Wong Kar Wai e Tarantino, grandi maestri di cinema
Giunge all'edizione numero 60 il Festival di Cannes, che quest'anno sceglie di puntare tutto sull'energia creativa della settima arte e che celebrerà questa fatidica tappa con un intervento di tre minuti da parte di 35 celebri registi (tra cui Nanni Moretti, Aki Kaurismäki, Ken Loach, Lars Von Trier, Wim Wenders, Roman Polanski...).
L'inaugurazione della Croisette vedrà quest'anno il raffinato road movie sentimentale di Wong Kar Wai My Blueberry Nights, primo film in lingua inglese del maestro di Hong Kong, che sceglie stavolta come sua musa la cantante Norah Jones, accompagnata sul set da Jude Law, Natalie Portman, Tim Roth e Rachel Weisz. Ma il più atteso è probabilmente il progetto tarantiniano Grindhouse – A prova di morte, allungato per l'occasione dopo il flop americano di Grindhouse -Death Proof/Planet Terror (firmato insieme al "blood brother" Rodriguez): la dimostrazione dell'assunto godardiano secondo il quale per fare un film bastano "una pistola e una donna".

Il cinema d'autore domina la Croisette
Non mancheranno autori indipendenti come Gus Van Sant, che in Paranoid Park racconta un'altra delle sue storie di "gioventù bruciata", quella dei belli e dannati skaters di Portland; e poi i fratelli Coen, anche loro in concorso con No Country for Old Men, e ancora Julian Schnabel, pittore/regista che in Le scaphandre et le papillon racconta la delicata biografia di un giornalista entrato improvvisamente in coma a 43 anni.
Passando per i più commerciali Zodiac di David Fincher e Ocean's 13 di Steven Soderbergh (quest'ultimo fuori concorso e celebrato con un party stellare), si continua – in concorso - con il ritorno sul grande schermo di autori d'eccezione: Kusturica (Promise me this), Sokurov (Alexandra), Kim Ki-duk (Breath), ma anche la trasposizione del fortunato fumetto di Marjane Satrapi Persepolis.

I pochi film italiani...
Arriverà sulla Croisette fuori dalla competizione il tanto atteso Go Go Tales di Abel Ferrara, girato a Roma, in cui non manca una piccola parte anche per il nostro Scamarcio (insieme a Stefania Rocca e Asia Argento). Il sex symbol del momento sarà a Cannes anche per presentare, nella sezione "Certain Regard", uno dei pochi film italiani di questa edizione: Mio fratello è figlio unico di Luchetti farà infatti compagnia infatti alla italo-francese Valeria Bruni Tedeschi, al suo secondo film da regista, Le Rêve de la Nuit d'avant, e al maestro dei Centochiodi Ermanno Olmi (fuori concorso).

... e le provocazioni di Michael Moore e Harmony Korine
Da notare, ancora nella sezione "Certain Regard", il ritorno dell'enfant prodige maledetto Harmony Korine, allievo (e sceneggiatore) del provocatorio Larry Clark, che sicuramente scandalizzerà la Croisette con il suo Mister Lonely (a cui partecipano anche i registi Werner Herzog e Léos Carax).
Oltre all'esordio dietro la macchina da presa della raffinata Jane Birkin (Boxes), al ritorno di Claude Lelouch con Roman de gare, al thriller di Olivier Assayas Boarding Gate, tra i film presentati fuori concorso il più discusso sarà probabilmente il nuovo documentario di Michael Moore Sicko, nuova indagine americana all'interno del sistema sanitario nazionale. Mentre per gli spiriti malinconici e romantici si consiglia il biografico Control del fotografo Anton Corbijn, ritratto dark degli ultimi giorni di vita del tormentato leader dei Joy Division Ian Curtis, morto suicida all'apice del successo (nella sezione Quinzaine del Réalisateurs).