Sauron si è rivelato a Galadriel e ora è in cammino verso Mordor, terra ora controllata da Arad che afferma di aver ucciso in passato il signore delle menzogne. Al tempo però aveva un altro aspetto e infatti Arad continua a non lo riconoscerlo nelle vesti di Halbrand, che lo avvicinerà per manipolarlo prima di tornare dal maestro elfo dei fabbri, Celebrimbor, insieme al quale intende forgiare altri anelli, per i nani e per gli uomini. Galadriel ed Elrond intanto dovranno mettere da parte le loro divergenze per trovare modo di intervenire contro l'Oscuro Signore. Tra i nani poi Durin IV non se la passa bene: privato dal padre dei suoi privilegi di principe si ritrova in una Khazad-Dur dove un terremoto chiude l'ingresso alla luce.
La prosa evita gli scivoloni della prima annata ed è mediamente più curata, inoltre la regia si conferma fluida e valorizza i set con piccoli piani sequenza che li attraversano. Lo spostamento della produzione in Inghilterra ha poi aiutato nello scritturare gli attori e si aggiungono al cast pezzi forti come Ciarán Hinds.
Quella di Il Signore degli Anelli - Gli Anelli del Potere rimane una sfida impossibile da vincere, ma tornare nella Terra di Mezzo con un tale sfrontato sforzo di messa in scena (e pure di colonna sonora con molte canzoni) vale più di qualcosa.