Jarhead

Film 2005 | Azione 123 min.

Anno2005
GenereAzione
ProduzioneUSA
Durata123 minuti
Regia diSam Mendes
AttoriJake Gyllenhaal, Jamie Foxx, Peter Sarsgaard, Chris Cooper, Lucas Black, Katherine Randolph, Dennis Haysbert Jacob Vargas, John Krasinski, Brian Geraghty, Scott MacDonald, Lo Ming, Kevin Foster, Damion Poitier, Riad Galayini, Craig Coyne, Rini Bell, Dendrie Taylor, James Morrison (III), Laz Alonso.
Uscitavenerdì 17 febbraio 2006
MYmonetro 2,59 su 16 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Sam Mendes. Un film con Jake Gyllenhaal, Jamie Foxx, Peter Sarsgaard, Chris Cooper, Lucas Black, Katherine Randolph, Dennis Haysbert. Cast completo Genere Azione - USA, 2005, durata 123 minuti. Uscita cinema venerdì 17 febbraio 2006 - MYmonetro 2,59 su 16 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento martedì 10 gennaio 2012

Tratto dal romanzo autobiografico di Anthony Swofford (Jake Gyllenhall nel film), Jarhead racconta la storia dell'addestramento e successiva discesa sul campo di battaglia di un gruppo di marines degli Stati Uniti, impegnati nella prima guerra del golfo. In Italia al Box Office Jarhead ha incassato 846 mila euro .

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Consigliato nì!
2,59/5
MYMOVIES 2,00
CRITICA 2,50
PUBBLICO 3,28
CONSIGLIATO NÌ
Mendes ha delle buone idee a livello visivo e riesce a mostrare il lato paradossale e buzzatiano della vicenda.
Recensione di Andrea Chirichelli
Recensione di Andrea Chirichelli

Tratto dal romanzo autobiografico di Anthony Swofford (Jake Gyllenhall nel film), Jarhead racconta la storia dell'addestramento e successiva discesa sul campo di battaglia di un gruppo di marines degli Stati Uniti, impegnati nella prima Guerra del Golfo, durante l'operazione Tempesta nel deserto.
Nonostante la presenza di elementi in potenza molto stimolanti (validi regista e cast, scenario di drammatica attualità, genere di appartenenza che ha dato tanto al cinema), all'atto pratico Jarhead non è un film riuscito granché bene. Pur presenti nel libro da cui è tratto, le citazioni metacinematografiche sono troppe e l'idea di privarle del loro alto valore politico/sociale e cinematografico, per riproporle in situazioni grottesche (come Il Cacciatore, che diventa il pretesto per mostrare un film porno ad una recluta o Apocalypse Now alla visione del quale si "scatenano" le truppe) diventa un boomerang per Mendes che onestamente sfigura nel confronto coi titani tirati in causa.
La rappresentazione dei soldati è eccessivamente manichea: l'esercito Usa pare composto esclusivamente da un branco di squilibrati isterici, ignoranti, cinici e sadici.
Lo script è debole: il dialogo principale del film, quello tra il soldato semplice e il colonnello, gronda banalità e luoghi comuni. A supplire alla mancanza di contenuti verbali interessanti interviene, troppo spesso, la colonna sonora, davvero molto bella, ma anche drammaticamente didascalica. Funzionale il cast a parte Foxx, francamente insopportabile.
Mendes ha delle buone idee a livello visivo (il cavallo inzuppato di petrolio che vaga, come i soldati americani, senza meta nel deserto) e tutto sommato riesce a mostrare il lato più paradossale e buzzattiano della vicenda (i marines, dopo un lungo e pesante addestramento, finiscono in Arabia prima e Kuwait poi a combattere da fanti una guerra che non li vedrà sparare nemmeno un colpo, se non in aria, alla fine del conflitto) ma, viste le premesse, forse era lecito aspettarsi qualcosa di più.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
mercoledì 22 agosto 2012
andyflash77

Cosa è lecito aspettarsi da un film di guerra prodotto da una major hollywoodiana nel 2005? È ancora possibile proporre un punto di vista inedito su un tema sviscerato in ogni maniera? Può il prodotto di una multinazionale (la Universal) essere seriamente e pesantemente critico nei confronti di un business come un conflitto armato? Tenendo bene a mente quanto detto, non credo [...] Vai alla recensione »

mercoledì 23 ottobre 2013
ShiningEyes

 Si potrebbe liquidare subito “Jarhead” come il “Full Metal Jacket” della guerra del golfo, ma comunque, anche se non raggiunge le vette del capolavoro di Kubrick, si possono spendere più parole su un film che si attesta a buoni livelli; soprattutto se alla regia ci sta un certo Sam Mendes.   Il discorso in più che si aggiunge alla rigida disciplina [...] Vai alla recensione »

sabato 25 aprile 2015
lukebiba94

  Film interessante sulla Prima Guerra del Golfo che tratta la vita dei soldati sia in patria per la prima breve parte del film e poi durante la guerra per il resto del film. Nel film i soldati sono dipinti come persone che non reggono lo stress dell' addestramento e della guerra e si comportano in maniera dissennata e grottesca come nell' episodio in cui si mettono a compiere atti [...] Vai alla recensione »

sabato 12 dicembre 2009
DomCobb91

Sam Mendes alla sua terza regia realizza un film che alla fine stupisce perchè pur essendo un war-movie non si spara quasi mai.La storia racconta del soldato Swofford e della sua vita nei marines dall'addestramento alla spedizione in Iraq.La confezione è molto curata,Mendes sa quello che filma e nonostante scopiazzi,volutamente o no,qua e là tra i grandi film di guerra del passato riesce comunque a [...] Vai alla recensione »

sabato 10 dicembre 2011
picchiri

...immaginavo il solito film di guerra e invece ci mostra una faccia della guerra sconosciuta! I marines non sono i soliti super-uomini, ma uomini che devono combattere contro la nostalgia della famiglia, la tensione dell'attesa e i problemi psicologici che essa genera...Una regia accurata, perfetta...attori bravissimi...un film da vedere per capire che la guerra non è solo verso il nemico, [...] Vai alla recensione »

lunedì 28 marzo 2011
MichaelRosetti94

Bravo! secondo me hai centrato la natura del film: metafisica. Sembra di essere fuori dal mondo, senzazione che contribuiscono a dare i dialoghi e la fotografia.

sabato 3 settembre 2011
paride86

Dopo una prima parte brillante - seppure un po' scopiazzata da "Full Metal Jacket" - il film perde d'intensità, e con esso il messaggio che si propone di mandare. Peccato.

venerdì 23 aprile 2010
cronix1981

Un film che a fine visione ti lascia un sorpreso e stupito. Il soggetto non è la guerra, ma la vita di un marine al fronte di una guerra "atipica". La scelta non è probabilmente casuale, però quello che rimane allo spettatore è un senso di disappunto: perchè in un film di questo genere Mendes decide di inserire, in maniera quantomai, pesante film di un calibro inarrivabile quali Full Metal Jacket, [...] Vai alla recensione »

domenica 9 gennaio 2022
Martino_Addo

Il film si divide in quattro parti fondamentali.  Nella prima parte del film si assiste all’’addestramento delle reclute e sono presenti vari clichè della scuola militare, come ad esempio la figura di un capo-istruttore facilmente irritabile e ingiustamente aggressivo nei confronti delle reclute. La seconda parte descrive il lungo ed estenuante periodo di [...] Vai alla recensione »

mercoledì 24 dicembre 2014
Contrammiraglio

Meriterebbe le due e mezzo, ma non ci sono; parte come una copia della prima parte di Full metal jacket (peraltro la migliore del film di Kubrick), compreso la voce sottofondo, poi prosegue senza eccessive novità ma con una buona parte a zonzo nel deserto. Poi, come Drogo, la guerra passa senza potervici partecipare. Che dire: m'aspettavo di meglio visto il regista, ma non è da buttare. [...] Vai alla recensione »

martedì 2 ottobre 2012
ramon76

ogni cento film orrendi uno si salva. Molto molto molto molto bello. Mi meraviglio che tanta bellezza riesca ad arrivare a cosi poche persone. 

Frasi
Ecco la storia. Un uomo spara con un fucile per molti anni e va in guerra. In seguito, restituisce il fucile all'armeria e pensa che non dovrà mai più usarlo. Ma qualsiasi cosa quell'uomo farà con le mani, amare una donna, costruire una casa, cambiare il pannolino di suo figlio, le sue mani ricorderanno quel fucile.
Una frase di Anthony Swofford (Jake Gyllenhaal)
dal film Jarhead
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Roberto Nepoti
La Repubblica

Prima guerra del Golfo, 1990. Il soldato Anthony Swofford, figlio di militare, entra nel corpo dei marines; il suo battaglione è uno dei primi a sbarcare in Arabia Saudita. Anthony comincia a chiedersi se non abbia commesso una monumentale fesseria. A cominciare dalla scena iniziale, che cita testualmente Full Metal Racket, passando per Apocalypse Now (il montatore è lo stesso) e altri classici del [...] Vai alla recensione »

Massimo Rota
Rolling Stone

«Per essere un marine, un vero marine, è necessario uccidere»: Jarhead (il libro dell’ex marine Anthony Swofford e di conseguenza il film) è tutto in questa citazione. Nell’infinita attesa. Nel tempo buttato addestrandosi per essere pronto ad affrontare il nemico. Jarhead significa letteralmente testa di barattolo, ma anche stupido e soldato dalla testa rasata.

Antonello Catacchio
Il Manifesto

Per entrare nello spirito adatto alla visione di Jarhead è necessario chiarire subito cosa significhi quel titolo. Letteralmente traducibile come testa di latta, in senso lato testa vuota. Nel gergo dei marines è il modo in cui loro stessi si definiscono. Per entrare a fare parte del corpo devi svuotare completamente la zucca. Anthony Swafford l'ha fatto.

Gian Luigi Rondi
Il Tempo

Jarhead è espressione americana di gergo per indicare i Marines, con i capelli rapati a zero e perciò la testa (head) simile a una giara (jar). Se n’è servito un ex Marine, Anthony Swofford, per un suo libro in cui rievoca la sua partecipazione, nel ’90, alla Guerra del Golfo e a quella battaglia nel Kuwait definita Tempesta nel Deserto (Desert Storm).

Marco Balbi
Ciak

Al contrario di quanto ci hanno detto, per ragioni spettacolari, decine e decine di film, la cifra caratterizzante della guerra non è l’azione ma bensì la noia nell’attesa snervante dello scontro col nemico, che diventa così il momento liberatorio. L’aveva capito e raccontato perfettamente Buzzati nel suo Deserto dei tartari, dove il tenente Drogo si consuma fino a morire aspettando il nemico, e lo [...] Vai alla recensione »

Alberto Castellano
Il Mattino

L'assurdità della ferrea disciplina militare, l’attesa di un nemico invisibile, l’allucinato-visionario viaggio celiniano-coppoliano al termin(al)e della guerra. Jarhead di Sam Mendes inizia come Full Metal Racket e procede a metà strada tra Il deserto dei Tartari e Apocalypse Now. Non si tratta però di virtuosistiche e pretestuose citazioni-omaggio ma di imprescindibili modelli di cinema bellico, [...] Vai alla recensione »

Fabio Ferzetti
Il Messaggero

Dobbiamo provare rispetto per un film tratto dalle memorie di un vero ex-marine della prima guerra del Golfo. Ma ne proveremmo di più se il film, del libro non sappiamo, non somigliasse a un album delle figurine: utile per ricordare, come no, ma senza sconvolgersi troppo. L’addestramento col sergente carogna? Eccolo, tale e quale a Full Metal Racket, citato subito per togliersi il pensiero.

Emanuela Martini
Film TV

Jarhead vuoi dire “testa di barattolo”, un contenitore vuoto, e in gergo indica i Marine, rapati, duri, sovreccitati da sergenti d’acciaio e da esercitazioni sovrumane. Non marciano, corrono; giocano a rugby sotto il sole indossando l’attrezzatura antigas; scommettono sui combattimenti tra scorpioni, sì ubriacano, guardano film pomo o, meglio, l’attacco degli elicotteri di Apocalypse Now.

Mariarosa Mancuso
Il Foglio

Fanatici di Francis Ford Coppola e di Apocalypse now, astenersi. O almeno sapere a cosa andate incontro. Serve per prepararsi adeguatamente, pronti a tappare occhi e orecchie quando il capolavoro viene dissacrato. La scena del bombardamento al villaggio vietnamita, con “La cavalcata delle valchirie” a far da colonna sonora – prototipo di tutte le scene che dovrebbero far diventare pacifista anche il [...] Vai alla recensione »

Maurizio Cabona
Il Giornale

La lotta per le materie prime, nella presente ricostruzione fatta dal cinema americano, s'è aperta sull'era Nixon con Munich di Steven Spielberg. Ora Sam Mendes, suo sodale (American Beauty era della Dreamworks) prosegue l'analisi sull'era Bush sr con Jarhead («Testa a forma di barattolo»), tratto dall'autobiografia di Anthony Swofford (Rizzoli). E proseguirà sull'era Clinton con l'importante Syriana [...] Vai alla recensione »

Alberto Crespi
L'Unità

Jarhead è un’espressione gergale che significa, letteralmente, «testa di barattolo»: i marines la usano per definire se stessi, alludendo al proprio taglio di capelli. E come se un film italiano sulla naja si chiamasse «hurba», o «spina». Il titolo è un po’ ermetico (tanto che serve una lunga scena per spiegarlo) ma funzionale, perché il film è monotematico nel raccontarci la preparazione dei marines, [...] Vai alla recensione »

Luca Castelli
Il Mucchio

Non fatevi ingannare dal deserto, dagli elmetti, dai fucili. Jarhead non è semplicemente un film di guerra, ma un film sull’addestramento alla guerra (del Golfo). Appartiene dunque a quella categoria di fiction militare in cui possiamo far rientrare la prima metà di Full Metal Racket, ma anche Ufficiale e gentiluomo e - volendo essere generosi - persino Soldati - 365 all’alba di Marco Risi.

venerdì 10 febbraio 2006
Redazione

Jarhead è il soprannome con cui i Marine si chiamano tra di loro. È la storia di Swofford, detto Swoff, e della sua esperienza durante la prima Guerra del Golfo in un film di guerra che riesce ad andare oltre e a raccontare la storia dell'uomo che si nasconde dentro al soldato. Woff e i suoi compagni vengono catapultati dalla noia di un campo d'addestramento al deserto infuocato, consumati dal caldo [...] Vai alla recensione »

Adriana Marmiroli
Film Tv

Nessun combattimento. Niente politica. Un marine nudo con berretto da Santa Claus. Ma che specie di film di guerra è questo? Si chiedeva qualche mese fa un noto magazine statunitense, presentando Jarhead, film di Sam Mendes (American Beauty) che potrebbe essere in prima fila per gli Oscar. Un film di guerra che parla di una non guerra, Desert Storm, dalla parte di un manipolo di marine superaddestrati [...] Vai alla recensione »

Silvia Kramar
Il Giornale

Il primo film americano sulla Guerra del Golfo, Jarhead, è uscito nelle sale Usa con un coro d'insoddisfazione. Hollywood possiede una lunga tradizione di film di guerra, realizzati durante e dopo la fine delle due guerre mondiali, di quella del Vietnam e di Corea, storie che offrono uno spunto storico per ricordarsi dei perché, dei quando e dei come di guerre che sono finite lasciando dietro di sé [...] Vai alla recensione »

NEWS
CELEBRITIES
martedì 22 dicembre 2009
Stefano Cocci

Con Tobey Maguire in Brothers Ad appena 29 anni – compiuti il 19 dicembre – Jake Gyllenhaal ne ha viste di cose. È sopravvissuto ad un disastro ambientale, è stato marine nel Golfo Persico, ha dato la caccia a uno dei serial killer più temuti della storia [...]

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