Due giorni, una notte |
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Un film di Luc Dardenne, Jean-Pierre Dardenne.
Con Marion Cotillard, Fabrizio Rongione, Pili Groyne, Simon Caudry.
continua»
Titolo originale Deux Jours, Une Nuit.
Drammatico,
Ratings: Kids+16,
durata 95 min.
- Belgio 2014.
- Bim Distribuzione
uscita giovedì 13 novembre 2014.
MYMONETRO
Due giorni, una notte ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Il lavoro, ma non a tutti i costi
di Giulia MazzarelliFeedback: 205 | altri commenti e recensioni di Giulia Mazzarelli |
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martedì 25 novembre 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Sandra sorride poco. Non ne ha il tempo né motivo. La depressione l'ha tenuta lontana dal lavoro, che ora vuole riprendere, per vivere e per sentirsi viva. Durante la sua assenza l'azienda ha fatto a meno di lei e adesso vorrebbe barattarla con un incentivo economico a vantaggio degli altri dipendenti. Supportata dal marito, Sandra incontra ognuno dei colleghi per convincerli a rinunciare al bonus e consentirle di restare. È quasi un road movie l'ultimo film dei fratelli Dardenne, un viaggio disperato alla ricerca di umanità e giustizia. Il tessuto sociale di cui sono parte i personaggi è atomizzato, eroso da una lotta per la sopravvivenza combattuta in nome dell'individuo e della famiglia. Lo spazio stesso appare frantumato in una miriade di fortezze abitative, che la macchina da presa non riesce a espugnare e di cui mostra solo i portoni. Le conversazioni sono mediate dai telefoni, dai citofoni, e quando avvengono di persona si muovono su spazi di confine. Sandra non è diversa dagli altri. Pensa a sé e alla sua famiglia, in costante bilico tra la volontà di resistere e la rinuncia a qualunque battaglia. L'esperienza della sua fragilità la espone al fallimento più degli altri, ma forse la tutela dalla disumanizzazione: è lei che intesse senza saperlo la trama di una nuova socialità; è lei che non si rassegna all'indifferenza; è lei che pone le basi di un rinnovato senso di appartenenza. I Dardenne tornano a raccontare il lavoro prolungando il filo rosso che partiva da Rosetta. Erede e figlia di quell'esperienza, la loro nuova protagonista diventa l'emblema di un'etica del lavoro che già allora sembrava non essere definitivamente perduta. In uno scenario privo di forme organizzate di tutela dei diritti, l'unica sponda all'arbitrio delle imprese e l'unico argine alla guerra tra poveri è allora la capacità del singolo di maturare e promuovere una riflessione che includa l'altro da sé nel proprio orizzonte esistenziale, perché resti sempre aperta la possibilità di convogliare l'interesse di ciascuno nella ricerca di un superiore bene comune. E se la battaglia non raggiunge l'obiettivo, forse un senso l'ha avuto lo stesso, perché Sandra ha ripreso a sorridere.
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