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W.C. Fields

W.C. Fields (William Claude Dukenfield) è un attore statunitense, è nato il 29 gennaio 1880 a Filadelfia, Pennsylvania (USA) ed è morto il 25 dicembre 1946 all'età di 66 anni a Pasadena, California (USA).

I gesti ricercati, la pronuncia strascicata, il naso da avvinazzato, la passione per il gin, gli assurdi pseudonimi e l'odio per il prossimo fecero di W. C. Fields uno dei più popolari comici di tutti i tempi. Egoista e bizzarro, Fields detestava il Natale, i bambini, i cani - «Chi odia i cagnolini e i bambini non può essere del tutto cattivo» - le vecchie signore, i produttori hollywoodiani, l'acqua - «Perché fa arrugginire i tubi» - e Philadelphia, la sua città natale. Misantropo per eccellenza, aveva depositato il suo denaro in banche d'ogni parte del mondo e, probabilmente, ancora oggi i suoi conti maturano interessi che nessuno riscuote. Tra le sue manie si ricorda quella di pretendere che l'amante si acconciasse come una cinese, e così pure sono diventate leggendarie le sue lotte furibonde con il piccolo partner Baby Le Roy; una volta mescolò del gin al latte del bimbo e si mise ad urlare «Portate fuori questo ubriacone: non fa parte della mia compagnia!». Per anni portò incredibili baffetti posticci solo perché tutti li detestavano; amava invece i pic-nic, John Barrymore e spillar soldi ai produttori hollywoodiani. Nato in condizioni di estrema povertà, a undici anni aveva abbandonato la famiglia dopo aver quasi fatto letteralmente impazzire il padre (così disse egli stesso). Visse al meglio lavorando presso una casa da gioco, dove imparò così bene a manipolare le carte da potersi dare alla carriera di prestigiatore. Mentre faceva i suoi numeri, diceva battute scherzose e perciò ben presto si trasformò in attore comico. Mancano notizie precise fino al suo impegno in un teatro all'aperto a Plymouth Park, Norristown: secondo alcuni nel 1894, secondo altri nel '97. Nel 1898, comunque, debuttò a New York, al London Theatre sulla Bowery, sia come giocoliere che come comico. E fu così che cominciò il successo: nel 1900 partì per l'Europa e ottenne eccellenti risultati al Palace di Londra, al Winter Garten di Berlino, in Francia, in Belgio, in Spagna, Scozia e Irlanda. Tornato in America, divenne famoso nel circuito del vaudeville e del musical ( The Ham Tree, 1905). In seguito tornò in Gran Bretagna, e nel 1908 fu a Parigi alle Folies Bergère in un programma nel quale era presente anche Maurice Chevalier. Nel 1914 la sua popolarità fu tale che i produttori di Watch Your Steps di Irving Berlin lo licenziarono, convinti che avrebbe distolto il pubblico dai protagonisti. Dal 1915 al 1921 fu una delle grandi stelle delle "Ziegfeld Follies" (impersonava un giocatore di carte e di golf) e nel 1922 fu il superbo interprete della rivista George White's Scandals. L'anno seguente fu protagonista (e coautore) a Broadway di Poppy, suo massimo successo personale, con 346 repliche. Poppy venne tradotto in film: muto, nel 1925, da David Wark Griffith, e ancora nel 1936, sonoro, dove Fields fu sempre protagonista. Negli anni '20 Fields comparve in numerosi film muti, di discutibile livello ma tutti percorsi dalla sua tipica comicità. Con l'avvento del sonoro la stella di Fields si ingigantì, la sua voce dal timbro nasale, tipica del bevitore di gin che ha la gola rovente e la lingua impastata, piacque a un pubblico sempre più vasto. «Possiedo - diceva - un self-control straordinario. Prima di colazione non bevo mai nulla di più forte del gin». Nei suoi film collaborò spesso alla sceneggiatura con lo pseudonimo di Charles Bogle o Mahatma Kane Jeeves. Celebre per la sua lingua tagliente e per le battute crudeli, Fields aveva uno humour che proveniva dalla sua visione del mondo, dal suo modo di intendere la vita. Le risate che egli ha provocato altro non sono che momenti liberatori, prodotti da una saggezza e da una sofferenza che Fields sullo schermo sapeva trasformare in allegria. La sua interpretazione più nota (anche se non la più rappresentativa), resta quella nei panni di Wilkins Micawber nel film David Copperfield (Davide Copperfield, 1935), di George Cukor. Il dover recitare in un film così diverso dal suo genere, legato a un copione che non permetteva improvvisazioni e men che meno battute comiche, limitò decisamente la vitalità creativa di Fields. Molto più adatto alla parte sarebbe stato infatti Charles Laughton. Maggiori possibilità di esprimere appieno la propria vis comica gli vennero offerte da importanti registi come Norman Z. McLeod e Edward F. Cline che lo impiegarono in gustose partecipazioni cinematografiche, fra le quali ricordiamo If I Had a Million (Se avessi un milione, 1931), It's a Gift (1934), The Old Fashioned Way (Compagni d'allegria, 1934), The Man on the Flying Trapeze (1935), The Bank Dick (Un comodo posto in banca, 1940) e Never Give a Sucker an Even Break (1941). Durante gli ultimi anni della sua vita, amareggiato da critiche e insuccessi era diventato completamente alcolizzato. Anche qui una battuta fu più forte di tutto: «Ho tanto bevuto alla salute degli altri - disse - che ho finito con il perdere la mia».

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