L'uomo d'acciaio

Nell' eterna lotta tra Marvel e Dc, personalmente ho sempre patteggiato per i primi. Ho sempre ritenuto la vera forza della Marvel la capacità di creare personaggi che andavano oltre i propri superpoteri (facendo ovviamente eccezione per Batman) per poi interpretare vizi e virtù reali e dilemmi che incontriamo ogni giorno come semplici persone. Superman era uno dei maggiori elementi a mio favore: troppo forte, troppo lontano da una qualsivoglia forma di vizio umano, troppo perfetto insomma. I drammi di Superman erano poca roba rispetto a quelli di Peter Parker, di Wolverine o di Bruce Banner. Ed ecco che Snyder, conscio di questo aspetto del superoe, te lo rigira contro dando un nuovo punto di vista. Clarke non è umano, quindi perchè cercare di renderlo tale? Più che una riflessione sull' uomo e su problemi comuni a molte persone già espresse con altri supereroi, Man Of Steel è una riflessione teologica (e come tale è stata publicizzata, oltre che creata nella lontana metà del secolo scorso) che affronta un aspetto se non inedito, del superoe, almeno non tanto comune negli ultimi anni. Poi certo ci sono effetti speciali che rasentano la perfezione, attori scelti con criterio, una sceneggiatura non troppo impegnativa e un regista abile che affronta un tema già esplorato da lui stesso (il magistrale Watchmen) con mezzi diversi. Certo si possono versare fiumi di inchiostro su quanto si tratti della classica americanata, ma poi si andrebbe a finire nel ridicolo e nel pomposo dicendo ovvietà populiste e ipocrite. Nell' eterna battaglia tra Marvel e Dc, prevalgono ancora i primi ma almeno i secondi sono riusciti a ritrovare il loro fuoriclasse.