Una commedia romantica che può contare su buon interpreti soprattutto il binomio Morante-Buy. In anteprima alla Festa del Cinema di Roma e prossimamente al cinema.
di Paola Casella
Achille e Stella hanno trent’anni e stanno insieme da 15. Stella è infelice, non ce la fa più, e un bel giorno prende la corriera per Roma dove ha un’avventura di una notte con Gil, un cuoco-star di origine africana. Tornata a casa, ritrova l’intimità perduta con Achille, spaventato dalla sua fuga improvvisa. E nove mesi dopo partorisce due gemelli: uno bianco come Achille e uno nero come Gil. Achille diventa “lo zimbello del litorale”, e Stella il bersaglio delle malelingue del paese.
Stella gemella è una parabola sulla necessità di accettare la nostra fallibilità e accogliere la realtà così come viene e come occasione di crescita, lasciandoci ogni tanto andare alla deriva senza porci troppi paletti socioculturali, e senza permettere che altri ci dicano come dobbiamo vivere. La battaglia fra consuocere (e il binomio Morante-Buy, per la prima volta insieme sul grande schermo) resta la parte più divertente di questa commedia romantica che può contare sulla mano di regia di Lucini, ma non su una sceneggiatura sufficientemente solida.