The Counselor - Il Procuratore

 L’ultima regia di Ridley Scott ha deciso di narrare le vicende di un avvocato che per bisogno di soldi e forse per avidità, decide di intraprendere le vie del crimine organizzato (traffico di stupefacenti). La regia è esitante, allusiva, lascia intendere le vicende senza dare troppe spiegazioni allo spettatore, non riuscendo a coinvolgerlo ma facendo risultare il tutto piuttosto freddo, come il personaggio di Malkina interpretato da Cameron Diaz.
Purtroppo il regista ha tralasciato elementi fondamentali per permettere di capire le vicende, nostro malgrado sono lontani i tempi della regia del gladiatore.
La trama di fondo poteva divenire un buon film thriller se i moventi delle azioni fossero state rese note e peccato anche per i dialoghi troppo impegnativi, noiosi e inconcludenti, ed oltremodo inverosimili (da quando un criminale conosce il sentimento delle poesie di Antonio Machado?). Inoltre i dialoghi tra i personaggi lasciavano intendere delle argomentazioni, non note ai telespettatori, che a questo punto dovevano iniziare a leggere nella mente dei protagonisti.
Per il resto, un’ottima fotografia, suggestive ambientazioni tex-mex, ottima resa degli effetti speciali hanno permesso di trascorrere velocemente le due ore del film, il tutto senza colpi di scena particolarmente impressionanti.
Buona interpretazione di Javier Bardem, anche se i suoi costumi lo facevano sembrare un folle rapper.
Il prodotto voleva essere un thriller action, ma è finito per divenire un qualcosa di troppo macchinoso e forse vagamente pretenzioso. Per tutto il film si cerca di riuscire ad arrivare ad un punto chiarificatore, che riesca a dare una spiegazione logica a tutta la vicenda narrata, ma questo punto non arriva mai. Neanche il pomposo cast riesce a colmare le lacune di base del film, perfino la bravissima Cruz viene relegata in una parte secondaria.
Un film dalle grandi aspettative, ma che delude su tutti i fronti, peccato!