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Marcella Albani

Marcella Albani (Aida Maranca) è un'attrice italiana, è nata il 7 dicembre 1899 ad Albano Laziale (Italia) ed è morta il 11 maggio 1959 all'età di 59 anni a Wiesbaden (Germania).

Una stupenda creatura dagli occhi e capelli corvini, un ovale perfetto, una bocca sottilmente sensuale: benché d'estrazione popolare - era la figlia di un celebre oste di Trastevere - Marcella Albani era dotata di un naturale portamento elegante e di un garbo signorile. Di lei si innamorò uno stravagante personaggio del cinema italiano, Guido Parish, a volte regista, a volte attore; per lei divenne produttore, fondò la Miriam-Film con grandi progetti, ma dopo il primo film fu costretto a chiudere bottega.
Parish e la Albani si trasferirono allora a Torino, dove conclusero col produttore Ambrosio un contratto per cinque film, lei interprete, lui regista, da realizzarsi tra il 1920 e il 1921. Quando si era giunti alla conclusione delle riprese, venne il fallimento della gloriosa società torinese, la quale fu costretta a chiudere i battenti a partire dal 1° gennaio 1922. I film della coppia Albani-Parish vennero svenduti a distributori locali e presentati al pubblico nelle peggiori condizioni possibili. Parish ne recuperò due o tre e li portò con sé a Berlino, li mostrò ai rappresentanti della NivoFilm con i quali concluse un interessante accordo: in seno alla Nivo veniva costituita la Marcella Albani GmbH che avrebbe prodotto, lui regista col nuovo nome di Schamberg, un gruppo di quattro film. Vennero così realizzati, uno dopo l'altro, tra il 1923 e il 1924, Im Rausche der Leidenschaft, Frauenschicksal, Das Spiel der Liebe e Guillotine, struggenti melodrammi, non molto dissimili da quelli girati all'Ambrosio, tutti illuminati dalla solare avvenenza della protagonista. Accanto alla Albani si alternarono i migliori leading men del momento, Ernst Hofmann, Alfred Abel, Hans Albers, Erich Kaiser-Titz, per far sì che le tormentate vicende di questi film, che traevano ispirazione dalla letteratura stile Marlitt, la Carolina invernizio tedesca, fossero interpretati da una coppia accattivante.
Quando il sodalizio con Parish si dissolse, la Albani aveva ormai acquisito uno status di attrice ben consolidato in Germania ed ora era anche richiesta da altri paesi. Anche se il maggior centro della sua attività rimaneva Berlino, Marcella si recò spesso in Francia (L'évadée, 1928), in Austria (Das Weib am Kreuze, 1929) o in Cecoslovacchia (Hricy Lasky, 1930). L'Albani è stata una attrice europea nel senso più vasto della parola, probabilmente scelta dai produttori e apprezzata dai pubblici più per la sua sfolgorante bellezza che per le doti artistiche, che però non le facevano difetto, come si è potuto rilevare nei recenti restauri di Da hält die Welt den Atem an (1927) o Masken (1930). Dopo l'avvento del sonoro Marcella Albani alternò, ma in tono decisamente minore, l'attività cinematografica tra la patria d'origine e quella d'adozione; e ben presto preferì dedicarsi a scrivere romanzi. Di questi, due furono portati sugli schermi, uno in Italia, Ritorno alla vita (1934), diretto da Mario Franchini, suo marito, e un altro in Germania, Liebelei und Liebe (1938), regia di A.M. Rabenalt.
Da Le dive del silenzio, Le Mani, Genova, 2001.

Ultimi film

Musical, (Italia - 1931), 91 min.
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