Garland torna su un fronte di guerra. E offre un'intensa indagine sul male profondo che si annida nell'animo americano. Guerra, USA, Gran Bretagna2025. Durata 95 Minuti.
Un'immersione nella sconvolgente realtà dei conflitti moderni. Espandi ▽
Iraq, 2006. Un gruppo di Navy Seals statunitensi si rifugia in un'abitazione per studiare le prossime mosse: quando sorge il sospetto di un attacco imminente da parte di una banda armata, i soldati tentano una sortita, ma un'esplosione riduce in fin di vita due di loro.
A breve distanza da Civil War, film che ha scioccato un'America già squassata di suo dalla lotta intestina tra Democratici e Repubblicani, Alex Garland torna su un fronte di guerra. Chi si attendeva un pamphlet antimilitarista, chi una continuazione del discorso avviato con Civil War. Ma Warfare non è niente di tutto questo, o quantomeno non lo è in maniera canonica.
Per Garland e Mendoza il videogioco-già-giocato-da-qualcuno è l'unica metafora possibile per una tecnica e una tattica di combattimento (il titolo è Warfare, infatti) che hanno rimosso il lato umano fino al puro nonsense. Recensione ❯
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Un'infermiera si trova coinvolta in una snervante corsa contro il tempo. Espandi ▽
Floria lavora come infermiera in un ospedale cantonale svizzero: è giovane, abile, esperta, disponibile. E come succede sempre più spesso, insieme a una sola altra collega è l'unica di turno nel suo reparto e può contare giusto sull'apporto di una studentessa in tirocinio. Nonostante ciò, Floria riesce incredibilmente a occuparsi di tutti i pazienti. Per Floria il turno è infinito, e così la sua pazienza, anche dopo aver commesso un errore potenzialmente disastroso.
Al termine del film, una dicitura informa lo spettatore che nel 2030 in Svizzera mancheranno 30.000 infermieri qualificati e che la questione è in realtà globale e rappresenta un rischio per tutti.
La frenesia dei movimenti di Floria si oppone alla debolezza dei suoi pazienti, alla loro rassegnazione dopo scoppi di rabbia, ed è in questi spazi di vita, di contraddizione e in fondo di bellezza, che il film lascia alla sua bravissima interprete Leonie Benesch (conosciuta in La sala professori) il tempo e il modo di mostrarsi come uno dei volti più interessanti del cinema europeo, così fragile da non chiedere altro che empatia e così forte da trascinare il film ben oltre i cliché del cinema medico. Recensione ❯
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Il sequel di Troppo cattivi arriva finalmente al superamento delle inutili barriere degli stereotipi di genere. Animazione, USA2025. Durata 104 Minuti.
Una banda di animali criminali, cercano di guadagnarsi fiducia e accettazione nella loro nuova vita da "bravi ragazzi". Espandi ▽
Wolf, Shark, Piranha, Tarantula e Snake – ovviamente un lupo, uno squalo, un pesce predatore, un ragno velenoso e un serpente – uniscono le forze in una missione (forse) impossibile: quella di condurre una vita onesta, facendo dimenticare a mondo le malefatte combinate in passato, e meritandosi il nuovo nome di Troppo Buoni. Ma la società non riconosce le loro encomiabili intenzioni e anzi, li incolpa di qualunque delitto arrivi agli onori (si fa per dire) della cronaca. In particolare vengono accusati di essere responsabili dell’entrata in scena di un nuovo cattivo, il Bandito Fantasma, imprendibile ladro di artefatti. La banda troverà due insolite alleate nella Governatrice Diane, che ha anche lei un passato criminale, e nella Commissaria, l’unico essere umano (nel senso che non è un animale antropomorfizzato come gli altri personaggi) a frequentare assiduamente il gruppo. Troppo Cattivi 2 è il sequel di animazione di quel Troppo Cattivi che ha lanciato l’insolita compagnia di antieroi: animali pericolosi in natura ma irresistibilmente simpatici sul grande schermo, capitanati da un lupo carismatico che è un George Clooney in versione canide.. La Dreamworks e i due registi – il francese Pierre Perifel e il venezuelano J P Sans (a riprova che l’animazione, anche quella di produzione statunitense, è internazionale) – si spingono oltre nelle divisioni di genere fra il cast, arrivando finalmente al superamento delle inutili barriere dello stereotipo. Fra i doppiatori italiani il più riconoscibile è Valerio Lundini che presta la sua erre moscia a Piranha, mentre Margherita Vicario d la sua voce modulata e musicale a Tarnatola. Recensione ❯
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A volte la situazione più pericolosa per un padre è una vacanza in famiglia. Espandi ▽
Hutch lavora alacremente per il "Barbiere", facendo lavori sporchi e pericolosi uno dietro l'altro per ripagare il debito accumulato con la mafia russa dopo aver dato fuoco a un magazzino pieno di soldi. La sua vita familiare però ne risente e, prossimo ormai al burn out, decide di staccare per un bel viaggio con la famiglia. Vuole tornare all'acquapark dove l'aveva portato suo padre da bambino. La cittadina però non è come Hutch la ricordava e, dopo essere intervenuto a difendere i figli da alcuni bulli locali, scopre presto come il luogo sia in mano a una banda criminale.
Io sono nessuno 2 conferma in pieno la ricetta del primo capitolo, limitandosi a cambiare ambientazione e aumentando il numero di star.
Questo sequel non vuole dunque fare altro che ripetersi, solo con più star e più colori. Ci riesce pure discretamente, perché Tjahjanto sa rendere l'azione abbastanza adrenalinica e spettacolare, così come Bob Odenkirk si dedica con abnegazione all'improbabile ruolo di uomo ordinario che si rivela "action hero", ma al di là della perizia tecnica Io sono nessuno 2 rimane un'operazione sterile, destinata a un rapido oblio della memoria. Recensione ❯
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Un dramma umanista che riesce a toccare le corde giuste e trova nelle forme del road-movie il suo desiderio di fuga. Drammatico, Repubblica Ceca, Slovacchia, Italia2025. Durata 100 Minuti.
Un road movie intimo e poetico sul desiderio di libertà, sulle forme imperfette dell'amore, e sulla fatica ma anche la necessità di smettere di sopravvivere e cominciare a vivere. Espandi ▽
Ester, una donna ceca di circa 45 anni, si è occupata per gran parte della sua vita del figlio adolescente David, affetto da disabilità mentale. Per le vacanze estive viene invitata da alcuni amici in Italia ma il comportamento di David crea numerosi problemi. Mette in moto il camper degli amici e parte assieme al figlio verso il sud del paese. Durante il viaggio il loro destino s'incrocia con quello di Zuza, una ragazza senza fissa dimora che si unisce a loro. E, giunti in Calabria, per la prima volta Ester pensa che la sua vita e quella del figlio possa essere migliore.
In un approccio quasi semi-documentaristico e supportato dalla convincente prova di Anna Gaislerová nei panni di Ester, Caravan mette a fuoco il peso degli obblighi ma anche l'intensità dei legami familiari che la cineasta aveva già affrontato in Bába, primo premio della Cinéfondation al Festival di Cannes del 2009.
Talvolta è tentato da virate simboliche forse anche evitabili (il mare, i vetri, l'arcobaleno), ma nel suo fragile equilibrio c'è anche la forza di un dramma umanista che riesce a toccare le corde giuste. Recensione ❯
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L'infinito poema indiano scritto in sanscrito, qui rivisitato dal regista teatrale e cinematografico Peter Brook. Espandi ▽
L'infinito poema indiano scritto in sanscrito, qui rivisitato dal regista teatrale e cinematografico Peter Brook. Esiste anche una versione televisiva molto più lunga ed esauriente. Presentato con successo alla Mostra di Venezia il lungometraggio narra della guerra tra i Pandava e i Kaurava. Questi sono le filiazioni di due fratelli, Pandu e Dhritharashra. Nonostante i Pandava siano solo cinque mentre i Kaurava sono cento i primi vinceranno, affiancati da Krishna che simboleggia il dio Visnù. Un'opera girata interamente in interni, in studio, che riesce a coniugare il grande teatro col cinema. Recensione ❯
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Un thriller psicologico che unisce l'horror degli shark movies a quello del sadismo umano, dove l'oceano australiano è sfondo perfetto per una macabra messa in scena. Espandi ▽
Australia. Zephyr è una surfista che, spirito libero, viaggia assolutamente da sola alla ricerca delle onde migliori. Fa casualmente conoscenza con Moses, che ha bisogno dei cavi appositi per mettere in moto la propria auto. Scocca una scintilla, ma dopo una notte appassionata, lo spirito libero di Zephyr prevale e lei sgattaiola via da sola verso la prossima spiaggia. In un parcheggio, però, si imbatte in Tucker, che ha una barca con cui conduce i turisti in mare a vedere gli squali, ma è soprattutto un feroce serial killer.
L'idea di ibridare il popolato sottogenere dei film sugli squali con quello ancor più popolato dei film sui serial killer è interessante e relativamente originale. La figura dell'omicida poi, la cui natura ci viene rivelata sin dal prologo, è tratteggiata con abilità.
Sean Byrne, con questa sua terza regia, a dieci anni dal film precedente, si conferma autore interessante e capace di trovare aspetti originali anche in materie già molto utilizzate. Recensione ❯
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Un sottile coming of age, in cui una spaccatura nella vita di un
gruppo di persone si trasforma in un'occasione di crescita. Drammatico, Islanda, Paesi Bassi, Croazia, Francia2024. Durata 82 Minuti.
Una ragazza è alle prese con un grosso trauma. Espandi ▽
Una è una studentessa d'arte di Helsinki innamorata di Diddi, suo compagno di band e come lei proveniente dalla provincia, dove vive la sua fidanzata Klara. Al termine di una lunga notte piena di luce, i due giovani si convincono a rivelare la loro storia a tutti. Prima, però, Diddi deve tornare a casa e nel corso del viaggio muore nell'incendio di una galleria causato da un incidente. Come potrà Una rivelare a tutti il suo dolore quando per il funerale di Diddi arriverà ad Helsinski Klara, affranta e consolata da tutti? Nel corso di una giornata in cui gli amici del defunto proveranno a superare insieme il dolore, Una è chiamata a nascondere i suoi sentimenti e stare vicino alla rivela diventata ora sua amica...
«C'è una crepa in ogni cosa», ha scritto Leonard Cohen nel suo verso più famoso, e «da lì entra la luce»: sembra partire da qui il film dell'islandese Rúnar Rúnarsson, il cui titolo internazionale When the Light Breaks fa proprio riferimento alla fessura di luce che spezza una superficie rivelandone la lucentezza. Recensione ❯
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Un thriller claustrofobico e adrenalinico, dove ogni secondo conta e la redenzione non è contemplata. Espandi ▽
Eddie è nei guai dopo che il van con cui fa le consegne si è rotto e senza un soldo per ripararlo. Con un occhio al portafoglio e l'altro alla figlia Sarah che lo aspetta fuori da scuola, Eddie tenta maldestramente di rubare un'auto e guadagnare qualcosa. Dopo alcuni tentativi si imbatte in un SUV lasciato aperto nel bel mezzo di un parcheggio, ma è troppo tardi quando Eddie scopre che la macchina è una trappola perfetta da cui è impossibile fuggire, progettata da un misterioso William che inizia a torturarlo nei modi più disparati.
Il film di Yarovesky rinnova il genere dei confined-space movies, tutto sorretto da Anthony Hopkins e Bill Skarsgård. E se alla fine tutto risulta troppo monotono e scialbo, fissiamo per un attimo il nostro angolo sui due protagonisti, qui posti agli antipodi delle loro abituali collocazioni attoriali: Hopkins, alfiere del mimetismo che qui si sovraccarica anche e soltanto a partire solo dalla voce; Skarsgård, il corpo mutato e smontato per eccellenza degli ultimi anni degli It e dei Nosferatu, stavolta non ha niente con cui giocare se non solo sé stesso. Recensione ❯
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Il film si svolge nella Vienna del 1847 quando una misteriosa epidemia uccide le giovani madri e i loro figli durante il parto. Espandi ▽
Vienna. 1847. Un'inarrestabile epidemia sta decimando madri e neonati d'una rinomata clinica ostetrica della città mentre il direttore dell'istituto Klein e la sua equipe, incapaci di debellarla, si scontrano con l'intraprendenza visionaria dell'ungherese Ignác Semmelweis. Il giovane dottore, spendendosi giorno e notte tra i libri e il reparto, scopre una nuova terapia anti-contagio: grazie all'amata e valente infermiera Emma Hoffmann, sconfessa la scienza tradizionale, sostenendo che siano i medici stessi a trasmettere ai pazienti la febbre puerperale.
Klein, però, insorge contro Ignàc intentandogli un procedimento disciplinare: vuole provare in pubblico che il dottor Semmelweis non propone teorie fondate e praticabili ma illazioni inefficaci, inventate per screditare la clinica.
Lajos Koltai, già allievo di Szabó, alla terza regia dopo Un amore senza tempo e Senza destino, confeziona un biopic esemplare sul "salvatore delle madri" Ignác Semmelveis favoleggiando con accuratezza la Storia ma inciampando in una regia stagnante, troppo controllata e illustrativa, mai davvero evocativa e avvincente. Recensione ❯
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L'amore perduto e ritrovato del celebre avventuriero italiano in una produzione ispirata ai nuovi modelli televisivi. Drammatico, Paesi Bassi, Belgio, Italia2024. Durata 108 Minuti.
Amsterdam, XVIII secolo: Lucia, cortigiana segnata dal vaiolo e mascherata, ritrova l'ex amante Casanova che, ignaro della sua identità, si innamora di nuovo di lei. Espandi ▽
A metà XVIII secolo, nella città di Amsterdam, l’italiana Lucia è una delle cortigiane più desiderate, bellissima e misteriosa per via di una maschera di pizzo che le vela sempre gli occhi. Cresciuta in Veneto, in gioventù Lucia è stata la prima amante di Giacomo Casanova, abbandonata dall’uomo poco prima delle nozze. Cosa potrebbe succedere, dunque, se Casanova, nel frattempo trasformatosi in un cinico donnaiolo, dovesse rincontrare Lucia, non riconoscerla e innamorarsi un’altra volta di lei? Tratto dal romanzo del 2003 “In Lucia’s Eyes” dello scrittore olandese Arthur Japin, il film drammatizza le parole del celebre avventuriero italiano contenute nelle sue celebri memorie e immagina un gioco di seduzione e reciproco svelamento. Il film del regista olandese Michiel Van Erp raccoglie tutti i luoghi comuni narrativi ed estetici del caso. Niente di nuovo, dunque, in questa ricostruzione del Settecento talvolta accurata ma in generale ispirata per ritmo ed estetica a modelli prettamente televisivi e fondata principalmente sul corpo dei suoi bellissimi interpreti. Recensione ❯
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Un reparto geriatrico rischia la chiusura nonostante la protesta dei propri pazienti. Espandi ▽
C'è un ospedale da salvare nello Yorkshire: il reparto geriatrico del "Beth" rischia di chiudere presto per i tagli statali alla sanità pubblica. A poco servono le mobilitazioni dei cittadini. Mentre si prepara una festa di pensionamento della signora Gilpin dagli esiti imprevedibili, Collin Colman, braccio destro del Ministro della Salute, piomba nell'ospedale per concluderne le pratiche di chiusura, lì dove, però, suo padre Joe è in bilico tra la vita e la morte.
Dopo The Children Act - Il verdetto, l'operista Richard Eyre torna in corsia per filmare la pièce teatrale di Alan Bennett - che trent'anni fa sfiorò l'Oscar sceneggiando La pazzia di Re Giorgio - confezionando un dramedy corale d'echi pandemici, dall'afflato civile che lotta all'arma bianca contro lo smantellamento della sanità pubblica dell'Inghilterra post-thatcheriana.
Un film, che pur nella godibile patina umoristica, ha forza e credibilità per diventare un'ode affettuosa verso la senilità, e soprattutto una chiamata alle armi per difendere l'umanità contro il profitto, la cura contro l'efficientismo, la sanità pubblica contro le speculazioni di pochi. Recensione ❯
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Un'epopea horror interconnessa e multipiano sulla scomparsa di studenti delle scuole superiori in una piccola città. Espandi ▽
Nella fittizia cittadina americana di Maybrook, in Pennsylvania, 17 bambini, sui diciotto di una classe delle elementari, sono misteriosamente scappati di casa, nel cuore della notte, alle due e diciassette minuti. Le indagini non arrivano a niente e un mese dopo, in seguito a un'assemblea con i genitori, che prelude alla riapertura della scuola, la vita di alcune persone legate alla scomparsa viene stravolta da un crescendo di eventi sempre più inquietanti. Si tratta della maestra Justine, di Archer, il padre di uno dei ragazzi scomparsi, e di un poliziotto di nome Paul che ha una relazione extraconiugale con Justine.
Il nuovo film del promettente regista di Barbarian è una fiaba nera, che porta con originalità il folk horror nella provincia americana contemporanea.
Le cautele sulla privacy dei genitori, sul mantenere comportamenti sempre appropriati - tanto da stigmatizzare una insegnante che si permette di abbracciare un bambino o di portarne a casa un altro rimasto appiedato - o sulla riservatezza delle indagini, sembrano il primo bersaglio satirico di Weapons. Recensione ❯
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Il debutto alla regia del romanziere di successo Legardinier è certamente garbato ma anche troppo datato. Commedia, Drammatico - Lussemburgo, Francia2023. Durata 100 Minuti.
Un uomo d'affari britannico vedovo accetta il lavoro come maggiordomo di una casa padronale in Francia per conservare i ricordi della sua defunta moglie francese. Espandi ▽
Andrew Blake, un uomo d'affari britannico, ha appena disertato la cerimonia di "imprenditore dell'anno" dove è stato premiato; non si è ancora ripreso dalla morte dell'amata moglie avvenuta quattro mesi prima. Da Londra, decide di partire per la Francia per tornare nella tenuta di Beauvillier, lo stesso luogo dove aveva conosciuto la donna della sua vita molti anni prima. Ma questo suo nostalgico 'ritorno al passato' non va secondo i suoi piani; per poter restare lì deve improvvisarsi maggiordomo in prova. Così la sua vita cambia completamente.
Nel film non c'è mai un dettaglio che prende davvero consistenza. Sono solo pennellate di colore di un film sicuramente garbato ma anche datato e inconsistente, evidente in gag come quella del ferro da stiro che lascia il segno sul giornale o le scene in cui Andrew perde il telefono nel bosco e minaccia i potenziali acquirenti.
La mano di Legardinier è lieve, anche troppo ma non è stato capace di ripulire il proprio testo dalla sua letterarietà che finisce per diventare così il principale ostacolo di un adattamento senza identità. Recensione ❯
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Jamie Lee Curtis e Lindsay Lohan riprendono i ruoli di Tess e Anna Coleman nel sequel di Quel pazzo venerdì. Espandi ▽
Il film riprende anni dopo che Tess (Curtis) e Anna (Lohan) hanno attraversato una crisi di identità. Anna ha ora una figlia e una futura figliastra. Mentre affrontano la moltitudine di sfide che si presentano quando due famiglie si uniscono, Tess e Anna scoprono che la fortuna potrebbe davvero colpire due volte. Recensione ❯
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