Titolo originale | Man on a Ledge |
Anno | 2011 |
Genere | Thriller, |
Produzione | USA |
Durata | 102 minuti |
Regia di | Asger Leth |
Attori | Sam Worthington, Elizabeth Banks, Mandy Gonzalez, William Sadler, Barbara Marineau, J. Smith-Cameron, Anthony Mackie Patrick Collins, Jamie Bell, Genesis Rodriguez, Edward Burns, Kyra Sedgwick, Ed Harris, Titus Welliver, Pooja Kumar, Jimmy Palumbo, Jonah Falcon, Afton Williamson, Geoffrey Cantor. |
Uscita | venerdì 10 febbraio 2012 |
Distribuzione | Eagle Pictures |
MYmonetro | 2,62 su 10 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 10 settembre 2014
Manhattan, New York. Un ex poliziotto minaccia di uccidersi saltando dal tetto di un albergo. Ma è tutta una truffa. In Italia al Box Office 40 carati ha incassato nelle prime 3 settimane di programmazione 807 mila euro e 392 euro nel primo weekend.
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CONSIGLIATO NÌ
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Nick Cassidy è un ex poliziotto di New York evaso dalla prigione in cui scontava una lunga pena per aver rubato e poi rivenduto (dopo averlo tagliato)un prezioso diamante appartenente a un potente e avido uomo d'affari. Ora Nick si trova sul cornicione di una stanza di uno dei piani più alti del Roosevelt Hotel a 78 metri dal suolo, proclama la propria innocenza e minaccia di buttarsi giù. Paralizzato il traffico e attirata l'attenzione dei media Nick, che ha fornito false generalità, pretende la presenza della detective Lydia Spencer nota all'intera nazione per aver tentato senza successo di evitare un tentativo di suicidio qualche tempo prima. Ciò che la donna cerca di capire è: Nick vuole davvero suicidarsi o ha un altro fine?
Asger Leth compie il passaggio dal documentario al thriller riuscendo a muoversi con scioltezza attraverso i canoni del genere con l'aggiunta di numerose difficoltà logistiche. Perché questo film è in buona parte girato realmente ai piani alti di un hotel grazie ad accorgimenti tecnici che garantissero al contempo sicurezza e spettacolo. Ancora una volta il titolo italiano tradisce l'originale. È facile comprendere che nella nostra lingua la dizione "uomo sul cornicione" non fosse particolarmente allettante ma in realtà è in questa collocazione spaziale che si concentra tutta la dinamica del film. Un essere umano che minaccia di gettarsi nel vuoto catalizza un'infinità di domande sui motivi del gesto e divide immediatamente, nelle situazioni reali, gli astanti in due settori (anche se non espliciti). C'è chi spera che ci ripensi e chi invece attende il lancio. È quanto accade anche nel film che non si limita a costruire la giusta tensione ma amplia lo sguardo a come si 'costruisce la notizia' grazie al sulfureo ruolo della reporter affidato a Kyra Sedgwick.
L'ormai abusata figura del poliziotto innocente incastrato in un gioco più grande di lui viene qui rivitalizzata grazie a una progressiva messa a fuoco di un puzzle che potrà essere meglio apprezzato da chi non avrà visto il trailer che rivela troppo. La sceneggiatura è scritta in modo tale da sembrare pensata da un maestro nel gioco degli scacchi. Ogni mossa e contromossa ha una sua motivazione che lo spettatore è invitato a individuare al fine di cercare di prevedere cosa accadrà in seguito. Il confronto a due (Nick/Lydia) si arricchisce in progress di figure che non sono mai di contorno ma hanno tutte un ruolo preciso nella struttura. Tra tutti risaltano il più giovane e il più vecchio. Da un lato Jamie Bell (che dai tempi di Billy Elliot è cresciuto non solo fisicamente affinando ulteriormente le proprie doti) offre al ruolo del fratello di Nick una molteplicità di caratteristiche. Dall'altro troviamo un sempre più grande Ed Harris che si diverte nel tratteggiare con perfidia il ruolo del rapace magnate David Englander.
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Sam Worthington vola da Pandora al parapetto di un grattacielo di Manhattan, in un film che ci riporta ad atmosfere alla 'Die Hard', dal gusto anni 90. Carina la storia, a mio parere un pretesto per far iniziare una serie di spettacolari inquadrature e coreografie tra i palazzi della grande mela. Il protagonista di Avatar se la cava, come anche il resto del cast.
Come in ogni thriller che si rispetti nulla è come sembra: che ci fa infatti l'ex poliziotto e galeotto Nick Cassidy sul cornicione di un albergo newyorchese a 78 metri d'altezza? he sia un aspirante suicida? Troppo semplice. Il debutto alla regia di Asger Leth è convincente e riesce a mantenere in equilibrio non solo il protagonista ma tutto il film.
Come può un poliziotto accusato e giudicato colpevole di corruzione,furto e ricettazione,condannato a più di 20anni di galera,i cui appelli sono tutti finiti in un nulla di fatto,continuare,ostinato,a gridare la sua innocenza,dimostrare di essere stato incastrato,riabilitarsi agli occhi dei suoi(maligni)colleghi,riconquistare la propria dignità di essere umano e riappropriarsi [...] Vai alla recensione »
New York. Un ex poliziotto riesce ad evadere dalla prigione dove è rinchiuso approfittando delle esequie del padre. L'uomo salirà allora sul cornicione di un hotel del centro per professare la propria innocenza relativa ad un'accusa per furto. A condurre il negoziato sarà una donna tragicamente segnata dal suicidio dell'ultimo uomo con cui ha negoziato.
Pessima la traduzione in italiano del titolo che nella versione originale è“Man on a ledge” (letteralmente “L’uomo su un cornicione”). Ma questo è il solito vezzo per i titoli di film stranieri “tradotti” in italiano dai distributori nostrani. Il film è una pessima scopiazzatura della struttura cinematografica dell’ottimo e insuperabile, [...] Vai alla recensione »
Un film che centra il suo intento, farti appassionare ogni minuto che passa per cercare di capire la storia e come potrebbe finire la vicenda! Decisamente migliore della media dei film del genere degli ultimi anni....CONSIGLIATO
Non aspettatevi un capolavoro, ma posso dire che ho passato un ora e mezza piacevole grazie a questo film. Sinceramente all'inizio ci capivo poco e la prima mezz'ora circa è stata davvero terribile, ma dopo la trama diventa più chiara e coinvolge di più lo spettatore. Storia è intrigante, ma il finale a mio avviso è stato un po' deludente.
Bellissimo film pieno di tensione, poco credibile però il protagonista che si lancia dalla terrazza e approda proprio sul gonfione dei vigili del fuoco, magari il film doveva finire quando il fratello ha recuperato il diamante e lo ha dato al padre, insomma la scena della terrazza e quella fra la folla dovevano tagliarla.
Ingiustamente maltrattato, il film meriterebbe una maggiore attenzione! Il regista alla sua prima, dimostra di saper confezionare un'opera che si fa seguire per script e action. Superiore alla media dei film del genere prodotti negli States.
Parte un po' in sordina con un ritmo non proprio esaltante, finale prevedibile ma sono presenti elementi innovativi nel come viene affrontata la trama. Sicuramente azzeccatissime le opinioni della folla e dei reporter del film.
Davvero bel film, non ho nulla da criticare, un thriller veramente ad alta tensione, l'unica cosa un improbabile è la caduta da quell'altezza e che va proprio a "parare" sul gonfione messo dai vigili del fuoco. gpistoia
il film è carino, guardabile, ma francamente sono quel genere di film con azioni impossibilie e che non lasciano niente. giusto una buona trama, ma niente di che.. pensavo meglio. cmq sempre meglio di quelle schifezze di film italiani con cui siamo ormai bombardati incessantemente.
Se anche ormai Holliwwod ci ha mostrato di tutto un po', con storie mai nuove perchè di nuovo non si può più inventare niente, con questo film abbiamo la possibilità di assistere ad un prodotto intenso, a tratti mozafiato, che ti tiene incollato alla sedia fino alla fine per scopripre, fino all'ultimo salto, come finisce!! Ottimo Harris totalmente a suo agio [...] Vai alla recensione »
Il protagonista (Worthington) è un ex poliziotto che è stato condannato per il furto di un grosso diamante, ma che in realtà non ha mai commesso, poichè il diamante è ancora nelle mani del proprietario, che così si è aggiudicato pure l'assicurazione. Proprio per questo dopo essere evaso, organizza un piano ben congegnato che avrà lo scopo [...] Vai alla recensione »
Robusto e originale film al cardiopalma,molto spettacolare,direi adrenalinico.Non dà un attimo di respiro,riusciti effetti speciali,trama avvincente,continui colpi di scena,buone interpretazioni. Da vedere.
Il dato positivo è la sincerità: regista e attori sembrano ammettere che sanno arrivare sin lì, cioè appena sopra lo zero (ma Ed Harris cattivissimo non è male, essendo attore di un'altra categoria). Secondo dato positivo, ma si è stanchi di ricorrervi, per via della ripetitività seriale, è la fotografia.
Un uomo, la cui vita è stata distrutta da false accuse, vuole dimostrare la propria innocenza e prendersi una rivincita. Trama apparentemente normale se non fosse che per farlo il protagonista è salito sul cornicione di un palazzo e li resta per tutto il film, come il fiato sospeso dello spettatore che non può essere indifferente alle inquadrature verso la strada e agli incitamenti [...] Vai alla recensione »
La frase di lancio per questo film basta ed avanza
Sinistri umori anticapitalisti si infiltrano nel prodotto medio hollywoodiano. Dopo la recente commedia Tower Heist anche il thriller 40 carati gioca, all’interno di uno schema di film di genere a base di vendetta personale, sul malumore del popolo yankee verso ricchi finanzieri truffaldini che vivono in lussuosi grattacieli. La pellicola diretta da Asger Leth (figlio del celebre regista danese Jorgen [...] Vai alla recensione »
Se si potesse mettere nella stessa lavatrice l’ultimo episodio di Mission: Impossible e 40 carati verrebbero fuori due bei film di cassetta: invece tutta l’energia e la creatività sembrano essere andati al film di Brad Bird lasciando a quello di Leth il ruolo scomodo di brutta copia, perché entrambi vedono un uomo sospeso a grandi altezze (ma Tom Cruise è in cima al Burj Khalifa, Sam Worthington su [...] Vai alla recensione »
Lo schema è noto: innocente in fuga dalla galera per dimostrare al mondo che il cattivone è un altro. Ma è nello stvalgimento che 40 caratì innesta il turbo. Perché l’innocente, un ex poliziotto già rinchiuso a Sing Sing con l’accusa di aver rubato il super-diamante indicato dal titolo, inizia il suo show sul cornicione al 22 piano di un grattacielo di Manhattan, sospeso nel vuoto di fronte a troupe [...] Vai alla recensione »
Lo schema è noto: innocente in fuga dalla galera per dimostrare al mondo che il cattivone è un altro. Ma è nello stvalgimento che 40 caratì innesta il turbo. Perché l’innocente, un ex poliziotto già rinchiuso a Sing Sing con l’accusa di aver rubato il super-diamante indicato dal titolo, inizia il suo show sul cornicione al 22 piano di un grattacielo di Manhattan, sospeso nel vuoto di fronte a troupe [...] Vai alla recensione »
Come da titolo originale, Man on the Ledge, abbiamo un uomo su un cornicione; come da titolo italiano, 40 carati, tutto ruota intorno a un favoloso diamante. Condannato a 25 anni per aver rubato la pietra, Sam Worthington ha approfittato della licenza concessagli in occasione del funerale del padre per evadere. Sotto falsa identità si è insediato in una stanza al 2lesimo piano del Roosevelt Hotel di [...] Vai alla recensione »
Agorafobia & vertigini, thriller metropolitano. Come la cabina telefonica (“In linea con l’assassino”) o il bus (“Speed”) la location è il problema. Qui conta un grattacielo, il Roosvelt Hotel di New York. Dal cornicione, un ex poliziotto (Warthington ex Avatar) evaso dal carcere per il furto del diamante del titolo, vuole buttarsi, considerandosi innocente.
Adrenalinico poliziesco, tirato un po' in lungo e raramente plausibile, severamente vietato a chi soffre di vertigini. A New York il giovane evaso Nick Cassidy (il SamWorthington di Avatar) entra nel lussuoso hotel Roosevelt, prende una camera al ventiduesimo piano e esce sul cornicione. Sono innocente, tuona, e tratto solo con la poliziotta Lydia Spencer (Elizabeth Banks).
In originale sarebbe Man on a ledge (l’uomo sul cornicione), prudentemente tradotto 40 carati, così almeno si capisce che c’è di mezzo la stangata e il film è una vertigine di plot e sottoplot molto, troppo ambizioso. Nick (Sam Worthington), ex poliziotto in galera, in permesso sotto scorta armata per il funerale del padre, scappa e si rifugia in un hotel, anzi sul cornicione di un hotel.
Non è solo doloroso. È anche irritante vedere un attore del calibro di Ed Harris impegnato in certi dialoghi. In 40 carati, il suo personaggio, David Englander, è un magnate del mercato immobiliare che urla frasi tipo: “Al mondo ci sono due tipi di persone: quelli che sono disposti a tutto per ottenere ciò che vogliono, e tutti gli altri”. Naturalmente Englander, che ha organizzato il furto di un diamante [...] Vai alla recensione »