Memory

Film 2025 | Drammatico 98 min.

Regia di Vladlena Sandu. Un film Da vedere 2025 con Amina Taisumova, Selima Agamirzaeva, Vladlena Sandu. Genere Drammatico - Francia, Paesi Bassi, 2025, durata 98 minuti. - MYmonetro 3,25 su 9 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento mercoledì 27 agosto 2025

Un film tra l'autobiografico e il poetico in cui la protagonista rivisita traumi del passato e si chiede se sia possibile spezzare il ciclo della violenza.

Consigliato sì!
3,25/5
MYMOVIES 3,50
CRITICA 3,00
PUBBLICO
CONSIGLIATO SÌ
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Cinema
Trailer
Cronaca di sopravvivenza e romanzo di formazione. La regista si riappropria del proprio passato.
Recensione di Tommaso Tocci
mercoledì 27 agosto 2025
Recensione di Tommaso Tocci
mercoledì 27 agosto 2025

Rievocazione autobiografica degli eventi che hanno segnato l'infanzia della regista Vladlena Sandu, nata in Crimea e poi trasferitasi con i nonni a Grozny, in Cecenia, subito prima che il paese venisse dilaniato dalla guerra, con successiva dichiarazione di indipendenza dalla Russia. Per la giovane Vladlena, che si era già separata dalla famiglia in seguito al divorzio dei genitori, l'esperienza del conflitto e della violenza è di prima mano ma al tempo stesso schermata da una prospettiva ancora adolescente. Tra deportazioni e scontri letali, la vita della ragazza verrà sconvolta e la costringerà a spostarsi ancora, stavolta nella Russia post-sovietica.

Tramite il sapiente uso dei codici visivi e della prospettiva personale del voice over, Vladlena Sandu trova una chiave originale per dar voce alle sue memorie, in un trattato che è al tempo stesso romanzo di formazione e cronaca di sopravvivenza con un tocco di autoanalisi.

Al primo lungometraggio, e infondendo un certo spirito avanguardista nella precedente esperienza nel documentario, l'autrice tiene come appoggio principale il rifugio intimo del proprio vissuto trovandosi però tra le mani un curioso ibrido diaristico, perennemente in tensione tra la prima persona e un velato, inquietante tono denotativo.

In un'opera animata da diversi slanci formali, e che giustappone una varietà di fonti e materiali non indifferente, è questa la trovata che arriva più in profondità, sviscerando le contraddizioni e la crudeltà degli eventi attraverso la freschezza di due occhi giovani pieni di domande. C'è, nella scrittura della voce narrante, tutto il peso delle narrative di stato e delle dottrine ricevute, colte proprio nel momento in cui stanno per sgretolarsi e mentre una singola coscienza individuale sta prendendo forma.

Meno efficace quando si allontana dal piano del reale (la cui potenza sta nella straniante specificità) alla ricerca di un discorso sulla circolarità della guerra, Sandu non ha bisogno di quel tipo di risonanza universale, poiché essa è già inscritta nell'esperienza dei popoli e dei paesi post-sovietici, con il loro trauma intergenerazionale - incluso l'amaro dettaglio che apre il film sulla regione che ha dato i natali alla regista e su come quella circolarità sia già implicita.

Sfruttando un'accattivante estetica contemporanea l'autrice si riappropria del passato, mentre l'orrore viene raccontato in un presente ciclico. Pezzi eterogenei di un racconto che una volta assemblato ci appare come l'autopsia di un'infanzia, fatta di folklore rivisitato, simboli che ritornano, e di un'apprezzabile verve mimetica nella messa in scena.

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STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
martedì 16 settembre 2025
Caterina Bogno
Film TV

Sui titoli pompa It's My Life di Dr. Alban, hit del 1992 che mette in chiaro, da subito, programma & poetica di Vladlena Sandu, regista nata in Crimea nel 1982, interessata a esplorare «i traumi della guerra, la dittatura e il traffico sessuale» attraverso la rielaborazione della propria travagliata esperienza personale. Qui, nella fattispecie, il trauma primario di un'infanzia vissuta nel pieno della [...] Vai alla recensione »

martedì 2 settembre 2025
Francesca Lazzarin
NonSoloCinema

Vladlen/Vladlena, curioso nome proprio derivato dalla contrazione del nome e del cognome del leader dei bolscevichi e principale artefice della Rivoluzione d'ottobre, non era raro tra le bambine e i bambini sovietici, anche nella fase discendente della parabola di un paese che di lì a poco si sarebbe smembrato: è il caso della regista russa Vladlena Sandu, così battezzata nel 1982.

domenica 31 agosto 2025
Daniele Schina
Sentieri Selvaggi

La ricostruzione del passato come atto terapeutico nei confronti della propria coscienza. È questo, in larga parte, ciò che la cineasta ucraina Vladlena Sandu (nata in Crimea, ma cresciuta in Cecenia a Groznyj) ha deciso di fare con il suo lungometraggio d'esordio, Memory, scelto come film d'apertura della 22ª edizione delle Giornate degli Autori a Venezia.

sabato 30 agosto 2025
Luigi Abiusi
Il Manifesto

Musica techno che sale, come dalle viscere della terra, soprattutto bassi, da un grumo oscuro dell'esistere (anche dell'esistere dell'immagine che del resto vi coincide), nei titoli di testa (ma per la natura circolare del film sono anche i titoli di coda) in fucsia e giallo fosforici, al neon, tant'è che a quel punto ti viene da pensare che si tratti di un film dei fratelli Safdie.

giovedì 28 agosto 2025
Ivan Orlandi
Close-up

Sulla parete di casa, una bambina disegna il graffito di un mostruoso essere informe. Il granitico volto del nonno, potrebbe essere, o, più generalmente, il fantasma della cultura patriarcale. Anzi, non v'è alcun dubbio, visto che è proprio la voce fuori campo a confessarlo, la stessa regista che passati trent'anni tenta ora di rimettere in scena i propri traumi infantili, forgiati tra le bombe della [...] Vai alla recensione »

giovedì 28 agosto 2025
Mattia Gritti
Quinlan

Ah, il passato. Da dimenticare, da ricordare; spesso - sempre? - dimenticato o ricordato ancor prima di potersi porre la questione. Di più: dimenticato e ricordato a un tempo, perennemente in fase di ri-scrittura ma mai in nostro possesso, a nostra completa disposizione. Film d'apertura della ventiduesima edizione delle Giornate degli Autori, Memory fa i conti sin dal titolo, essenziale, con quest'orizzonte [...] Vai alla recensione »

giovedì 28 agosto 2025
Francesco Del Grosso
Cineclandestino

La scelta della direzione artistica di aprire la 22esima edizione delle Giornate degli Autori di Venezia 82 con Memory di Vladlena Sandu va letta come una voluta dichiarazione programmatica tanto per il messaggio importante che si evince sin dal titolo che fa riferimento al passato e alle radici, quanto per le tematiche, i contenuti e il tipo di sguardo del quale l'opera prima della regista classe [...] Vai alla recensione »

mercoledì 27 agosto 2025
Federico Pontiggia
La Rivista del Cinematografo

Opera prima di Vladlena Sandu, ucraina trapiantata in Cecenia, il film d'apertura delle Giornate degli Autori 2025 Memory è un atto di accusa contro la guerra, particolare e universale, ad altezza di bambina: sono i ricordi dell'infanzia a deflagrare sullo schermo, con dettagli emotivi, lacerti di destino e singulti di ineluttabile da mozzare il fiato.

NEWS
MOSTRA DI VENEZIA
mercoledì 27 agosto 2025
Tommaso Tocci

La regista si riappropria del proprio passato con un film dall'estetica contemporanea. Disponibile online fino all'1 settembre. Vai al filmVai all'articolo »

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