre principali argomenti: le multinazionali americane, il mondo dell’economia e il lesbismo, partorisce un’agrodolce commedia drammatica presentata fuori concorso alla 61a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, che è stata (ingiustamente) snobbata dalla gran parte della critica statunitense ed europea, ricevendo, come se non bastasse, innumerevoli proteste da parte di numerosi gruppi lesbici.
Protagonista della vicenda è Jack Armstrong, interpretato da un ottimo Anthony Mackie, un giovane vice-direttore di una multinazionale farmaceutica, che, dopo aver scoperto e denunciato delle attività losche all’interno dell’azienda per mano di alcuni membri, viene licenziato e il suo conto in banca viene letteralmente “congelato”.
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Spike Lee, il regista afroamericano più impegnato e “controverso” dagli anni ’80 a oggi, basandosi su tre principali argomenti: le multinazionali americane, il mondo dell’economia e il lesbismo, partorisce un’agrodolce commedia drammatica presentata fuori concorso alla 61a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, che è stata (ingiustamente) snobbata dalla gran parte della critica statunitense ed europea, ricevendo, come se non bastasse, innumerevoli proteste da parte di numerosi gruppi lesbici.
Protagonista della vicenda è Jack Armstrong, interpretato da un ottimo Anthony Mackie, un giovane vice-direttore di una multinazionale farmaceutica, che, dopo aver scoperto e denunciato delle attività losche all’interno dell’azienda per mano di alcuni membri, viene licenziato e il suo conto in banca viene letteralmente “congelato”. Un giorno, però, si presenta alla sua porta la sua ex fidanzata Fatima(Kerry Washington), divenuta nel frattempo lesbica, con la sua nuova compagna, che, in cambio di 5.000 $, gli propone di ingravidarle. Dopo una leggera titubanza, Jack accetta, e da quel momento, ogni sera decine di lesbiche desiderose di avere figli, si presentano a casa sua, e, in cambio di ingenti somme di denaro (10.000 $ a testa), avranno ciò che desiderano… Quella di Lee, è una struggente e difficile parabola sulla sessualità afroamericana, che, nel contempo, rivolge graffianti critiche sull’America, (ri)confermando nuovamente il messaggio che, col sesso, si fanno più soldi di quanti ne possa fare un vice-presidente di un azienda farmaceutica.
In “Lei mi odia”, il cui titolo, come in ogni film di Spike Lee, viene “spiegato” in un piano sequenza a metà film, è presente inoltre, una certa dose di satira, rappresentata in modo estremamente “fumettistico” tramite degli spermatozoi sotto forma di “cartoon” che vanno a colpire il bersaglio, e forse è questo il solo messaggio che traspare dalle critiche negative rivolte all’opera di Lee, invece, non è affatto così.
Nella pellicola, si possono trovare diversi riferimenti al famoso “scandalo Watergate” del ’72, sul quale viene fatta una discussione in tribunale tra il protagonista e il giudice sulla parte conclusiva, e mediante questa parentesi (e non solo), ci accorgiamo che “i cattivi, i Veri cattivi”, sono altri, e che spesso, troppo spesso, la verità viene offuscata dalla menzogna, e secondo Lee, è proprio su questo che si basa lo stile di vita americano dell’era del consumismo.
Io credo che il film di Lee sia estremamente interessante, e colmo di argomenti di dibattito, e l’aspetto che forse mi ha maggiormente incuriosito di questa pellicola, è che i tempi, piuttosto scottanti, presi in esame dal regista, vengono trattati in modo grottesco, insolito, quasi disimpegnato, riducendo la stessa “parabola della vita” ad una sorta di completo paradosso, e lo confermano sequenze come quella dell’arresto di Jack perché ritenuto colpevole di attività mafiose. Riallacciandomi proprio a questo discorso, vorrei fare una menzione speciali per alcuni “curiosi” cammei presenti nella pellicola, come quello di John Turturro nel ruolo di Don Angelo Bonasera, che si rifà in tutto e per tutto al Don Vito Corleone del celebre film “Il Padrino” di Francis Ford Coppola, del quale troviamo anche un manifesto proprio nella casa di Don Bonasera.
Cameo anche per la nostra Monica Bellocci nei panni della figlia (lesbica) di Don Bonasera. "Lei mi odia", è, in sintesi, la Parabola sui paradossi della vita.
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arvin
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venerdì 21 marzo 2008
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spike demolisce la favola americana
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Questo film, nel bene e nel male, vuole essere una critica all'ipocrisia della società americana e al suo falso moralismo. Il protagonista di questa vicenda è una manager di successo che lavora per una multinazionale farmaceutica e che di punto in bianco si trova coinvolto nei loschi affari di quest'ultima e viene ingiustamente additato come colpevole e scaricato su due piedi... Senza lavoro e senza più alcuna referenza e senza un soldo, coinvolto da una sua ex, diventata lesbica,decide di metter su un attività non proprio eticamente corretta per mettere in cinta donne lesbiche che in america non hanno il diritto di adottare figli... Un film divertente godibile che forse ha la sola pecca di metter troppa carne al fuoco ( dai problemi delle multinazionali, ai diritti degli omossesuali, alle minoranze raziali, alla mafia ecc.
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Questo film, nel bene e nel male, vuole essere una critica all'ipocrisia della società americana e al suo falso moralismo. Il protagonista di questa vicenda è una manager di successo che lavora per una multinazionale farmaceutica e che di punto in bianco si trova coinvolto nei loschi affari di quest'ultima e viene ingiustamente additato come colpevole e scaricato su due piedi... Senza lavoro e senza più alcuna referenza e senza un soldo, coinvolto da una sua ex, diventata lesbica,decide di metter su un attività non proprio eticamente corretta per mettere in cinta donne lesbiche che in america non hanno il diritto di adottare figli... Un film divertente godibile che forse ha la sola pecca di metter troppa carne al fuoco ( dai problemi delle multinazionali, ai diritti degli omossesuali, alle minoranze raziali, alla mafia ecc.. ). E' senza dubbio però un film che nonostante la sua apparente aria di irriverenza e leggerenza pone al centro della scena interrogativi e feroci critiche all'america di oggi.. Un america che si ammanta sempre di "lustrini e paiettè", ma che ignora completamente i problemi della società... Il cast è ricco e variegato di attori di talento ( da Jhon Turturro, Ellen Barkin, Kerry Washington, Monica Bellucci, Woody Harleston ecc... ) e la storia è senza dubbio molto orginale. Forse troppo confuso e disorientante ( anche se potrebbe essere stato fatto di proposito ) questo è un film più che discreto che ci offre uno stralcio della società americana di oggi.. Da vedere !!
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ratzo
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domenica 17 febbraio 2008
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perchè no?
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divertente , la sessualità contemporanea vista da Spike Lee ! le tocca tutte dal diritto ad avere figli pur essendo una coppia omosessuale alle speculazioni delle multinazionali su ipotetici farmaci antiaids.
la trama è un po' scompigliata , ma penso che qualunque essere umano di sesso maschile con ancora un po' di ormone in fibrillazione, guardando questo film, possa pensare "anch'io! voglio che succeda anche a me!" , riferito ovviamente alla ex fidanzata del protagonista che , scopertasi omosessuale, gli propone un affare da decine di migliaia di dollari per garantire una gravidanza a lei e ad alcune delle sue conoscenze saffiche.
si scade ogni tanto nel trash ma l'argomento deve essere stemperato in qualche modo, provate ad immaginarvi un pippone di due ore su:
_diritti omosessuali
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divertente , la sessualità contemporanea vista da Spike Lee ! le tocca tutte dal diritto ad avere figli pur essendo una coppia omosessuale alle speculazioni delle multinazionali su ipotetici farmaci antiaids.
la trama è un po' scompigliata , ma penso che qualunque essere umano di sesso maschile con ancora un po' di ormone in fibrillazione, guardando questo film, possa pensare "anch'io! voglio che succeda anche a me!" , riferito ovviamente alla ex fidanzata del protagonista che , scopertasi omosessuale, gli propone un affare da decine di migliaia di dollari per garantire una gravidanza a lei e ad alcune delle sue conoscenze saffiche.
si scade ogni tanto nel trash ma l'argomento deve essere stemperato in qualche modo, provate ad immaginarvi un pippone di due ore su:
_diritti omosessuali
_ricerca medica
_antropologia della sessualità contemporanea metropolitana
Bella Spike!
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[+] bravo ratzo
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gino il pulcino
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domenica 18 novembre 2007
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povero spike....
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Quando l'arte lascia posto all'ideologia....
Spike Lee è un grande regista con una grande ingenuità: mescolare le proprie idee politico-sociali-sessuali sconclusionate con la sua arte cinematografica ha partorito un film ben girato ma letteralmente inguardabile e dalle tematiche deliranti. Imbarazzante.
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bobo89
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lunedì 14 maggio 2007
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carino
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film inaspetto, interessante e anche riesce a toccare un problema ke diventeraà fra qualche anno di dominio pubblico
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