
Anno | 2008 |
Genere | Thriller, |
Produzione | USA, Germania |
Durata | 118 minuti |
Regia di | D.J. Caruso |
Attori | Shia LaBeouf, Michelle Monaghan, Rosario Dawson, Billy Bob Thornton, Ethan Embry William Sadler, Michael Chiklis, Anthony Mackie, Anthony Azizi, Cameron Boyce, Lynn Cohen, Bill Smitrovich, Charles Carroll, Deborah Strang, Dariush Kashani. |
Uscita | venerdì 20 febbraio 2009 |
Distribuzione | Universal Pictures |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,13 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 20 maggio 2016
Due estranei si ritrovano insieme a causa della misteriosa telefonata di una donna che non conoscono. Minacciando le loro vite e le loro famiglie, la donna li spinge in una serie di situazioni sempre più pericolose. In Italia al Box Office Eagle Eye ha incassato 157 mila euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Il Presidente degli Stati Uniti autorizza un attacco a un funerale sotto il quale si teme si celi un sospetto carico di armi in Medio Oriente benché il Segretario di Stato non sia dello stesso avviso. Dopo questa premessa passiamo a conoscere la vita di Jerry Shaw, giovane squattrinato e con fratello patriottico morto in un incidente misterioso, e di Rachel Halloman, divorziata e con un figlio in partenza per Washington dove si esibirà con un gruppo musicale. I due si troveranno uniti in seguito a una telefonata in cui una misteriosa voce femminile li ricatta impartendo loro degli ordini. Sono all'oscuro dello scopo della loro missione e i servizi di sicurezza li tallonano da vicino sotto la guida dell'agente Tom Morgan.
Ricordate Speed, il primo film che ribaltò il concetto di velocità (fino ad allora simbolo di libertà e in quel caso condizione obbligatoria per non morire)? Se lo avete apprezzato dovreste vedere Eagle Eye. Con una doverosa premessa: per i primi cinquanta minuti non cercate di capire 'il perché' o il 'come'. Vi togliereste il piacere adrenalinico di accadimenti uno più improbabile dell'altro ma tutti altamente spettacolari. Ci penserà poi la sceneggiatura a fornire motivazioni (?) e contenuti sociopolitici alla vicenda. Ma questo è un elemento quasi secondario e, direi, abbastanza fastidioso.
Perché ogni tanto al cinema è bello potersi lasciare andare a non pensare alla consequenzialità e credibilità narrative e riconquistare il piacere infantile dell'azione iperbolica. D.J. Caruso, che con La Beouf aveva già lavorato in Disturbia, non si preoccupa troppo né della sua prestazione né di quella di Michelle Monaghan. Non debbono recitare, debbono correre contro il tempo.