Nel film “Audition” (1999) Takashi Mike rappresentava una sintesi della relazione sessualita’-masochismo secondo la cultura dell’estremo oriente. Si mostrava una sessualita’ fatta di patologica sottomissione e umiliazione del corpo, svicolata da qualsiasi etica religiosa della sfera sessuale. Trier sembra seguire un binario parallelo e propone nel suo film una possibile genesi del masochismo secondo le linee della cultura occidentale, dove questa patologia ha una profonda interazione con una forma deviata di cultura religiosa dell’espiazione e del perdono. Un medioevo inquisitorio affiora evidente nel suo film: attrezzi di redenzione dello spirito attraverso il corpo e donne-strege da bruciare (pensate alla scena del rogo ed al suo senso). Si mostra una sessualita’ doppia, fondata su di una contraddizione: sessualita’ sacra della procreazione che diventa satanicamente mortifera quando e’ pulsione animale (Il sesso causo’ la morte del bimbo ed il sesso e’ poi usato per cancellare il rimorso, producendo deviazione e morte, sottomissione a satana). L’intera natura diventa espressione di satana nel film di Trier: una Fede in negativo che e’ costante fuga dal male e non aspirazione al mutuo bene. Nel film la psicanalisi acquista il ruolo di un esorcismo ed adempie al volere della natura, trionfo della morte quotidiana, dispensando morte come vendicativa cura terminale. L’inquisitore e la strega, protagonisti del film, ottemperano al loro ruolo: non c’e’ la deviata sottomissione del corpo della cultura orientale, c’e’ la deviata redenzione dal rimorso attraverso la negazione fisica della procreazione e dell’appagamento ad essa connesso (le scene di castrazione ed escissione). Entrambi i film terminano in un nihilismo estremo, coerente con le differenti culture ispiratrici, quello di Tiegl, ovviamente, satanico.
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luana
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lunedì 26 ottobre 2009
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non ho capito una tua frase...
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"una Fede in negativo(ok) che è costante fuga dal male(??)"Semmai immersione nel male. Qualcosa mi sfugge nella tua pur interessante lettura.Grazie in anticipo del chiarimento. Ciao.
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gus da mosca
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venerdì 30 ottobre 2009
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fede in negativo che e' fuga dalla natura maligna
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No, Luana, non mi sono spiegato. Non "inmmersione nel male", ma ripeto "Fede come costante fuga dal male". Qui sta proprio il concetto. Lascia da parte l'odierna "cultura satanica" che sposa il male e vi si "immerge", questo "moderno" concetto di satanismo e' ridicolo, contraddittorio e suicida, se coerente. Invece il film propone una visione medioevale della Natura, intesa NON come creatura di Dio, ma come espressione della tentazione di satana. L'uomo sta bene nella Natura, ma questa non e' Dio , ne' spiritualita'. La natura e' intesa come fonte di tentazione e di perdizione nella fisicita' del corpo (l'uomo infatti vuole vivere nella natura terrena e non morire diventando spirito). Una visione da antico testamento, medioevale e sicuramente antimoderna, dove la mela (la sessualita') tenta l'uomo.
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No, Luana, non mi sono spiegato. Non "inmmersione nel male", ma ripeto "Fede come costante fuga dal male". Qui sta proprio il concetto. Lascia da parte l'odierna "cultura satanica" che sposa il male e vi si "immerge", questo "moderno" concetto di satanismo e' ridicolo, contraddittorio e suicida, se coerente. Invece il film propone una visione medioevale della Natura, intesa NON come creatura di Dio, ma come espressione della tentazione di satana. L'uomo sta bene nella Natura, ma questa non e' Dio , ne' spiritualita'. La natura e' intesa come fonte di tentazione e di perdizione nella fisicita' del corpo (l'uomo infatti vuole vivere nella natura terrena e non morire diventando spirito). Una visione da antico testamento, medioevale e sicuramente antimoderna, dove la mela (la sessualita') tenta l'uomo. In questa concezione la donna e' fonte di innata attrazione fisica per l'uomo, Dio cosi' l'ha creata, come serpente della tentazione a cui l'uomo non resiste, serpente colpevole per la sua natura tentatrice del corpo, che non e' spirito. In questa concezione il corpo della donna e' una colpa, una causa di peccato per ruolo naturale a lei assegnato da Dio (so di espimere concetti medioevali oggi completamente inaccettabili in Occidente, ma ancora radicati in culture a noi parallele, "che nascondono le donne"). Il regista da' questo ruolo "biblico" alla donna e la natura che la circonda e mostrata come conpartecipe della tentazione nel paradiso terrestre del film. Una Fede in negativo dunque, rispetto ai canoni moderni, che FUGGE dalla natura e la vede come un'infida tentatrice, indicando l'amore fisico come espressione di animalita' (ricordiamoci che nel medioevo la natura era malattia, carestia, si viveva succubi della natura), non espressione di Dio, ma fisica animalita' del corpo. Quindi la sessualita' e' considerata un'espressione di naturale animalita' senza spirito e l'atto riproduttivo voluto da Dio va scollegato dalla sessualita', in quanto animalita' (oggi la cultura occidentale soffre del problema opposto, esaltando una sessualita' indipendente dalla Fede). La donna del film quindi diventa "strega" nel concetto medioevale del termine, non una fattucchiera (come intendiamo oggi), ma una tentatrice che sa di dover espiare, per suo ruolo "naturale". L'uomo del film si libera della donna, che l'ha incatenato (anche fisicamente) e la brucia perche' e' strega ed espressione della natura terrena e materiale di satana. Da questa visione antica nasce quella cultura di espiazione fisica in cui trova genesi e retaggio il sadomasochismo occidentale e le culture della "punizione fisica". Significativo nel film il ruolo dato alla psicanalisi. La cura psicanalitica fallisce nei confronti della "strega", l'unica "cura" vincente sembra l'espiazione fisica: una dolorosa redenzione verso Dio? No, l'ultima inquadratura del film propone una rigogliosa natura vincente e piena di altre donne che corrono verso l'uomo: satana (il male, la fisicita', l'antispiritualita') sulla Terra vince sempre e domina ! Letto in questo modo il film sembra chiudersi nel piu' triste e rassegnato pessimismo, nonostante l'illusoria e tentatrice visione finale da idilliaco paradiso terrestre. Ma analizzare il film non vuol dire condividerlo, infatti io non condivido una elaborazione del lutto cosi' pessimistica. masochistica ed antimoderna.
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luana
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lunedì 2 novembre 2009
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davvero interessante..
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Grazie. Non so se hai letto quello che ha scritto Andreina Sirena del Tempo ( qui sotto tra i recensori ufficiali) che mi pari cozzi con la tua interpretazione più convincente, almeno per me.A quanto pare le interpretazioni più varie e disparate abbondano.Più semplicisticamente (lasciamo perdere quello che ho scritto di getto definendolo una boiata)io ci ho visto un dolore che sfocia nella pazzia.L'albero che appare più volte è un tronco secco. La natura è minacciosa, mortifera (le viscere dell'animale) e urla piangendo ( la caduta delle ghiande).L'uomo, la figura di potenziale aiuto non può nulla contro la furia distruttiva, che appartiene a una coscienza devastata di cui si avvertono i prodromi nella precedente esperienza col bimbo nella solitudine del bosco e nelle sue ricerche sui roghi delle streghe.
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Grazie. Non so se hai letto quello che ha scritto Andreina Sirena del Tempo ( qui sotto tra i recensori ufficiali) che mi pari cozzi con la tua interpretazione più convincente, almeno per me.A quanto pare le interpretazioni più varie e disparate abbondano.Più semplicisticamente (lasciamo perdere quello che ho scritto di getto definendolo una boiata)io ci ho visto un dolore che sfocia nella pazzia.L'albero che appare più volte è un tronco secco. La natura è minacciosa, mortifera (le viscere dell'animale) e urla piangendo ( la caduta delle ghiande).L'uomo, la figura di potenziale aiuto non può nulla contro la furia distruttiva, che appartiene a una coscienza devastata di cui si avvertono i prodromi nella precedente esperienza col bimbo nella solitudine del bosco e nelle sue ricerche sui roghi delle streghe.Ma è un film davero ermetico nei suoi simbolismi, almeno per me, che ho solo descritto delle mie sensazioni. Chiudo. Grazie. Leggo sempre i tuoi post: mi hai fatto scoprire due film davvero belli di Vladimir Perelman. Ciao. Luana.
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gus da mosca
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domenica 8 novembre 2009
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storie di donne travolte dal lutto
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Perelmann ha uno stile tragico, figurato ed intimista, molto lontano dalle codifiche criptiche di Trier. Le sue due moderne tragedie sono girate benissimo, anche per le 2 ottime intepretazioni di Jennifer Connelly e di Uma Thurman. I 2 film senza il contributo delle protagoniste sarebbero stati molto meno profondi. Di Jennifer segnalo anche Reservation Road, un'altra rielaborazione tragica del lutto molto interessante, girata al maschile. Charlotte Gainsbourg e' stata premiata per il suo contributo a Trier, anche se personalmente non l'ho trovata cosi' determinante nel dare un carattere al film: brava si' (considerando anche la ridotta esperienza), ma con un ruolo tutto plasmato dal regista.
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Perelmann ha uno stile tragico, figurato ed intimista, molto lontano dalle codifiche criptiche di Trier. Le sue due moderne tragedie sono girate benissimo, anche per le 2 ottime intepretazioni di Jennifer Connelly e di Uma Thurman. I 2 film senza il contributo delle protagoniste sarebbero stati molto meno profondi. Di Jennifer segnalo anche Reservation Road, un'altra rielaborazione tragica del lutto molto interessante, girata al maschile. Charlotte Gainsbourg e' stata premiata per il suo contributo a Trier, anche se personalmente non l'ho trovata cosi' determinante nel dare un carattere al film: brava si' (considerando anche la ridotta esperienza), ma con un ruolo tutto plasmato dal regista. Ho letto la recensione della Sirena, una lettura del film molto letteraria, fin troppo, non direi cosi' lontana dal mio punto di vista in quanto a "dannazione terrena". (Ci "vediamo" sul blog)
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