Titolo originale | Grindhouse - Death Proof |
Anno | 2007 |
Genere | Horror |
Produzione | USA |
Durata | 116 minuti |
Regia di | Quentin Tarantino |
Attori | Kurt Russell, Sydney Tamiia Poitier, Vanessa Ferlito, Jordan Ladd, Tracie Thoms Rosario Dawson, Zoë Bell, Mary Elizabeth Winstead, Rose McGowan, Eli Roth, Omar Doom, Quentin Tarantino, Stuart Wilson, Marcy Harriell, Michael Bacall, Monica Staggs. |
Uscita | venerdì 1 giugno 2007 |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 |
MYmonetro | 2,87 su 21 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 22 gennaio 2016
Mentre un gruppo di ragazze passa le serate nei locali di Austin, un killer psicopatico, Stuntman Mike, si diverte a uccidere le sue vittime a bordo di una Chevrolet Nova. In Italia al Box Office Grindhouse - A prova di morte ha incassato 2,2 milioni di euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Per la dj più al top di Austin, Jungle Julia, l'ora che si avvicina al tramonto costituisce il momento migliore per cercare un po' di relax insieme alle sue due migliori amiche Shanna e Arlene. Le tre ragazze non passano inosservate quando si lanciano alla conquista della notte da Guero's al Texas Chili Parlor. Non tutti però si limitano a guardarle e magari a desiderarle piu' o meno a distanza. Tra chi le osserva c'è anche Stuntman Mike, un ormai non più giovanissimo ribelle carico di cicatrici e dallo sguardo lubricamente ammiccante. Mike è seduto al volante della sua possente auto da stuntman e attende solo di poterle attirare nella propria trappola fatta di lamiere contorte e sangue schizzato. Molti mesi dopo lo ritroveremo ancora in azione, come sempre in cerca di giovani vittime.
Gli incassi statunitensi parlano chiaro: l'accoppiata Tarantino/Rodriguez ha fallito ed è stata costretta a una repentina separazione. Ne è nato così questo Grindhouse - A prova di morte (versione allungata del Death Proof che originariamente conviveva con il rodrigueziano Planet Terror). Che dire dell'esito della separazione? Che ci offre un film sicuramente tarantiniano ma che risente di una struttura anomala.
Il Tarantino cinefilo appassionato dei B-movie si regala la possibilità di girare un film in cui si utilizzano i-pod e cellulari ma i colori, le rigature, gli stessi salti di fotogramma sembrano quelli di un film del 1977 non troppo ben conservato. Fin qui tutto bene perché il godimento è elevato. Lo è anche nelle esplosioni di violenza che trovano il loro spazio nel terzo finale di ognuna delle due parti in cui è diviso il film.
La coreografia tarantiniana qui si differenzia obbligatoriamente da quella divenuta ormai classica di Kill Bill (che viene ironicamente citato), trovando come sempre iperboli visive assolutamente geniali. Solo che per giungere a ciò si devono sorbire lunghe chiacchierate che, per quanto messe in scena da apprezzabili fanciulle, restano sempre tanto, troppo lunghe.
Anche in questo caso nulla da ridire sulle citazioni colte che infarciscono i dialoghi di giovani donne destinate ad acquisire finalmente un ruolo non più solo passivo di vittime predestinate, ma il diluvio di parole è davvero da uragano Katrina. Si tratta senza dubbio dell'ennesima provocazione del luciferino Quentin (che compare anche in un cameo role): volete l'azione? Volete lo splatter? Aspettate, aspettate. I tarantiniani doc sono pronti a tutto e quindi apprezzeranno. Per gli altri l'attesa è... mortale.
Il film, fondamentalmente non ha una trama, e senza i lunghissimi dialoghi(che non parlano di niente), sarebbe un cortometraggio di appena venti minuti. Inoltre si accenna soltanto in una scena al futile motivo della pazzia di Stuntman Mike(Kurt Russell), non convincendo per niente. Se non fosse un film di Tarantino, sarebbe passato del tutto inosservato, come, in parte è accaduto negli Stati Uniti. [...] Vai alla recensione »
Non basta qualche citazione di B-movies per fare un gran film; nemmeno per fare un film di serie B che imita film di serie B e furbescamente proiettarsi così nella serie A. Tarantino assembla qui diverse belle ragazze e cerca di far superare allo spettatore i primi 45 minuti munendole di un turpiloquio che dovrebbe risultare sexy ma è in realtà semplicemente penoso e.
Noioso, ripetitivo, ma ben girato. Stereotipato, poco creativo, ma ben interpretato. Trito, ritrito... ma non posso dire altro. Se non che Tarantino, regista degno di questo appellativo, le cui idee stilistiche sono geniali e uniche, qui dirige, seppur bene, un lavoro quasi sperimentale con una struttura narrativa che potrebbe addirittura ricordare quei film che sono noti, nell'ambito dell'horror [...] Vai alla recensione »
Il film inizia come se fosse una bozza, una pellicola di serie B, un collage di scene tagliate, ma ben presto nascono i personaggi, i dialoghi, la trama, il tutto ben miscelato per creare un universo di passioni che il regista ci sbatte quasi in faccia, come per ricordarci delle cose belle della vita. Primo fra tutti emerge l'universo femminile che racchiude la sua psicologia ( i lunghi e mai [...] Vai alla recensione »
- Pam: Hey, Warren! Chi è questo qua? Warren: Stuntman Mike. Pam: E chi cazzo è Stuntman Mike? Warren: Uno stuntman. - Otto ragazze incontreranno l'uomo più distruttivo della loro vita. Quattro moriranno, quattro invece, vivranno. Quentin Tarantino perde lo smalto dei bei tempi e rende omaggio ai B-Movie anni settanta con un'opera infarcita di autocitazionismo [...] Vai alla recensione »
Con il termine “grindhouse” si indica, in America, un tipo di locale in cui si proiettavano film a basso costo e molto commerciali con un elevato tasso di violenza e di sesso. Questi film venivano spesso accoppiati in un unico spettacolo ed erano stampati e distribuiti su pellicole molto scadenti, piene di graffi e con molta grana.
La cosa più interessante del film non è il film, ma le reazioni del pubblico. Leggere i commenti è veramente istruttivo. Leggo che c'è gente che va a vedere un film per apprezzare la fotografia.... l'abilità stilistica.... le inquadrature..... l'omaggio a questo o quel genere cinematografico... In pratica, ci sono persone che vanno al cinema non con l'occhi [...] Vai alla recensione »
La fotografia è eccezionale, Kurt Russell è eccezionale, Pannofino che doppia Russell anche, le ragazze bellissime, tanta tensione, azione e colpi di scena. Però manca una caratterizzazione psicologica dei personaggi, soprattutto di Mike, io vorrei capire che diamine porta questo qui ad uccidere le ragazze... questo qui aveva le loro foto in macchina, c'era una ragione. Vai alla recensione »
"Slash-movie", "Road-Movie", "Women-Movie", "Sex-Movie"; "Thriller", "Psycho-Thriller", "Horror", "Splash"(con una strizzatina d'occhi anche al"porno"e al"porno-kitsch"di razza nella scena della"lap-dance"di Vanessa Ferlito davanti a Kurt Russell)e altri generi e sottogeneri filmici, [...] Vai alla recensione »
La genialità è la pellicola con effetto anni 50...per il resto qui Tarantino viene osannato senza ragione in questo film sopravvalutato. Alcune scene sono veramente ridicole: l'inseguimento in autostrada con le altre auto che viaggiano a distanza costante ed alla stessa velocità è da neoregista di serie C, e la scena finale è davvero ridicola. [...] Vai alla recensione »
“Stuntman” Mike (Russell), un ex-stuntman che prova pulsioni sessuali nel massacrare ragazze in pazzeschi incidenti d’auto, abbindola tre amiche (Ferlito, Poitier, Ladd) in un bar e dà un passaggio ad una quarta (McGowan). Dopo aver ucciso la sfortunata autostoppista in una frenata mozzafiato si lancia all’inseguimento delle tre e le massacra in un incidente frontale [...] Vai alla recensione »
Non fosse stato per il nome di Quentin Tarantino non avrei continuato a guardarlo dopo il promo quarto d'ora! Invece alla fine debbo riconoscere che è un buon film coinvolgente! Certo che all'inizio vedere tre belle ragazze che dicono 9 parolacce su 10 parole è sconcertante! Da giovane a volte ero attratto da qualche bella ragazza, ma l'attrazione mi passava subito se era un po' sboccata! Certo che [...] Vai alla recensione »
Esercizio di stile o divertissement di Tarantino? Il giudizio ai posteri. Resta comunque un film per appassionati del cinema di serie B Anni Settanta, con tutti i pregi e i difetti del caso: fotografia sgranata, errori di montaggio, dialoghi interminabili (di citazioni di altri film famosi a volte fino alla saturazione), sceneggiatura piena di buchi e via dicendo (tutti creati di propostito).
Per la DJ più richiesta di Austin, Jungle Julia (Sydney Tamiia Poitier),l crepuscolo è il momento migliore per rilassarsi in compagnia di due delle sue migliori amiche, Shanna (Jordan Ladd) e Arlene (Vanessa Ferlito). Insieme, le tre bellezze si lanciano alla conquista della notte, facendo girare la testa a tutti quelli che incontrano, passando da Guero’s al Texas Chili Parlor. Ma [...] Vai alla recensione »
Cita fortemente "Kill Bill" e anche qui le protagoniste vere sono donne, come donna è la vendetta. Le armi sono, in luogo della katana, una Dodge Charger preparata, a prova di morte per Stuntman Mike, e una Chevy Nova Mustang del '70, il sangue scorre a fiumi tra arti mutilati o spezzati e denti che volano via come se piovesse. Il film, visivamente, somiglia a una pellicola degli [...] Vai alla recensione »
"Il bosco è magnifico,profondo all'imbrunire,e io ho promesse da mantenere e miglia da percorrere prima di dormire.Mi ha sentita Butterfly,miglia da percorrere prima di dormire.E se loro ti dicono così,allora tu...gli devi fare una lap dance! (Jungle Julia) Stuntman Mike corre a 200 km/h sulle assolate strade del Texas.
Nonostante sia il peggior film del maestro Tarantino questo film è a suo modo un mezzo capolavoro e spiegherò qui il perchè secondo il mio modestissimo punto di vista. Al maestro piace fare cinema. Il cinema può essere tutto : biografia, riflessione, intelletto ma anche intrattenimento. Questo film è stato concepito apposta per riempirsi la pancia.
"Stuntman" Mike incrocia in un bar le tre amiche "jungle" Julia, Arlene e Shanna, dacise a passare una vacanza da sole. Dopo aver raccolto in macchina l'autostoppista Pam, si lancia sulle traccie delle tre ragazze, deciso a verificare la loro resistenza agli incidenti automobilistici frontali. Qualche tempo dopo prova a ripetersi con Abernathy, Zoe e Kim che girano allegre in [...] Vai alla recensione »
"Stuntman" Mike incrocia in un bar le tre amiche "jungle" Julia, Arlene e Shanna, dacise a passare una vacanza da sole. Dopo aver raccolto in macchina l'autostoppista Pam, si lancia sulle traccie delle tre ragazze, deciso a verificare la loro resistenza agli incidenti automobilistici frontali. Qualche tempo dopo prova a ripetersi con Abernathy, Zoe e Kim che girano allegre in [...] Vai alla recensione »
Noioso, senza trama, affogato in una massa interminabile di cazzeggi tra zoccolette da caricatura ... decisamente il peggior film di Tarantino. I 'tifosi' che fingono di sbavare per questa boiata, meriterebbero lo stesso trattamento riservato nel finale a stuntman Mike.
Non c'è dubbio che tarantino voglia mettere in scena la parte folle, stupida e deviata dell'umanità giovanile, facendogli fare i conti con le conseguenze, nelle vesti di un idiota al volante, però il film che presenta: è noioso nei lunghi dialoghi demenziali, comicamente violento con scene d'azione in stile videogame, e poi dun tratto.
Il film è sicuramente interessante e ben strutturato "alla Tarantino" ma lo stampo "femminista" fà perdere quel pò di realismo che poteva essere rimasto............in quel frangente le tre donne non reagirebbero in quel modo non diventerebbero giustiziere...........Quentin...
Quando guardi l'orologio e ti accorgi che sono passati 46 minuti e non è ancora successo niente - e da circa 30 ti sei stufato di aspettare che qualcosa succeda - beh, che lo si voglia o no, qualcosa non va.
Il maestro non sbaglia un colpo. Tarantino potrebbe anche raccontare di come si raccolgono i funghi, che sicuramente renderebbe un film interessante. Tarantino non scrive storie particolarmente innovative ed originali, ma nel girarle, riesce a cogliere quella verità e naturalezza, che rende ogni suo film, un capolavoro.Ripeto, se lui girasse un film sulla raccolta di funghi, tanto lo renderebbe [...] Vai alla recensione »
Ovvio,quando una cosa non piace, è difficile digerirla, ma non è il caso di Tarantino. Ho apprezzato molti dei suoi lavori, alcuni li ho trovati assolutamente geniali, ma Grindhouse-a prova di morte, è veramente osceno. E' sconvolgente innanzitutto definirlo un horror, gli horror sono altri, questo al massimo è un tragicomico; è noioso e genialità o no, [...] Vai alla recensione »
un film che non ho adorato come il resto dei film tarantiniani,un lavoro bello in alcune parti ma scarso in altre con un finale evitabile. un ottimo kurt russel ma il film a mio parere non decolla e lo trovato piuttosto noioso in alcune parti,tarantino a fatto di meglio
Non il peggior film di Tarantino, ma il peggior film della storia del cinema! Non ricordo di aver mai visto una pellicola peggiore di questa...pessimo in tutto e per tutto, persino il bravo Kurt Russel è l'ombra di se stesso qui.
Partendo dal mio disaccordo verso definizioni come "O si ama o si odia", visto che per vedere un film di Tarantino bisogna almeno apprezzare il regista, posso senz'altro dire che "A prova di morte", pur con alcuni indiscutibili meriti, non lascia alcun segno e non affascina nemmeno dopo averlo rivisto. Sicuramente buona le messinscena, la recitazione, le scenografie, la regia e, soprattutto, l'originale [...] Vai alla recensione »
Non che io sia chissà quale esperto cinematografico, ma devo ammettere che "A prova di morte" mi è piaciuto un sacco. Forse per quel retrogusto di retrò ,che non guasta mai, e, soprattutto, per l'originalità dell'arma: una macchina modificata con cui si lancia e uccide ragazze per eccitarsi. Il killer di turno, stuntman Mike, vecchio ma con l'animo ribelle(uno strepitoso Kurt Russel che ho visto da [...] Vai alla recensione »
E' evidentemente tarantiniano, lo si capisce fin dalla prima conversazione in auto (la pellicola mostra macchine bellissime); la capacità del regista nel comporre dialoghi ricchi e variegati (pur nella loro inutilità logica) è rinomata oramai ed è sempre un piacere ascoltarli. La trama del film è unica, ma divisa in 2 parti distinte e con personaggi diversi, ad [...] Vai alla recensione »
Rivisto dopo più di dieci anni, "Grindhouse" mi ha fatto un'impressione molto migliore della prima. A volte capita il contrario, ma ciò è difficile che capiti con un regista come Tarantino, semmai il contrario. Vorrei recensire il film ricordando le impressioni della prima visione: troppi dialoghi, troppa frivolezza femminile, troppe scene al chiuso, troppo cruda [...] Vai alla recensione »
film decisamente appassionante e avvincente, senza ne capo ne coda, ma con inquadrature splendide, scene di guida eccellenti, location da paura, a me piaciacciono certi film quasi solo per quello, condito da una trama assolutamente abbozzata, la storia di uno psicopatico che fa cose da psicopatico filmato da un regista che della psicopatia ha fatto una religione.
Nonostante gli sforzi barocchi molto graditi per farti restare attaccato allo schermo, mi duole dirlo, Tarantino ha fallito. A sua discolpa un qualunque altro regista sulla faccia della terra non avrebbe neppeno potuto pensarlo un film del genere.
Film pieno di stereotipi e di assurde banalità. Target e contenuti decisamente bassi, recitazione da dimenticare ed effetti speciali penosi. Quando poi il ragazzino tira fuori dallo zainetto l'uccello fosforescente che lo ha accompagnato sin dal centro della terra, il film era per fortuna finito. Ma che fatica arrivarci!
Sicuramente non è il film migliore di Tarantino, ma si difende bene almeno nella prima parte, che si conclude con il dialogo grottesco tra Sceriffo e Sceriffo jr dopo la prima strage. Poi da qui in poi la qualità cala sino ad un finale scontato, piatto e dove non vedo lo stile del regista. Peccato perchè invece la prima parte è veramente molto bella con colonna [...] Vai alla recensione »
Quentin Tarantino ci ha abituati a film crudi. La violenza in Tarantino non è semplice violenza: è poesia fluente. E qui, di poetici flussi violenti ce ne sono due. Brevi. Concisi. Concentrati. La trama del film si snoda in due parti, in media res, con un ampio discorso infarinante che ci fa entrare nelle vicende delle ragazze che incontreranno il buon vecchio Stuntman Mike, un pazzo [...] Vai alla recensione »
Anche quentin tarantino (tra i miei registi preferiti),haimè,sbaglia.Per tutta la durata di grindhouse si ha l'impressione di vedere un prodotto,di certo non pessimo,ma privo di idee geniali che hanno caratterizzato capolavori come le iene,bastardi senza gloria,kill bill,pulp fiction.Sopratutto mi sembra strano ce il maniaco "a prova di morte" si faccia uccidere a botte da alcune ragazze (con tutto [...] Vai alla recensione »
Il film è sicuramente interessante e ben strutturato.......ma quì si dà una "forza" caratteriale e fisica esagerata alle donne, per questo risulta non realistico.......
Il film è sicuramente interessante e con un buon svolgimento, a non convincere è il non realismo della reazione femminile alla violenza. Il regista sottolinea troppo la donna vendicatrice e ammazzatutti...........ma la realtà è distante.............per fortuna
Va dato atto a Quentin Tarantino, personaggio molto fantasioso ed inventivo, che va sempre ad estrapolare attingendo molto, dai più disparati generi, soprattutto in tal contesto, omaggiando il suo Grindhouse, con palesi riferimenti ai b-movie anni 70, tanto cari al regista, quanto bistrattati e in alcuni casi comunque, di gran lunga superiori alla sua creazione; molto sopravvalutata a torto [...] Vai alla recensione »
Rombante e cromato.
Io sono un appassionato dei film di Tarantino, li amo tutti, uno dopo l'altro. Quando ho visto Grindhouse sono rimasto impressionato da alcune cose: 1) è un road-movie stile anni '70 incredibile dove per una volta il regista usa stavolte attrici per i suoi dialoghi memorabili e mai noiosi. 2) fa molta paura in molte scene, inquieta un attimino e la seconda parte è la polpa [...] Vai alla recensione »
Ammetto che mi ha molto sorpreso questo film dal momento che e' stato un tale flop al botteghino e che ne' critica ne'pubblico, ne' nessuno che conosco e con cui sono solito parlare di film abbia speso una parola positiva su Grindhouse. Io l'ho trovato un film splendido, ha tenuto i dialoghi all'inizio e l'azzione alla fine cosa opposta a Pulp Fiction o a Kill Bill e per me e' stata una scelta vincente. [...] Vai alla recensione »
Con il termine “grindhouse” si indica, in America, un tipo di locale in cui si proiettavano film a basso costo e molto commerciali con un elevato tasso di violenza e di sesso. Questi film venivano spesso accoppiati in un unico spettacolo ed erano stampati e distribuiti su pellicole molto scadenti, piene di graffi e con molta grana.
A prova di morte è il secondo film del progetto "Grindhouse",diretto dalla coppia Roudriguez-Tarantino. Un ottimo film diretto da un regista che sappiamo ormai "adora fare cinema", le sequenze d'azione sono girate alla perfezione e con una cura maniacale, facendo attenzione a ogni minimo particolare; inoltre i dialoghi sono il pezzo forte di Tarantino, abbastanza fluidi e interessanti i discorsi tra [...] Vai alla recensione »
....dite quel che volete ma io ADORO questo film. L'ho visto almeno 10 volte e mi fa divertire ancora un sacco!!!!
Grande omaggio ai B-Movies da parte di quel geniaccio di Tarantino che non sbaglia non ha mai sbagliato e mai sbaglierà un colpo a mio parere. Tutti i fan di Quentin devono assolutamente vedere questo film. Per me è un capolavoro!!
jungle julia è la dj più affermata di Austin e quando si fa sera decide di andare a divertirsi con le sue due amiche shanna e arlene , ma qualcosa nel buio le aspetta e non è niente di buono....già dalle prime scene , per chi conosce Tarantino , si capisce che il film è suo: inquadrature ferme , quasi maniacali , omaggi al cinema di un tempo e pellicola " finta [...] Vai alla recensione »
Il giorno di Quentin Tarantino, alle prese con il suo film più complicato, A Prova di morte. Che fa «bump and grind», si scontra e ferisce, ammaccandola profondamente, la platea festivaliera di critici e cinefili, già sbeffeggiati da un seccato Polanski giorni fa. Tre ragazze libere e disinibite di Austin, vestite in modo molto succinto, vengono fatte in mille pezzi, dopo una serata al Texas Chili [...] Vai alla recensione »
È splatter; è gore. Assolutamente rockabilly, fino al midollo. È Quentin Tarantino, ancora una volta, con un nuovo gioiellino fresco di Festival di Cannes e appena uscito nelle sale italiane. In questi tre anni di stasi apparente il re del pulp ha lasciato marinare le folgorazioni ricevute dalla sua musa, Uma Thurman: così non ci saranno più gangster vintage e macellai aguzzini, ma un gruppo di ragazze [...] Vai alla recensione »
Conceived as a homage to American exploitation filmmaking, the Robert Rodriguez-Quentin Tarantino double feature “Grindhouse” was also an ode to the (perhaps lost) communal joy of moviegoing. The public rejected its generous gifts, and, in an almost immediate cave-in to that bad judgment, the Weinstein Company has chosen to release the films as two separate features, each in a longer cut.
Le "Grindhouse" erano quelle sale urbane di serie b (sorelle dei rurali drive-in) nelle quali, negli anni '60 e '70, si proietta vano due o tre film a sera, o magari di più, per tutta la notte. Ci passavano gli horror, i sexploitation, gli action, i film di neri, di kung fu, di inseguimenti in auto. La stessa pellicola, spedita da un cinema all'altro, dopo un po' si rigava, saltava, perdeva .
A prova di morte è una metà del film di Tarantino e Rodriguez che è rapidamente sparito dalle classifiche statunitensi. Ma da solo – rimaneggiato come un prodotto a sé per rientrare nella selezione in concorso al festival di Cannes – funziona meglio che insieme all'horror di Rodriguez. L'effetto rimane grosso modo lo stesso, e cioè quello di un omaggio ai B-movie, tutti donne e motori.
Due domande, qualche ipotesi, dopo la visione americana dell'attesissimo double feature di Quentin Tarantino e Robert Rodriguez. Innanztutto, come si spiega il pauroso flop al box office americano di Grindhouse? Secondo: anche gli spettatori italiani diserteranno in massa le sale? La mediocre performance negli Usa è stata attribuita per lo più alla durata "eccessiva" della pellicola, proiettata in [...] Vai alla recensione »
In Grindhouse - A prova di morte il talento di Tarantino si manifesta a sprazzi, compulsivo e radicale come sempre, ma purtroppo disciolto in un flusso di sequenze verbose, noiose e spesso riprese a macchina fissa. Proprio il ritmo, l'arma migliore dell'autore più anti-classico di Hollywood, batte la fiacca dando la sensazione che il soggetto avrebbe reso meglio nell'originaria versione del film (che [...] Vai alla recensione »
Un oggetto imprevisto, che va contro la sua premessa, compatto fino all'astrazione. Tra i film di Quentin Tarantino, Death Proof (sugli schermi italiani col titolo Grindhouse-A prova di morte) è probabilmente quello meno autoreferenziale, ammiccante, ironico. E quello che in modo più evidente distilla le (presenti) ossessioni del suo regista. Donne, sesso, violenza, velocità e dialoghi come un elaboratissim [...] Vai alla recensione »
Grindhouse era già oggetto di discussioni molto prima della sua uscita sugli schermi americani: il progetto, che univa un lungometraggio di Robert Rodriguez con uno di Quentin Tarantino, inframmezzato da finti (e divertentissimi) trailer secondo una modalità in voga negli anni Cinquanta e Sessanta, risultava in un'unica pellicola della durata di circa tre ore.
Un nuovo film di Quentin Tarantino ripropone la perenne domanda: roba di qualità, o pura stupidaggine? Come sempre, la storia elementare allude al cinema trash degli anni '70, soprattutto alle rivendicazioni femministe d"epoca: il desiderio di vendetta di tre amiche di Austin, Texas (una è la figlia di Sydney Poitier) contro uno stunt•man brutale e yanesio maculato di cicatrici Ken Russell) si conclude [...] Vai alla recensione »
Era il film più atteso. Il cui tasso di hype si poteva valutare in borsa. Poi la doccia fredda degli incassi del primo weekend USA. Poco meno di 11 milioni di dollari per un film che, stando alle medie Weinstein, avrebbe dovuto farne almeno 40/50. Sul perché il pubblico statunitense abbia di fatto rifiutato Grindhouse, gli analisti di mercato si sono e si stanno ancora spaccando la testa.
I fan oltranzisti – e chi con doppio salto mortale ha paragonato Quentin Tarantino a Jean-Luc Godard, facendoci passare la voglia per sempre – si tappino le orecchie. Questo è un discorso privato, tra noi e un regista molto amato. L'unico che può sparare una siringa di adrenalina dritta nel cuore di una fanciulla, dopo aver disegnato un cerchio con il pennarello a mo' di bersaglio, e far crepare lo [...] Vai alla recensione »
Il film più complesso e senza rete di Quentin Tarantino è A Prova di morte. Fa «bump and grind», si scontra e ferisce, ma ammacca soprattutto la platea. Tre ragazze libere e disinibite di Austin (capitale dell'anti-Hollywood: Araki, Linklater, Rodriguez...) succintamente svestite, sono fatte in mille pezzi, dopo una serata al Texas Chili Parlor, comprensiva di margaritas e lap-dance aptica e personalizzata, [...] Vai alla recensione »
È ufficiale: l'autore che più di ogni altro ha innovato il cinema negli ultimi vent'anni, ha virato definitivamente verso il feticismo. Death Proof compone, con Planet Terror roba di zombie del suo socio Robert Rodriguez (quello di El Mariachi e Dal tramonto all'alba, tanto per intenderci). un film doppio: Grindhouse. In America proiettati in coppia, come da tradizione anni Settanta dei filmacci violenti, [...] Vai alla recensione »
H o letto che ogni artista si ritrova sempre nei sentimenti dell'età in cui gli è scattata l'ispirazione: è chiaro che per tutti è l'adolescenza il tempo dell'originario brivido creativo, ma ci sono adolescenze già equilibrate e mature e altre frementi di irresponsabilità, larghe oppure strette, dai capelli lunghi o corti, adolescenze che contengono le stagioni future o incastrate in se stesse.
Era dai tempi di The Yards, fischiatissimo alla proiezione delle 19.00 in Debussy, che non avevamo notizie di James Gray. Purtroppo, con puntualità tanto esasperante quanto prevedibile, anche We Own the Night (che titolo magnifico!) si è attirato spaventose bordate di fischi (sul finale quando monta la commozione li senti proprio arrivare, i fischi.
All'inizio il nuovo film di Quentin Tarantino faceva parte di Grindhouse (un'opera realizzata a metà con Robert Rodriguez, regista dell'episodio Planet Terror. In Italia si diceva un tempo «pidocchietto» per indicare Grindhouse, un cinema popolare piccolo, brutto, sporco). All'uscita americana il doppio film di oltre tre ore non è andato bene: l'hanno ritirato, diviso in due, redistribuito.
Dove c'è cinefilia, raramente c'è innovazione. Con una storia alla maniera dei vecchi film di genere, che il regista vedeva da ragazzo nei cinema di quartiere, ambientata oggi (lo si deduca dai telefonini), ma con tutto il resto da anni Settanta, Quentin Tarantino firma con Grindhouse (cinema di quartiere, appunto) - A prova di morte il film meno riuscito d'una carriera fortunata.
Si può parlare male di Tarantino? Non per ritorsione verso la sua infelice uscita sul cinema italiano delle ultime stagioni che, secondo un'intervista del regista, sarebbe tutto deprimente. Diciamo che la pessima impressione ricevuta dal suo film, solo pochi giorni fa presentato in concorso (e giustamente ignorato dalla giuria) al festival di Cannes, viene esaltata dal suo trinciare sentenze.
Quentin Tarantino è un Forrest Gump dell'immaginario, una sublime pattumiera della celluloide, un juke box umano gesticolante e dinoccolato che ha resuscitato lo spirito del cinema alle soglie del Duemila. «Death Proof» non è, però, un film riuscito e l'attesa dei festivalieri si è afflosciata come se gli fosse stato sottratto il giocattolo più ambito.