Anno | 1997 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia, Francia, Germania, Svizzera |
Durata | 126 minuti |
Regia di | Francesco Rosi |
Attori | Claudio Bisio, John Turturro, Massimo Ghini, Rade Serbedzija, Teco Celio, Roberto Citran Andy Luotto, Stefano Dionisi, Lorenza Indovina, Franco Trevisi, Federico Pacifici, Agnieszka Wagner. |
Uscita | venerdì 14 febbraio 1997 |
Distribuzione | Warner Bros Italia |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,33 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 2 luglio 2020
Il viaggio di ritorno in Italia di Primo Levi, tra destinazioni incerte e vagabondaggi.
CONSIGLIATO SÌ
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Quattro soldati a cavallo dell'Armata Rossa giungono ad Auschwitz ricoperta di neve ed abbandonata dai nazisti in fuga e ai loro occhi appare uno spettacolo sconvolgente: centinaia di poveri esseri umani ridotti a larve, che si aggirano smarriti tra i reticolati. Inizia così La tregua, il bel film di Francesco Rosi tratto dal celebre romanzo di Primo Levi con John Turturro, nei panni del romanziere, che racconta il lungo viaggio di ritorno da Auschwitz all'Italia di un gruppo di italiani scampati ai forni crematori, superstiti, affamati e spinti dal desiderio irresistibile di rientrare nelle loro case. Il viaggio, cominciato il 27 gennaio 1945, si concluderà il 19 ottobre a Torino, dopo l'attraversamento di Polonia, Romania, Ungheria, Austria e Germania. Questa coproduzione, costata venti miliardi, è diretta con mano sicura da Rosi che riesce a coniugare la poesia del libro di Levi con le esigenze dello spettacolo cinematografico, grazie anche alla partecipazione di uno stuolo di attori italiani di valore. Su tutti spicca John Turturro, un Primo Levi silenzioso e attonito di fronte ad una delle più grandi tragedie dell'umanità.
LA TREGUA (IT, 1997) diretto da FRANCESCO ROSI. Interpretato da JOHN TURTURRO – MASSIMO GHINI – CLAUDIO BISIO – STEFANO DIONISI – RADE SERBEDZIJA – ROBERTO CITRAN – ANDY LUOTTO – LORENZA INDOVINA § Dal libro (1963) di P. Levi, sceneggiato da F. Rosi, Stefano Rulli e Sandro Petraglia con l’appoggio di Tonino Guerra.
La trasposizione cinematografica dei libri di sostanza è operazione complessa, una montagna difficile da scalare. La tregua, il libro di Levi, che ricorda, dopo se questo è un uomo, la tragedia degli ebrei sopravvissuti ad Auschwitz, focalizzando l’attenzione sul lunghissimo viaggio di ritorno verso l’Italia. Un viaggio durato quasi un anno, in cui l’armata russa che [...] Vai alla recensione »
Ma che bello questo film!Lo consiglio decisamente a tutti quelli che come me, studiano la shoah e leggono libri a tema. Avendo quasi tutta la filmografia dell'Olocausto,e avendo letto i due libri principali di Levi, ho voluto vedere questa pellicola. Un tonfo al cuore, una gioia profondissima. Mi sono immedesimata, provando un' esplosiva scarica di adrenalina.
È possibile portare La tregua di Primo Levi sul grande schermo? A prima vista parrebbe di sì: lo scrittore vi racconta la sua lunga odissea attraverso l'Europa, alla fine della Seconda guerra mondiale, dopo essere scampato ad Auschwitz. I paesi straziati, le città ancora nel caos, la gente che fa la fame, tentando di tornare alla vita normale: che cosa c'è, all'apparenza, di più «facile» da filmare? [...] Vai alla recensione »
Ci sono ferite che non si risanano, a meno che non si riesca a «lavare il vento e ripulire il cielo». Queste ferite squarciano irrimediabilmente il tempo. Sono «un istante eterno di malizia e torto», come ha scritto Primo Levi d'un crimine ben meno radicale di quello compiuto, nella lacerazione terribile della storia, ad Auschwitz, a Dachau, a Buchenwald, a Mauthausen.
Anteprima mondiale a Torino, ieri sera al Teatro Regio, de La tregua di Francesco Rosi con John Turturro protagonista, tratto dal libro bellissimo di Primo Levi (editore Einaudi); il film esce questa settimana nei cinema italiani. All'inizio, il 27 gennaio 1945 quattro soldati sovietici a cavallo sostano immobili, fra il grigio della neve e il grigio del cielo, davanti al campo di sterminio nazista [...] Vai alla recensione »