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Rassegna stampa di Christian Slater

Christian Slater è un attore statunitense, produttore, è nato il 18 agosto 1969 a New York City, New York (USA). Al cinema il 22 agosto 2024 con il film Blink Twice. Christian Slater ha oggi 54 anni ed è del segno zodiacale Leone.

ANDREA CHIRICHELLI
MYmovies.it

Precoce. A 15 anni debuttò al cinema con una scena di nudo ne Il nome della rosa (1986), a fianco di Sean Connery, e da allora in poi il suo nome è comparso più volte sulla stampa e non solo su quella specializzata in cinema. Anni fa è stato definito "The Bad Boy", "The Wild One" e gli è stata affibbiata un'etichetta di troublemaker più per le sue innumerevoli fidanzate che non per i ruoli interpretati sullo schermo. Quello che incontriamo oggi è però un uomo nuovo: più riflessivo e meno dedito agli eccessi, meno "star" e sicuramente più tranquillo; pare insomma che l'attore abbia finalmente messo la testa a posto e superato i momenti bui. Occorre subito dire che l'eminenza grigia dietro la svolta di Slater sembra essere la moglie, Ryan Haddon, produttrice televisiva, figlia di Dayle Haddon, famosa modella degli anni '70 e madre dei suoi due figli, Jaden di tre anni ed Eliane di 13 mesi. Il matrimonio e la paternità hanno esercitato un effetto decisamente "rasserenante" su di lui e anche la carriera comincia a risentirne positivamente: registi e produttori sono di nuovo interessati all'ex ragazzo prodigio che una volta avevano salutato come "l'erede di Jack Nicholson". Uno dei suoi migliori lavori resta il film Windtalkers (2002), una storia di guerra diretta da John Woo, in cui Slater, che affianca Nicholas Cage, offre un'ottima performance. Certo, sono lontanissimi i giorni in cui Slater faceva svenire la teenagers a ogni apparizione pubblica e grazie a film come Heathers (1990), il cult-movie girato a 19 anni con Winona Rider, The Legend of Billie Jean (1992) e Pump up the volume (1992) era diventato uno dei "teen-idol" più popolari. Ma contrariamente ai filmetti pensati per l'audience adolescenziale che Hollywood sforna oggi, i suoi primi lavori restano fra le più interessanti e coraggiose interpretazioni di un attore così giovane e pieno di talento. Tutto, insomma, pareva preannunciare una luminosa carriera. Se non che, proprio in quel periodo, Slater iniziò ad avere problemi di droga, e di conseguenza guai con la giustizia. Il che, ovviamente, diffuse il terrore tra i produttori cinematografici. Pur tuttavia anche allora l'attore riuscì spesso a offrire interpretazioni notevoli, recitando parti secondarie in film importanti come Tucker (1993) di Francis Ford Coppola, Robin Hood (1994), Intervista col Vampiro (1995) e, più di recente, The Contender (1996). Il momento della verità giunse però all'inizio del 1998, quando fu spedito in prigione per violenza e oltraggio a pubblico ufficiale. Tre mesi commutati poi in 59 giorni per buona condotta, ma durante i quali fu costretto a vivere gomito a gomito con delinquenti comuni. E fu così che l'irresistibile ascesa di Christian Slater nel pantheon di Hollywood subì un arresto totale. Nel suo programma oggi ci sono progetti per un ritorno al teatro e altri film, due dei quali in uscita: uno è Cleitis Tout, con Tim Allen e Portia De Rossi; l'altro Mindhunters è un film d'azione e suspence girato ad Amsterdam con Renny Harlin. Ma la cosa più importante nella sua vita rimane la famiglia.

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Grande carriera nel mondo del cinema, della televisione e del teatro. Uno dei più rispettati attori della sua generazione, continua a dimostrare la sua versatilità aggiungendo al suo curriculum ruoli da regista e produttore. Recentemente Slater ha ripreso la sua carriera teatrale recitando a Broadway in Lo zoo di vetro (The Glass Menagerie) accanto a Jessica Lange e ricevendo il premio di Favorite Featured Actor in a Broadway Play ai Broadway.com Audience Awards. E’ stato molto apprezzato dalla critica il ruolo di Randle McMurphy, protagonista di Qualcuno volò sul nido del cuculo (One Flew Over the Cuckoo's Nest) in scena nello West End di Londra. Ha vinto ai “Whatsonstage” (premi Oscar del teatro) come miglior attore per la sua magnifica interpretazione. I suoi film più recenti includono Churchill: The Hollywood Years al fianco di Neve Campbell, The Deal – Il compromesso (The Deal) con Selma Blair. È stato inoltre protagonista di Un uomo qualunque (He Was a Quiet Man) di recente sugli schermi. Nel 2002 e nel 2003, Slater ha lavorato in televisione come guest star nella serie On The West Wing, in cui copre il ruolo del tenente comandante Jack Reese, e nella serie Alias in cui interpreta il vulnerabile scienziato Neil Caplan. Debutta al cinema con il film La leggenda di Billie Jean (The Legend of Billie Jean) e lavora a numerosi altri film di generi diversi. Può essere ammirato come un eroe d’azione in Windtalkers, di John Woo, con Nicolas Cage e in Nome in codice: Broken Harrow (Broken Harrow) con John Travolta. Ha inoltre dimostrato le sue abilità interpretando personaggi i cui ruoli sono legati alla cultura popolare, come nell’indimenticabile interpretazione di Una vita al massimo (True Romance), Cose molto cattive (Very Bad Things) e nel film intimidatorio e satirico di Michael Lehmann, Heathers, in cui la sua maniacale interpretazione di un anarchico sociopatico ha fatto pensare a lusinghieri paragoni con l’icona cinematografica di Jack Nicholson. Il curriculum di Slater vede inoltre The Contender, Bed of Rose, L’isola dell’ingiustizia (Murder in the first), Intervista con il vampiro (Interview with a Vampire), Qualcuno da amare (Untamed Heart), Alza il volume (Pump Up the Volume), Il nome della rosa (In the name of the Rose), Tucker: un uomo e il suo sogno (Tucker: The Man and His Dream) e California Skate (Gleaming the Cube). Come produttore vanno ricordati i film Basil e Pioggia infernale (Hard Rain) di cui è anche protagonista. Ha inoltre collaborato come produttore esecutivo al film Cose molto cattive (Very Bad Things) di Peter Berg. Con Mary Jo Slater, sua madre e stimata casting director, ha creato la casa produttrice Clean Slate Productions, occupandosi sia di progetti televisivi sia di progetti cinematografici. Nel 1996 fa inoltre il suo debutto come regista con il film Museum of Love, un cortometraggio per il canale televisivo statunitense Showtime.

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