Anno | 2008 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Finlandia, Francia, Italia |
Durata | 124 minuti |
Regia di | Anne Riitta Ciccone |
Attori | Jean-Hugues Anglade, Maya Sansa, Laura Malmivaara, Sulevi Peltola, Massimo Poggio Matti Ristinen, Romina Hadzovic, Ivan Franek, Samuel Cahu, Aylin Prandi, Lena Reichmuth, Dijana Pavlovic, Diane Fleri, Anis Gharbi. |
Uscita | venerdì 19 giugno 2009 |
Distribuzione | 01 Distribution |
MYmonetro | 2,52 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 14 settembre 2015
Tre storie, in tre diversi paesi europei, che si intrecciano e, quasi, si parlano, come se l'una passasse il testimone del proprio malessere all'altra. In Italia al Box Office Il prossimo tuo ha incassato 75,6 mila euro .
CONSIGLIATO NÌ
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Tre storie che si intrecciano con i fili invisibili dell'animo o semplicemente attraverso un quadro che cambia città. Il giornalista francese traumatizzato da un attentato in Iraq; la pittrice italiana che insegna arte all'adolescente figlia di immigrati; l'hostess finlandese che deve superare una ferita interiore. Tutti con un trauma o una paura: quella del prossimo, del vicino di casa, delle persone incontrate in metropolitana o del diverso. Poi ci sono gli ostacoli emotivi che spingono a tenere lontani gli altri come un tuffo che non riesce o la ricerca della pornografia su internet.
La cifra stilistica de Il prossimo tuo di Anne Riitte Ciccone è fortemente europea. Le tre storie si muovono nei giorni successivi all'attentato di Madrid e si svolgono tra Parigi, Helsinki e Roma. Le coscienze sono scosse, le strade sono percorse da paura e la diffidenza versi i diversi è normalità ma i protagonisti vivono traumi e problemi emotivi assolutamente personali, il terrorismo e la politica sono solo sullo sfondo. Sebbene lo spirito da "Il cielo sopra l'Europa" sia suggestivo e lo stimolo a fare un "Babel" del Vecchio Continente interessante, il film ha alcuni limiti. La sceneggiatura è ovvia e priva di originalità: lo stupro, il divorzio dei genitori o la morte di uno di essi, sono tutte sollecitazioni dei personaggi molto derivative dal film di Inarritu. Insomma, indubbiamente non sono temi di primo pelo. Anche la regia, sebbene precisa, elegante ed essenziale, manca di spinta e originalità. Infatti, alcune scelte stilistiche e visive sono un po' scontate: i panorami ghiacciati che rispecchiano quelli dell'animo dei personaggi, specchi e quadri che li rincorrrono cercando di raccontare qualcosa della loro vita. Tutto già visto, tutto già sperimentato su celluloide. Insomma delle scelte scolastiche ed ingenue che non riescono a trovare la giusta magia.
Un film che attinge alle esperienze quotidiane a volte comuni e non, un percorso psicologico che lascia traccia nella nostra intimità, ottima la regia, im montaggio, la fotografia, cast eccezionale, che in contrapposizione dei "bellocci" trova le sue radici nell'espressività di bravissimi attori internazionali.
Prima di recarmi al cinema, leggendo la recensione sul sito, ero fortemente dubbioso nel vedere il film; ora posso dirmi fortunato di aver deciso di recarmi ugualmente al cinema per vedere questo film. Certo uscendo dalla sala non si grida al capolavoro, ma resta comunque il piacere di aver visto un bel film. Tematica complessa e triste; storia che si svolge su tre livelli di narrazione parallela [...] Vai alla recensione »
Il film presenta in parallelo tre storie che si svolgono in tre diversi paesi d'europa.storie di solitudine,distanze psicologiche,alienazione,storie di persone diffidenti,ansiose,paurose.il tema è di grande attualita'in un contesto sociale che va verso questa direzione ed è impossibile non riconoscersi e non riconoscere gli altri.ti porti a casa ,sulla pelle,le emozioni del film anche se in modo un [...] Vai alla recensione »
SONO APPENA ANDATA A VEDER IL FILM.....SONO EMOZIONATA.. LA SOLITUDINE E LE PAURE DELL'ALTRO... HO RIVISTO ME STESSA A VOLTE E AMICI , AMANTI.. UN FILM TOCCANTE CHE NON DA RISPOSTE MA FA EMERGERE LE OSSESIONI, I PRGIUDIZI DELLA VITA DI OGGI. IL PENSARE DI NON AVERE BISOGNO DEGLI ALTRI..IL FUGGIRE DA SE STESSI PER CERCARE DI RITROVARSI. UN FILM CHE TI ENTRA DENTRO POCO A POCO.
Non sono daccordo con la recensione, non penso sia inguenuo e scolastico presentarci le cose così come sono. Aver bisogno per forza di elementi eclatanti o di scelte stilistiche fuori dalle righe penso sia sintomo dello spettatore ormai smaliziato di oggi che non sa piu' che vedere per poter saltare dalla poltrona! è un film che ci accompagna a scoprire le ragioni di tanta chiusura emotiva dei personaggi [...] Vai alla recensione »
Trovo che la recensione di stefano cocci sia ingiusta e poco obbiettiva. Mi ha tenuto attaccata allo schermo questo film che non ho trovato per nulla ingenuo solo perchè la regista ha optato per la semplicità e anche per la poeticità narrativa (attraverso la fotografia eccellente direi). Gli attori sono tutti molto bravi, pressochè sconosciuti in italia, ma nel loro paese sono riconosciuti come ottimi, [...] Vai alla recensione »
Ho visto il film la settimana scorsa a Torino al cinema "Due Giardini". Non avevo molto sentito parlare del film, abituati ai blockbuster come siamo, che è piu' forte il lancio pubblicitario del film stesso, ci viene spesso difficile fidarsi di andare a vedere film d'autore con poca pubblicità a sostenerli...ma questo vuole il sistema. Come spesso avviene, il film mi è stato consigliato da una mia [...] Vai alla recensione »
il male di essere e il male di relazionarsi col prossimo, specialmente se "diverso" da noi, è semplicemente il male del secolo; anzi il male da cui nascono tutti i mali. in questo film tutto ciò è rappresentato con estrema semplicità, chiarezza ed eleganza, senza troppi fronzoli senza troppi giri di parole. a tratti è crudele e imbarazzante ma offre continuamente scene su cui riflettere.
sono andato a vederlo dopo grandi elogi da parti di critici, ma l'ho trovato un pò classicamente drammatico.... forse nella media del cinema italiano! qualcosa di nuovo?
A sintetizzare il senso del film una frase di Hölderlin sui titoli di coda: «Là dove c’è il pericolo cresce anche ciò che salva». “Il prossimo tuo”, dell’italo-finlandese Anne-Riitta Ciccone, racconta tre storie di malessere che si sfiorano nei giorni dell’attentato islamista di Madrid. Si parte con Jean-Hugues Anglade che si masturba ansimando davanti al computer, fino a sfinirsi, dopo aver visitato [...] Vai alla recensione »
Ancora un film serio e severo di Anne-Ritta Ciccone, la regista italo-filandese già apprezzata anche qui da noi per “L’amore di Márja”, sui dolori di una giovane finlandese in Sicilia. Dolori anche qui, a carico però di tre personaggi studiati alternativamente in Finlandia, in Francia, in Italia. La prima è Eeva, a Helsinki, è una hostess di terra, silenziosa, solitaria, chiusa in se stessa, sempre [...] Vai alla recensione »
Che cosa accomuna la pittrice italiana, la hostess finlandese, il reporter francese? Le loro vite attuali, i loro passati, la loro mancanza di relazioni, la loro sfiducia e le loro delusioni. La costruzione richiede un po' di pazienza e disponibilità. Non è un ritmo consueto. Sono tutte persone che hanno avuto brutte esperienze, che le hanno portate a chiudersi.
Fra Parigi, Roma, Helsinki (che sono i coproduttori del film) si svolge il girotondo esistenziale di Il prossimo tuo, sceneggiato e diretto da Anneriitta Ciccone che pur finlandese di nascita è italiana di origine e di formazione cinematografica. Da cui un team artistico nostrano che include un bel trio di direttori di fotografia (Fabio Cianchetti, Pasquale Mari, Fabio Zamarion), il musicista Franco [...] Vai alla recensione »
I film a tesi cadono purtroppo spesso nella trappola dei loro stessi assunti. Qui la regista italo-finlandese, autrice in solitaria anche del soggetto e della sceneggiatura, si propone di mettere in scena la paura dell'altro e l'incomunicabilità tra le persone dopo gli attentati di Madrid, attraverso il racconto di almeno tre storie diverse che si snodano tra Roma, Parigi, Helsinki.