| Titolo originale | Firebrand |
| Anno | 2023 |
| Genere | Drammatico, |
| Produzione | Gran Bretagna |
| Durata | 120 minuti |
| Regia di | Karim Aïnouz |
| Attori | Alicia Vikander, Jude Law, Simon Russell Beale, Erin Doherty, Eddie Marsan Sam Riley, Ruby Bentall, Bryony Hannah, Patsy Ferran, Amr Waked, Andy M Milligan, Mina Andala, Anna Mawn, Edward Harrison, Paul Tinto, Ian Drysdale, Ashleigh Reynolds, Junia Rees, Jason Baughan, Julian Clapton, James Slater, Joseph Aston Grant, Dan Fallon, Maia Jemmett. |
| Uscita | giovedì 29 maggio 2025 |
| Distribuzione | Vertice360 |
| MYmonetro | 2,75 su 13 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 27 maggio 2025
Alla corte dei Tudor. La vita di Katherine Parr, una donna che ha combattuto per essere se stessa. Si tratta di una rivistazione del film in costume tradizionale. In Italia al Box Office L'Ultima Regina - Firebrand ha incassato 78,8 mila euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Catherine Parr è la sesta e ultima moglie di Enrico VIII, re di Inghilterra, Francia e Irlanda. Viene nominata reggente mentre lui è fuori a combattere, quando tornerà sarà costretta a fronteggiare non solo il suo terribile carattere - causa della fine di tutti i matrimoni precedenti anche per decapitazione - ma anche l'intransigenza contro chiunque abbia simpatia per i protestanti. Lei compresa.
Un dramma in costume ad alta tensione per raccontare la ribellione di una donna ai modi coercitivi e tirannici di suo marito e sovrano. Questo è Firebrand di Karim Ainouz, che dopo La vita invisibile di Eurídice Gusmão torna a raccontare la ribellione di una donna invisibile al soffocante sistema patriarcale in cui vive.
Questa volta la protagonista è Catherine Parr, moglie di Enrico VIII, re di Inghilterra, Francia e Irlanda. Non la prima moglie, ma l'ultima, dopo una sequela si matrimoni finiti malissimo a causa del tirannico re, che non ha esitato a condannare e talvolta decapitare le coniugi precedenti.
Ainouz sa raccontare bene il clima di assoluto terrore che è costretta a vivere la protagonista, obbligata a soddisfare ogni desiderio del suo sovrano, da quelli sessuali fino ai capricci del momento, comprese le medicazioni improvvisate delle ferite in suppurazione sulla sua gamba.
Evidentemente intenzionato a non edulcorare mai il suo racconto, adattato dal libro "Queen's Gambit" di Elizabeth Fremantle, il regista racconta con stile asciutto e senza risparmiare dettagli cruenti e raccapriccianti una storia di corte che è al tempo stesso un thriller psicologico sulla violenza patriarcale, dentro e fuori le mura domestiche.
Il sovrano despota è anche un marito che non vede sua moglie (è "invisibile" in questo senso), non la reputa mai degna di rispetto, non esita a sospettare di lei e farla persino indagare dal suo inquisitore di fiducia. È il 1546, le ribellioni al re vengono punite con la morte, e per gli eretici - chiunque tenti di ribellarsi o segua convinzioni protestanti - c'è direttamente il rogo. Nulla in confronto all'inferno di una vita sotto minaccia costante, lo spiega bene nel film Alicia Vikander, che interpreta con carisma e aderenza massima al personaggio una Catherine Parr spaventata e volitiva al tempo stesso, sormontata in ogni aspetto da un titanico Jude Law nei panni di un sovrano sovrappeso, collerico e delirante, evidentemente shakespeariano.
Lontana da ogni patina hollywoodiana, la performance che offre Law è viscerale, sa calarsi nei panni di un patriarca detestabile di cui pare di sentire il fetore, assecondando l'intenzione di Ainouz di firmare non tanto un film di denuncia, ma un potente invito alla ribellione. Al potere patriarcale e alle sue regole malsane, alla violenza domestica, alla prepotenza di chi tratta le donne come oggetti di cui poter disporre a proprio piacimento.
In questo il film trascende ogni epoca e si fa attuale, universale, con il suo linguaggio visivamente crudo ed esteticamente orientato a mostrare quanta rozzezza e quanto sangue scorresse sulla tavola dei Tudor. Ma anche quanta grinta e acume intellettuale ci fosse tra le donne invisibili come Katherine, e la sua fedele amica Anne, accusata di eresia per le sue idee radicali. Katherine fu anche la prima donna nell'intera storia britannica ad aver pubblicato un libro con il suo nome, e il film non manca di raccontarlo ed evidenziarlo.
Come Jeanne du Barry, presentato nella stessa edizione di Cannes, così anche Firebrand mira a offrire a chi guarda il ritratto di una sobillatrice riuscita con assoluta fatica nell'intento di compiere una piccola grande rivoluzione all'interno della sua corte. La stessa in cui cresce la nuova sovrana d'Inghilterra, quella Elizabeth qui principessa che avrà sempre come modello riferimento la determinazione ad essere libera, colta, autonoma e mentalmente aperta di Catherine Parr.
Ho visto “ L ultima regina “ , bella fotografia ,ottima interpretazione e ambientazione .il regista Karim Ainouz esplora alcuni aspetti pubblici e privati della personalità di Enrico VIII : la sua feroce avversione alle idee riformatrici ,dettata non tanto da convinzioni religiose ma dal timore del loro impatto sociale rivoluzionario per le idee egalitarie che le [...] Vai alla recensione »
Catherine Parr fu la sesta moglie di Enrico VIII. Jude Law per essere credibile nella parte è ingrassato, si lasciato imbruttire, e - dicono le malelingue - non si è lavato per un po'. Lasciate le mutande candide del giovane papa di Paolo Sorrentino, per terrificanti mutandoni che non conoscono lavandaia da mesi. E' stato in guerra contro la Francia, ha urgenza di scoparsi la moglie - che aveva nominato [...] Vai alla recensione »
Come recita il titolo italiano, Katherine (o Catherine) Parr è stata l'ultima regina (di sei) al fianco di Enrico VIII e, al tempo stesso, la prima della quale il sovrano non si sia, in modi creativi o brutali, sbarazzato (ma una morì di parto). In realtà, ci provò a farla passare per eretica, ma "Kat" era una donna intelligente, determinata, capace di avere la meglio su un re ormai malato.
A distanza di due anni dalla sua presentazione al Festival di Cannes 2023, ecco il 29 maggio arrivare nelle sale italiane L'ultima regina - Firebrand di Karim Aïnouz. Se ne erano perse un po' la tracce e il regista brasiliano, emerso sul panorama internazionale grazie soprattutto a La vita invisibile di Eurídice Gusmão, ha fatto in tempo a tornare a Cannes nel 2024 con Motel Destino accantonando in [...] Vai alla recensione »
Ritratto di Catherine Parr sesta moglie di Enrico VIII. Cattolica, ma non bigotta, amava la musica, la pittura e studiava il greco, insomma: era una donna indipendente con un marito violento e acrimoso. Dal 1933, quando Alexander Korda firma un film sul personaggio (Charles Laughton era Enrico VIII mentre qui è il bravo Jude Law) i tempi sono cambiati.
Divorato dalla gotta e dall'odio per chiunque non gli dimostri lealtà, l'Enrico VIII incarnato da un rivoltante Jude Law è un mostro dal profilo sinistramente moderno, soprattutto nella pervicacia con cui mette violentemente a tacere le voci femminili che gli danno contro. Si è già liberato di alcune mogli, ma l'ultima, Catherine Parr (Alicia Vikander, impeccabile nella sua natura di ghiaccio bollente), [...] Vai alla recensione »
Inghilterra, metà del XVI secolo. Re Enrico VIII è impegnato in una campagna militare in Francia, la sua ultima. In patria la sua sesta moglie - Catherine Parr, due volte vedova e sposata dall'esuberante sovrano nel 1543 - capisce che con l'assenza del Re i suoi ideali di riforma dello stato possono trovare terreno fertile. Frequenta, di nascosto da emissari e soldati della corte, Anne Askew, un'amica [...] Vai alla recensione »
Viene da chiedersi cosa abbia spinto Karim Aïnouz a lanciarsi in questa trasposizione del romanzo di Elizabeth Fremantle, La mossa della regina, incentrato sulla figura di Catherine Parr, la sesta e ultima moglie di Enrico VIII. È evidente che, per ambientazione, temi e registri, siamo distanti anni luce da gran parte dei film precedenti, da O abismo prateado a Praia do futuro, fino ai documentari, [...] Vai alla recensione »
Caterina d'Aragona, ripudiata. Anna Bolena, decapitata. Jane Seymour, morta di parto. Anna di Clèves, ripudiata pure lei. Caterina Howard, dritta al patibolo. E poi lei, Katherine Parr, l'ultima delle sfortunatissime mogli di Enrico VIII. Congiunta al re d'Inghilterra nell'ultima fase della sua vita - obeso, malato, zoppo e incontrollabilmente violento - Katherine fu la più sfortunata di tutte le mogli [...] Vai alla recensione »
Firebrand, tizzone ardente, una vita ardente, una vita da regina. Una vita invisibile, pur essendo un personaggio in vista. Succede magari più spesso a chi si muove tra musei, libri e documenti, forse oggi è ancora più di tendenza per la diffusione dell'ideologia woke, ma è assolutamente lecito domandarsi come fosse davvero la vita delle donne della nobiltà e dell'aristocrazia europea, quelle di cui [...] Vai alla recensione »
Sarà per la centralità che ancora ricopre sotto il profilo mediatico nel Paese e a livello mondiale, ma nessuna monarchia può contare su un livello di rappresentazione pari a quella britannica, della quale trova regolarmente spazio sullo schermo qualsiasi momento storico, dal contemporaneo ai primordi - e d'altro canto Excalibur di John Boorman cos'è se non il racconto della nascita del regno d'Inghilterra? [...] Vai alla recensione »
Alicia Vikander e Jude Law sono protagonisti del dramma storico Firebrand, di Karim Aïnouz (La vita invisibile di Euridice Gusmao, 2019), in concorso al 76° Festival di Cannes. Basato sull'omonimo romanzo di Elizabeth Fremantle e ambientato nell'Inghilterra tra il 1543 e il 1547, in Firebrand Vikander è Caterina Parr, sesta e ultima moglie del re Enrico VIII, interpretato da Law.
Quattro anni dopo aver vinto Un Certain Regard con La vita invisibile di Eurídice Gusmão, il brasiliano Karim Aïnouz accede per la prima volta al Concorso, adattando un altro romanzo, Queen's Gambit (2012) della britannica Elizabeth Fremantle: Firebrand, interpretato da Alicia Vikander e Jude Law. Protagonista è Catherine Parr (Vikander), la sesta e ultima moglie di Enrico VIII (Law), sopravvissuta [...] Vai alla recensione »