Anno | 2020 |
Genere | Avventura |
Produzione | USA |
Durata | 30 minuti |
Regia di | Jonathan Entwistle |
Attori | Sophia Lillis, Wyatt Oleff, Kathleen Rose Perkins, Sofia Bryant, Richard Ellis . |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,56 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento domenica 8 marzo 2020
Dai produttori di Stranger Things e dal regista di The End of the F***ing World una nuova serie ispirata alla graphic novel di Charles Forsman.
CONSIGLIATO NÌ
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Sydney è una ragazza di 17 anni innamorata della sua amica Dina, che però si è messa con il campioncino di football della scuola. Nel mentre Stanley, un ragazzo eccentrico, cerca di conquistarla tra musica vintage e indie e passaggi in auto. Sydney litiga spesso con sua madre e ha un rapporto invece migliore con il fratello minore, del resto tutti loro sono ancora traumatizzati dal suicidio del padre nella cantina di casa. Quello che tutti ignorano è che Sydney ha strani poteri telecinetici, che non riesce a controllare...
Jonathan Entwistle, dopo il successo ottenuto con The End of the F***ing World, torna su Netflix con una nuova serie tratta da un'altra opera dello stesso fumettista indipendente, Charles Forsman, e replica il formato breve, l'uso abbondante di musica e il montaggio dagli stacchi improvvisi.
Il risultato è quasi una serie gemella alla precedente, ma più ammiccante e molto più diversa dal fumetto di partenza, che era un'opera antinaturalistica nello stile e decisamente più dura nello sviluppo e nella conclusione. I Am Not Okay with This in versione televisiva è invece una serie che non intende risolversi in fretta, diretta verso una seconda stagione già pressoché sicura. Qui a Entwistle si affianca poi come produttore Shawn Levy, già regista e producer di Stranger Things. La musica infatti rimanda ogni tanto allo stesso periodo della celebre serie, inoltre la protagonista è Sophia Lillis, reduce dal ruolo già pienamente anni 80 in It da Stephen King.
King è non a caso evocato quasi subito in I Am Not Okay with This, dove flashforward mostrano Sydney in vestito da festa scolastica e imbrattata di sangue che corre nella notte, come una sorta di novella Carrie, di cui del resto ha poteri simili. Si tratta di cose del tutto assenti dal fumetto, a scanso di equivoci, che spostano la serie in una zona appunto più kinghiana e più vicina a Stranger Things, probabilmente con l'idea di catturare sia i teenager di oggi, sia quelli di ieri presi dalla nostalgia per la musica e le atmosfere dei racconti e dei film della loro gioventù.
Questa "astuzia" è però così plateale da sfiorare la manipolazione sfrontata e lo spettatore smaliziato riconoscerà subito questi espedienti come tali.
Il che non significa la serie non sia godibile, anzi con i suoi episodi da venti minuti o poco più, estremamente ritmati, I Am Not Okay with This ritrova un po' dell'energia e della novità che hanno fatto la fortuna di The End of the F***ing World.
Vanno in questa direzione anche il cast di bravi giovani, bellocci ma non troppo, e l'ambientazione in una provincia americana più miserabile del solito che evita di sembrare troppo contemporanea. La vicinanza stilistica al modello è però così lampante da rendere la I Am Not Okay with This una sorta di sorella minore, un seguito nella forma più che nella sostanza, buono per chi ne vuole ancora ma un po' carente di una propria identità.
Importante anche se ormai molto risaputo l'elemento tematico, con la ragazza che si sente diversa per via del suo potere (in effetti spaventoso), dove questa sensazione è il correlativo oggettiva del suo essere "diversa" nell'orientamento sessuale. Si arriva quindi all'ormai quasi immancabile climax drammatico del coming out, che per altro è risolto in modo ben più conciliatorio che nel fumetto, quasi non si volessero spaventare i giovani LGBT+ dall'affermare la propria identità. O forse, soprattutto, non si volevano allontanare fette di pubblico con scene troppo forti.
Rimane però la sensazione di dejà vu e, considerato il materiale di partenza, di un compromesso messo in atto tra un duro racconto sulla depressione e una serie invece ammiccante per un bacino di spettatori il più ampio possibile. Visto il successo già ottenuto con The End of the F***ing World era legittimo sperare in un po' più di coraggio.
La ragazza nella foto l'avrai probabilmente riconosciuta. Si chiama Sophia Lillis, ha 2o anni, è la protagonista di It (entrambi i film) ed è stata la versione giovane di Amy Adams in Sharp Objects. Bravissima è anche nella nuova serie Netflix not okay with this, creata da Jonathan Entwistle, già regista di The end of the f **ing world. E anche qui interpreta un'adolescente arrabbiata e confusa, Sydney, [...] Vai alla recensione »
I Am Not Okay With This di casa Netflix è la serie del momento, complice anche la nuova classifica dei titoli più visti proposta dal colosso dello streaming. Ideata da Jonathan Entwistle e basata sulla graphic novel di Charles Forsman, potrebbe essere considerata un ibrido tra Stranger Things e The end of the F***ing World. Protagonista assoluta è Sidney Novack, interpretata da Sophia Lillis, già vista [...] Vai alla recensione »
"I Am Not Okay With This" è una commedia drammatica dal sapore teen appena uscita sulla piattaforma Netflix e suddivisa in sette episodi, della durata di circa mezzora ciascuno, che scorrono via uno dopo l'altro in maniera piacevole. Costituisce un tuffo nella pubertà e riesce a parlare a spettatori di età diverse non solo per l'universalità di alcuni temi ma anche per i rimandi a molteplici periodi: [...] Vai alla recensione »