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La vita di Omar Blondin Diop, attore scelto da Godard per La cinese. Espandi ▽
In una foto di Parigi della fine degli anni '60, lo si può vedere tra la folla, non lontano da Daniel Cohn-Bendit. A Nanterre è uno studente di filosofia e attivista. Preferirebbe leggere Foucault piuttosto che il libretto rosso di Mao, il che non impedisce a Jean-Luc Godard di dargli il ruolo di un esegeta di Mao in La cinese. Proprio come la breve vita di Omar Blondin Diop si è svolta su diversi livelli, Vincent Meessen sovrappone anche i materiali che compongono questo film. Le inquadrature uniscono passato e presente; Parigi, Dakar e Pechino forniscono le ambientazioni; I colori caratteristici di Godard, rosso e blu, la rievocazione di scene tratte da La chinoise. Il livello più alto del film, tuttavia, è la dialettica politica: Léopold Sédar Senghor, tra tutti, poeta e presidente del Senegal indipendente, fautore di Négritude, perseguita i suoi nemici. Nel 1973 Diop muore in un'età scandalosamente giovane, nella prigione di Gorée al largo della costa del Senegal. Recensione ❯
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Cambogia, 1981. Una madre, con la figlia tra le braccia, abbandona un Paese insanguinato. Quarant'anni dopo, in Francia, la figlia cerca di confrontarsi con i silenzi della madre. Espandi ▽
Cambogia, 1981. Dopo la caduta del regime dei Khmer Rossi, una madre, con la figlia tra le braccia, abbandona un campo per rifugiati al confine con la Thailandia. Quarant'anni dopo, in Francia, la figlia cerca di confrontarsi con i silenzi della madre, segnata dal trauma e dal tempo. Per ricostruire le vicende della loro sopravvivenza e tenere viva la memoria di ciò che è stato, decide di partire per un lungo viaggio tra Cambogia, Thailandia e Indonesia. Ma è grazie a un incontro inatteso al suo ritorno in Francia che la verità dei fatti, una dolce verità, comincia ad affiorare. Recensione ❯
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Un reportage di viaggio realizzato quasi interamente con immagini aeree. Espandi ▽
Documentario che mostra come le risorse della Terra si stanno rapidamente esaurendo, denunciando lo stato attuale della Terra, il suo clima e le ripercussioni a lungo termine sul suo futuro. Nodo centrale della riflessione è l'interazione tra tutti gli esseri viventi. Recensione ❯
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Un film intimo sul rapporto tra la regista e la madre malata in cui si intrecciano temi di migrazione, alienazione tra culture e separazione generazionale. Espandi ▽
La regista torna ad occuparsi della madre Aicha, ormai malata di Alzheimer, una donna che ebbe laforza di crescere da sola quattro figli tra Tangeri e Bruxelles. Un film intimo e struggente sulrapporto tra madre e figlia, che riesce a tessere la complicata trama della migrazione marocchina,l'alienazione di sentirsi tra due culture e l'inesorabile separazione tra generazioni. Recensione ❯
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Un doc emozionante su una pratica per migliorare se stessi, giorno dopo giorno, grazie al potere della mente. Documentario, Francia2017. Durata 79 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il documentario illustra come migliorare l'approccio alla vita delle giovani menti grazie alla mindfulness, ovvero la consapevolezza e la coscienza di sé. Espandi ▽
Che cos'è la mindfulness? Il documentario Be Happy - La mindfulness a scuola la spiega come un'attitudine che ha origine nelle pratiche ancestrali di meditazione creata per aiutare i pazienti con dolore cronico o depressione, ma soprattutto come una tecnica per raggiungere una maggiore consapevolezza nel "sapere ciò che stai facendo nel momento in cui lo stai facendo". Il documentario racconta come nello stato della California molte scuole abbiano adottato questa pratica, soprattutto nelle aree ad alti indici di criminalità, per aiutare gli studenti a creare un luogo sicuro all'interno di se stessi in cui sentirsi forti e centrati nell'impossibilità di avere un controllo sulle circostanze esterne. Recensione ❯
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Un documentario dedicato alla figura eclettica di Johnny Clegg. Espandi ▽
Musicista, antropologo e ballerino, soprannominato «lo Zulu bianco», Johnny Clegg ha raggiunto il successo internazionale schierandosi con i diritti dei neri e contro le barriere razziali imposte dall'apartheid, mescolando influenze zulu con lo stile del pop britannico. Recensione ❯
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Esplorazione prolungata e puntuale del metodo educativo di una scienziata dalla visione rivoluzionaria. Documentario, Francia2017. Durata 100 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il film racconta il Metodo Montessori, un approccio educativo che vuole celebrare e nutrire il desiderio di conoscenza di ogni bambino. Espandi ▽
Da poco diventato padre, Alexandre si interroga su quale sia il migliore metodo educativo per la sua prima figlia. Interessandosi al metodo Montessori, si decide a fare ricerca sul campo e posiziona la macchina da presa sui banchi della scuola Jeanne d'Arc di Roubaix, istituto che per primo in Francia l'ha adottato. Qui segue, una per una, le peculiari tappe d'apprendimento di ventotto bambini, che frequentano la classe del maestro Christian Maréchal. Tale osservazione si rivela una formidabile catena di scoperte positive e incoraggianti. La prima è che, come sostenuto dalla famosa pedagogista, il bambino "tende naturalmente a lavorare" e questo suo istinto va incoraggiato e favorito. Infatti mentre il suo interesse per gli enunciati orali è difficile da mantenere, quello per l'attività manuale riesce a trattenere la sua concentrazione. Recensione ❯
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Il regista riflette sulle strategie militari necessarie all'occupazione di un territorio straniero. Espandi ▽
Cinquantaquattro anni. Tanti sono quelli trascorsi da quando l’esercito israeliano ha occupato i territori della Cisgiordania e della Striscia di Gaza. Sono “i primi”, perché dal 1967, e ancora oggi, è estremamente difficile leggere il contesto e capire se la presa, reale e psicologica, si allenterà o meno. In una trattazione articolata, punteggiata dalle testimonianze dei protagonisti dell’occupazione, l’ultimo documentario di Avi Mograbi individua tre fasi storiche distinte e si presenta immediatamente come ricapitolazione di un conflitto tra i più complessi. Avi Mograbi, filmmaker selezionato dai principali festival internazionali, da oltre due decenni riflette con taglio peculiare e forte partecipazione personale sulle contraddizioni laceranti della questione israelo-palestinese. Con quest’opera cerca di dare un ordine logico razionale, in forma di manuale tecnico-strategico, a un contesto specifico, ma che potrebbe anche estendersi ad altri. Creazione concettuale e indagine storica imponente, che richiede un livello di attenzione e interesse pari alle sue ambizioni. Recensione ❯
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La regista segue la storia di una sua amica che come lei si è trasferita dalla Bielorussia alla Francia. Espandi ▽
La regista nata in Bulgaria riprende l'amica Aliona, di origine bielorussa, che sta scrivendo un libro sul padre scomparso molti anni prima. Entrambe si sono stabilite da tempo in Francia e il vero tema del film è come creare in una lingua e in un contesto diverso da quello nativo. Senza perdersi "in translation" e anzi provando a immaginare un linguaggio complesso e differente, dolcemente sospeso tra sogno e realtà. Recensione ❯
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La straordinaria storia di un uomo, Amin, che decide di rivelare per la prima volta un doloroso segreto nascosto per oltre vent'anni. Espandi ▽
Flee è la storia di un incontro: del regista Jonas Poher Rasmussen con quello strano ragazzo che, sul treno che portava entrambi a scuola, sedeva solo con lo sguardo fisso davanti a sé; e di quello stesso ragazzo di origine afghana, di nome Amin, che nel corso degli anni ha trovato di raccontare all’amico la sua storia. Flee è un documentario d’animazione, genere oggi molto frequentato, che usa il tratto a disegno per mettere una distanza tra l’obiettivo della macchina da presa e l’intimità del protagonista. Rasmussen lavora in maniera semplice ed elementare, come in fondo dimostra anche l’ultima inquadratura del film, che trova il fotorealismo nel momento in cui si congeda dallo stesso Amin. Costretto ad abbandonare il suo paese da ragazzino, Amin ha perduto l’idea di casa, di protezione, di sicurezza… L’animazione diventa così una fase di passaggio, la strada necessaria da percorrere – dopo tutte le miglia consumate, dopo tutte le partenze e i ritorni – per arrivare finalmente nella propria casa. Recensione ❯
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La storia di Mandela e dei suoi sostenitori, un gruppo di uomini che riuscì a cambiare il corso della storia. Espandi ▽
Il 2018 segna il centenario della nascita di Nelson Mandela, un uomo straordinario che fu al centro di un processo storico nel 1963 e nel 1964. Ci furono altre otto persone che, come lui, dovettero affrontare la condanna a morte. Anche loro furono sottoposti a spietati controlli incrociati. La loro lealtà nei confronti di Mandela è stata vincente: riuscirono a portare il regime di apartheid del Sud Africa sul banco degli imputati. Recensione ❯
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Un viaggio sonoro attraverso i fantasmi dell'infanzia Espandi ▽
Jean, il più giovane di una grande famiglia, è cresciuto in una comunità influenzata da Chris, una guida spirituale. Dopo aver ricevuto una cassetta da sua sorella, riscopre le voci e i suoni del suo passato e decide così di seguire le orme di Chris, solo per scoprire il segreto di famiglia. Recensione ❯
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La storia della valle della Roya attraverso le vicende di coloro che sono o sono stati illegali per difendere i diritti fondamentali. Espandi ▽
Dalla chiusura del confine tra Francia e Italia nel 2015, la valle della Roya è diventata il simbolo dell'insubordinazione dei cittadini alla legge. I migranti bloccati a Ventimiglia continuano a passare attraverso blocchi stradali e controlli, e alcuni residenti della valle li stanno aiutando nonostante il divieto. In questa enclave in cui i migranti sperano di ottenere un futuro migliore, la solidarietà degli abitanti diventa un atto di resistenza. Recensione ❯
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Il grande memorialista cileno chiude la trilogia sul territorio e cerca di riportare il sorriso sul volto di un paese triste. Documentario, Francia, Cile2019. Durata 85 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un documentario per raccontare il paesaggio del Cile. Espandi ▽
In Cile, quando il sole sorge, deve scalare colline, mura, vette prima di raggiungere l'ultima pietra delle Ande. In questo paese, la catena montuosa è ovunque, ma per i cileni è una terra sconosciuta. Dopo essere andato da nord a sud, il regista ha voluto filmare questa enorme spina dorsale per rivelarne i misteri, potenti scrutatori del passato e della storia recente del Cile. Recensione ❯
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