Interrotti gli studi universitari, esordi nel cinema nel 1956 ne Lo scapolo (Antonio Pietrangeli), affermandosi, dopo aver interpretato alcuni film in parti di secondo piano, ne La donna che venne dal mare (1957, Francesco De Robertis). Attrice dalla bellezza prepotente, esuberante, vivace e gioiosa, in questi ultimi anni ebbe occasione di dimostrare ampiamente le sue non comuni doti drammatiche, sia in chiave comico-umoristica, sia in chiave tragica. La si ricorda, per esempio, nei due personaggi di prostituta, resi con molta sensibilità ed efficacia drammatica, ne Il generale Della Rovere (1959, Roberto Rossellini) e in Adua e le compagne (1960, Antonio Pietrangeli). Cosi come ottime qualità comiche dimostrò ne La giumenta verde (1959, Claude Autant-Lara), girato in Francia, in cui impersonava il personaggio di una ragazza di campagna, tutta fuoco e provocazione, reso con grande finezza umoristica. Le due grandi occasioni per dimostrare appieno il carattere originale, spiritoso, effervescente, della sua recitazione, le ebbe nei due film diretti da Federico Fellini, Otto e mezzo (1963) e Giulietta degli spiriti (1965). Nel primo dava vita alla straordinaria figura dell'amante del protagonista, Carla, tutta moine, mossette, ingenuità, sullo sfondo liberty d'una stazione termale; nel secondo interpretava il personaggio dell'amica e vicina di casa di Giulietta, Susy, vero emblema della sessualità nel mondo contemporaneo, proiezione fisica delle ossessioni, dei ricordi, dei rimpianti, dei desideri erotici di Fellini, in una cornice opulenta di scenografie, costumi, arredamenti d'un gusto floreale sovraccarico di simboli e di suggestioni. A parte questi notevoli risultati espressivi, il personaggio più complesso e compiuto della sua carriera d'attrice rimane a tutt'oggi quello di Pina ne La visita (1963, Antonio Pietrangeli), in cui è riuscita a fondere in maniera sorprendente i due registri interpretativi - il comico e il tragico - della sua precedente esperienza artistica, tratteggiando con molta sensibilità ed efficacia drammatica la figura di una ragazza di provincia, non più giovanissima, desiderosa d'accasarsi, la quale, dopo un'esperienza melanconica e triste, è maggiormente conscia della propria individualità e personalità.