Qualcosa nell'aria

Film 2012 | Drammatico, 122 min.

Regia di Olivier Assayas. Un film Da vedere 2012 con Clement Metayer, Lola Creton, Felix Armand, Carole Combes, India Menuez. Cast completo Titolo originale: Après mai. Genere Drammatico, - Francia, 2012, durata 122 minuti. Uscita cinema giovedì 17 gennaio 2013 distribuito da Officine Ubu. - MYmonetro 3,08 su 13 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento venerdì 24 aprile 2020

Nella Francia politicizzata dei primi anni Settanta, Gilles, giovane studente, vorrebbe dire la propria attraverso la pittura e il cinema. Il film è stato premiato al Festival di Venezia, In Italia al Box Office Qualcosa nell'aria ha incassato 184 mila euro .

Consigliato sì!
3,08/5
MYMOVIES 3,50
CRITICA 3,04
PUBBLICO 2,70
CONSIGLIATO SÌ
Assayas torna sulle contraddizioni che lo hanno formato come uomo e come cineasta.
Recensione di Marianna Cappi
martedì 4 settembre 2012
Recensione di Marianna Cappi
martedì 4 settembre 2012

Parigi, primi anni Settanta. Gilles è un liceale che, come molti suoi coetanei, sperimenta la contraddizione tra l'impegno politico nei collettivi e la volontà di trovare un percorso individuale nella vita e nell'arte. Quando la ragazza che ama, Laure, lo lascia per seguire una strada più estrema e confusa, Gilles va in Italia con alcuni amici e un nuovo amore, Christine, per sfuggire alle indagini sul ferimento grave di un vigilante. Iscritto all'accademia di Belle Arti, in lui si fa sempre più strada l'idea di voler fare cinema.
La sua potrebbe non essere la via del cinema politico in senso stretto, che porta la documentazione dei movimenti di liberazione del Laos in giro per dibattiti ottusi e senza fine, né quella del cinema filoamericano che estremizza invece la fiction e non appartiene al tempo che vive e spesso nemmeno al pianeta Terra, ma una terza via: quella intrapresa dallo stesso Assayas.
Nonostante il ricordo vada in primo luogo all'Eau Froide, come termine di paragone più prossimo, dal punto di vista narrativo è però evidente che è l'esperienza recente di Carlos, vale a dire di una materia storica e biografica, ad aver influenzato il modo di procedere del regista anche qui, dove non ha paura di mettere in sequenza una grande quantità di materiale e di evocare una mitologia famigliare autobiografica.
La malinconia che si respira nel film è legata alla vivacità culturale del periodo, non alla tristezza politica che lo permeava, e non è una nostalgia eccessiva. Capace come nessun altro di ricostruire un quotidiano passato come fosse qui ed ora, il cinema di Assayas è il cinema del "sempre per la prima volta" e parla chiaramente allo spettatore di oggi, non dal palchetto di legno di un comizio, bensì con il pudore con cui si passa ad un amico un libro o un film che si è amato e che si vuol condividere (in questo senso lo scambio con Un amore di gioventù di Mia Hansen-Love è innegabile e ricercato, al di là della presenza comune di Lola Creton).
"Non badate alla forma, so che è d'altri tempi: mi direte voi cosa evoca in termini di attualità", è più o meno la prima frase del film, affidata al professore di liceo, e non potrebbe esserci esergo più esplicito per un film che parla di "giovani preoccupati per il loro futuro" e di una base sociale che non può più pensare di "andare avanti così". Tuttavia Something in the Air non è una bandiera, Assayas non chiama all'appello. Racconta di qualcosa che è dietro le spalle, le cui contraddizioni, però, sono quelle che lo hanno fatto, come uomo e come cineasta. Quale miglior strumento del cinema, dunque, per questa "riflessione"?

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RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
domenica 20 gennaio 2013
renato volpone

Olivier Assayas ci propone un film che ci parla del maggio francese, dei moti rivoluzionari dei giovani parigini nei primi anni settanta, dei loro amori, delle loro aspirazioni. Due ore di proiezione per tornare alle situazioni politiche, sindacali e studentesche di quell'epoca.  Ne esce un ritratto scarno che tocca con leggera fuggevolezza tutte le problematiche post  adolescenziali: [...] Vai alla recensione »

martedì 22 gennaio 2013
Zoom e Controzoom

Se dovessi usare un'unica frase : quanto fumavamo ! Ma il film è un lavoro molto più complesso di quel che si può capire dalla definizione e la frase non direbbe nulla soprattutto a chi quel periodo non l'ha vissuto. Così era, ed è da quelle storie con quella difficoltà di scelte, che siamo arrivati alle situazioni dei giorni nostri.

giovedì 21 marzo 2013
kimkiduk

Se si valuta il film pensandolo ad un film sul '68 possiamo anche dire che è fatto male; se si valuta per quello che penso io sia, la storia della vita di Assayas, è più che passabile e diventa anche interessante. Gilles è Assayas e la storia diventa quella di ragazzi francesi impegnati nei riflessi e nei fumi appena post '68.

martedì 29 gennaio 2013
Moulinsky

Mai affidare a un parigino un film presunto su Sessantotto e dintorni (in realtà la vicenda parte nel '71 e quindi di che stiamo parlando?). La spocchia prende il sopravvento e si finisce per parteggiare pasoliniamente con i pulotti, i bidelli costretti  a ripulire gli spray (DISSOLUTION?), financo i giovani fasci relegati al ruolo di guardiani delle scuole e a prendere con fatica appunti [...] Vai alla recensione »

martedì 5 febbraio 2013
Salamov

Film non molto riuscito come realizzazione. Il miglior lascito è la sensazione temporale e fisica della scomposizione della passione della politica nei suoi molteplici rivoli successivi, il misticismo, l'arte, la droga ed il terrorismo. Tuttavia, ancora una volta, quell'epoca storica è descritta dal punto di vista della piccola e media borghesia la quale, ora, esercita una egemonia culturale su quell'epoc [...] Vai alla recensione »

martedì 5 febbraio 2013
Salamov

Film non molto riuscito come realizzazione. Il miglior lascito è la sensazione temporale e fisica della scomposizione della passione della politica nei suoi molteplici rivoli successivi, il misticismo, l'arte, la droga ed il terrorismo. Tuttavia, ancora una volta, quell'epoca storica è descritta dal punto di vista della piccola e media borghesia la quale, ora, esercita una egemonia culturale su quell'epoc [...] Vai alla recensione »

mercoledì 26 ottobre 2022
stefano capasso

Nella Parigi dei primi anni ’70 un gruppo di ragazzi del liceo artistico è parte attivo nei movimenti di lotta studenteschi. Tra loro, Gilles, è combattuto tra il desiderio di partecipare con i compagni e quello di percorrere altre vie, legate alla pittura e al cinema. Non riesce dunque ad emergere, e prima Laure, e poi Christine lo lasciano per uomini più “impegnati” [...] Vai alla recensione »

sabato 13 febbraio 2021
matteo

Se volete farvi un'idea distorta sul '68 francese e sui movimenti che ne seguirono questo è il film che fa per voi.  Giovani figli di papà che giocano a fare i rivoluzionari, si drogano, fanno sesso e guidano auto d'epoca, questo è il piattume che Assayas intende per movimenti di contestazione che evidentemente non ha vissuto e non ha avuto voglia di conoscere. [...] Vai alla recensione »

lunedì 21 gennaio 2013
Alex2044

La dote migliore di questo è l'assoluta mancanza di compiacimento. Olivier Assayas non ha voluto in questa storia autobiografica alcuna forma consolatoria . Esemplare il dialogo fra il protagonista ,molto giovane, ed alcuni compagni di viaggio più maturi che inneggiavano alla Cina di Mao , entusiasti loro piuttosto scettico lui. Per il resto il film non mi ha convinto completamente [...] Vai alla recensione »

martedì 5 febbraio 2013
GPaolo

Gilles prova a tenere insieme i pezzi di un film che ti aspetti sorprenda e invece si appoggia qua e là ai soliti luoghi comuni. Ma non ci riesce.

domenica 20 gennaio 2013
brian77

La storia di formazione di un ragazzo della borghesia parigina, che negli anni '70 intuisce come darsi all'arte sia la scelta più fruttuosa in una società che sta rapidamente esigendo servi "creativi" come rotelle ideali del proprio ingranaggio.  Raccontato molto seriosamente, senza sorridere mai, perché qui siamo tra i cinefili parigini che si [...] Vai alla recensione »

domenica 20 gennaio 2013
monga66

Il film mi ha interessato molto e lo consiglio vivamente perchè fa vedere com'era il 68 a quelli che non l'hanno vissuto come il sottoscritto. E' inoltre uno spaccato di cultura francese inerente a quel periodo che a mio avviso è importante conoscewre perchè le idee del 68 nate in francia si diffonderanno in Europa. E' una pagina storica che dovrebbe essere conosciuta da tutti studenti compresi ai [...] Vai alla recensione »

martedì 22 gennaio 2013
Flyanto

 Film in cui si racconta di alcuni giovani che all'inizio degli anni '70 prendono parte a dei movimenti di contestazione di sinistra nell'attesa di fare chiarezza sul proprio futuro e di trovare una strada professionale definitiva. Alla fine alcuni la troveranno, altri la cercheranno ancora. Questa pellicola di Olivier Assayas in realtà non aggiunge nulla di nuovo a quanto è [...] Vai alla recensione »

domenica 20 gennaio 2013
monga66

film istruttivo in quanto mostra una pagina di storia  ( il 68 ) in Francia Nche non ho vissuto e per questa ragione ero curioso di vederlo. Interessanti le scene legate alla cultura francese del tempo. Proprio perchè illustra uno spaccato di storia consiglio a chiunque di andarlo a verdere.    

lunedì 10 settembre 2012
willi05

Ho visto qusto film a venezia , una fotorafia splendia  anche se credo che il regista abbia esagerato nei costumi ,troppo modaioli elegantissimi quasi di alta moda . Il tema di uesta rivoluzione studentesca dove tutti credevano ni propri deali versi la fine del film va a svanire perduta crdo sia uscito fuori tema e esasperato e puntato su immagine e costume  .

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Valerio Caprara
Il Mattino

Al netto d'incompiutezze inevitabili, considerata l'impervia vastità dell'argomento, «Qualcosa nell'aria» («Après Mai») di Assayas è un film prezioso. Innanzitutto perché era difficilissimo farlo e, infatti, è la prima volta che il Sessantotto rivive sugli schermi senza sentore d'artificio psico-ideologico (come nei dreamers bertolucciani). In secondo luogo perché è preciso nella ricostruzione, accurato [...] Vai alla recensione »

Julien Gester
Libération

Il nuovo film di Olivier Assayas si riallaccia ai momenti migliori della filmografia del regista francese. In particolare si riappropria della materia di L'eau froide - la sua opera più bella, e forse anche la più appassionata - ramificata, prolungata e messa in ordine. Qualcosa nell'aria segue il vagabondare di un gruppo di giovani francesi all'indomani del maggio 1968, tra esitazioni, sogni radicali, [...] Vai alla recensione »

Roberto Escobar
L'Espresso

«Tra noi e il cielo o tra noi e l'inferno c'è di mezzo solo la vita, che è la cosa più fragile del mondo». Scritta e diretta da Olivier Assayas, la storia di Gilles (Clément Métayer), di Christine (Carole Combes), di Alain (Felix Armand) e degli altri ventenni di quarant'anni fa si apre con questo pensiero famoso di Blaise Pascal. Ed è lo stesso autore francese a suggerire che lo si possa intendere [...] Vai alla recensione »

Mariarosa Mancuso
Il Foglio

Sembra incredibile che dopo il magnifico "Carlos" - sei ore e mezza di ottima televisione dedicata al terrorista venezuelano Ilich Ramirez Sànchez che nel 1975 a Vienna fece irruzione all'Organizzazione dei paesi produttori di petrolio, contrattando un aereo per fuggire con gli ostaggi - Olivier Assayas sia ricascato nel cinema nostalgico post sessantottino.

Julien Gester
Libération

Il nuovo film di Olivier Assayas si riallaccia ai momenti migliori della filmografia del regista francese. In particolare si riappropria della materia di L'eau froide, che ramifica, prolunga e mette in ordine. Après mai segue il vagabondare di un gruppo di giovani francesi all'indomani del maggio 1968, tra esitazioni, sogni radicali, tentazioni d'esilio, la scoperta della controcultura e le prime trepidazio [...] Vai alla recensione »

Fabio Ferzetti
Il Messaggero

Tutti i segni, i sogni e i deliri di un'epoca in un film che restituisce senso a una parola oggi abusata: memoria. In fondo bastava spostare le lancette dal 1968 a un anno meno di moda: il 1971. Cosa diavolo è successo in Francia nel '71? Tutto e niente, ma Assayas aveva 16 anni e se lo ricorda alla perfezione. Il 1971, centenario della Comune di Parigi, è l'anno in cui la polizia vara i temibili «voltigeur [...] Vai alla recensione »

Paolo D'Agostini
La Repubblica

Classe '35 e figlio di uno sceneggiatore e adattatore Olivier Assayas è prima critico ai Cahiers du cinérna e poi regista. Investito anagraficamente in pieno dalla stagione che racconta e cioè l'inizio dei 70, in Qualcosa nell'aria (Après Mai, cioè dopo il Maggio) fa dell'autobiografia generazionale e personale (il rapporto conflittuale con il padre).

Federico Pontiggia
Il Fatto Quotidiano

A ridosso del Maggio Francese, il liceale Gilles (Clément Métayer) si ritrova al bivio esistenziale: darsi anima e corpo alla rivoluzione collettiva o perseguire le proprie esigenze artistiche? Tra Parigi e la Firenze alluvionata, il ragazzo cerca la risposta: coltiva amori più o meno fou (Carole Combes, Lola Créton), frequenta gli amici (Félix Armand, Hugo Conzelmann), fa politica e controcultura, [...] Vai alla recensione »

Alessandra Levantesi
La Stampa

È interessante il doppio registro con cui il regista Olivier Assayas (classe 1955) rievoca in Qualcosa nell'aria il biennio postsessantottino 1971-72: da un lato rispecchiandosi sul filo dell'autobiografia nel protagonista - Gilles, studente di Belle Arti che nel finale decide di abbandonare i pennelli per il cinema; dall'altro impegnandosi a rievocare l'affresco d'epoca piuttosto che il trascorso [...] Vai alla recensione »

Antonello Catacchio
Il Manifesto

Un film che si intitola Après Mai, dopo maggio, riferimento al maggio francese del '68, anche se divenuto in italiano Qualcosa nell'aria, corre subito il rischio di essere visto come un racconto che trasuda nostalgia, roba da reduci ormai in età da pensione. Olivier Assayas invece non è neppure sfiorato da questo dubbio, tira dritto per la sua strada con un racconto che pesca a piene mani dal contesto [...] Vai alla recensione »

Alberto Crespi
L'Unità

Visto in concorso a Venezia 2012, dove avrebbe meritato il Leone d'Oro cento volte più del sopravvalutato Pietà di Kim Ki-Duk, il nuovo film di Olivier Assayas è la conferma di uno dei più limpidi talenti del cinema europeo. Classe 1955, figlio d'arte (suo padre Jacques Remy - uno pseudonimo - era un grande sceneggiatore, anche di una celebre serie di Maigret televisivi girati in Francia negli anni [...] Vai alla recensione »

Massimo Bertarelli
Il Giornale

Presuntuoso, arzigogolato e noiosissimo dramma del trombone francese Olivier Assayas, che racconta, tra viaggi, nudì (ahinoi, anche maschili) e blabla, i tormenti esistenziali della gioventù postsessantottina. Una barba da non credere, con un protagonista dalla frangetta sugli occhi di rara antipatia. Al titolo manca un aggettivo: «fritta». Da Il Giornale, 17 gennaio 2013

NEWS
VIDEO
mercoledì 9 gennaio 2013
Nicoletta Dose

All'inizio degli Anni Settanta, a Parigi, Gilles è un giovane liceale travolto dall'effervescenza politica e creatrice del suo tempo. Dopo la rottura con una ragazza troppo estrema, Gilles si innamora di Christine e insieme a lei intraprende un viaggio [...]

GALLERY
martedì 4 settembre 2012
Nicoletta Dose

Due giovani ribelli alla ricerca della possibilità di un mondo diverso e migliore. Al centro di Something in the Air di Olivier Assayas c'è la voglia di maturare e diventare adulti, difendendo i valori conosciuti durante l'adolescenza: l'amore per l'arte, [...]

winner
miglior scenegg.ra
Festival di Venezia
2012
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