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venerdì 17 novembre 2023
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un'opera prima ben riuscita
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Opera prima davvero ben riuscita la pellicola di Paola Cortellesi. Bella la scelta del bianco e nero e secondo me ottimo il movimento della macchina da presa. Ha saputo trasporre la sua verve comica senza mai scadere nel ridicolo visto il tema trattato per nulla comico semmai tragico. Infatti alcune scelte tipo la violenza fisica del marito/padrone tramutata in una danza a due oppure il collegamento dichiarato tra mimica della protagonista e la musica verso il finale hanno aperto degli squarci di originalità. Alcuni momenti davvero comici come la veglia allo suocero morto sono stati esilaranti. La sala dove sono stato era piena.
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freedom
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venerdì 17 novembre 2023
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memorabile
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johnny1988
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giovedì 16 novembre 2023
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il cinema che rende fieri
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L'esordio alla regia di Paola Cortellesi segna un doppio traguardo, quello del riscontro della critica, elogiativo, e del pubblico, rumoroso, caldo e commosso (me compreso).
Ispirandosi alle donne del Dopoguerra e alle ave della stessa autrice, la storia eredita il meglio della cultura cinefila del nostro paese, dall'intimismo storico del Neorealismo (Rosa), al ritratto dolceamaro di una nazione (la Commedia all'italiana) che non fatica a entrare nel boom economico, ma bensì a lasciare dietro le spalle il ricordo di una grande sconfitta.
Paola Cortellesi, originalmente aliena al trend di accumulare testimonianze sulle brutture della guerra, racconta una realtà collaterale, che solo in pochissimi esempi (con Scola e De Sica in prima linea) diventa protagonista: la donna e il patriarcato.
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L'esordio alla regia di Paola Cortellesi segna un doppio traguardo, quello del riscontro della critica, elogiativo, e del pubblico, rumoroso, caldo e commosso (me compreso).
Ispirandosi alle donne del Dopoguerra e alle ave della stessa autrice, la storia eredita il meglio della cultura cinefila del nostro paese, dall'intimismo storico del Neorealismo (Rosa), al ritratto dolceamaro di una nazione (la Commedia all'italiana) che non fatica a entrare nel boom economico, ma bensì a lasciare dietro le spalle il ricordo di una grande sconfitta.
Paola Cortellesi, originalmente aliena al trend di accumulare testimonianze sulle brutture della guerra, racconta una realtà collaterale, che solo in pochissimi esempi (con Scola e De Sica in prima linea) diventa protagonista: la donna e il patriarcato. La Cortellesi si fa candida latrice di un messaggio di massa, di giustizia e di rivalsa, e lo concentra in un momento storico fondamentale. Invece di demonizzare l'uomo, lo ridimensiona alla sua insulsa piccolezza culturale, senza accuse retoriche, bensì - e qui sta l'originalità della regia - in un continuo contrappunto (visivo e musicale), che spazia dal "buffo" al "thriller" alla "tragedia classica". Perché se di soprusi parliamo, è altrettanto vera la tendenza comune a ingigantire l'immaginario mostruoso dell'uomo violento e ignorante. Quando invece, forse, la grande forza, sta nel ripristinare i punti di vista.
Note di gran merito vanno alla colonna sonora di Lele Marchitelli, alla fotografia di Davide Leone (il cui linguaggio non smette di sorprendere e che per una volta non fa rimpiangere Storaro e De Li Colli), a Emanuela Fanelli e a Romana Maggiora Vergano, (fuori)classe 1997.
Un piccolo (mica tanto) miracolo nel panorama cinematografico italiano. E non solo.
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gvpcat
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mercoledì 15 novembre 2023
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paola cortellesi oltre le aspettative
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Abituati a vederla da attrice con altri registi in personaggi meno impegnati, spesso frenetici e talvolta nevrotici, forse ci si sorprende nel vedere una Paola Cortellesi così pacata e così intensa nel suo primo lavoro da attrice/regista. Non che non ci attendesse da lei qualcosa di buono, ma la scelta di un argomento e di un evento storico di emancipazione delle donne, una sceneggiatura curata in ogni particolare, un cast all'altezza, la scelta delle musiche e del bianco e nero rivelano un lavoro attento, intenso e nelle corde dell'artista, con un risultato che va al di là anche delle più rosee previsioni. Nessun personaggio del film è superfluo, sotto tono o sopra le righe, non vi è alcuna esaltazione sbraitante di un femminismo di tipo materialistico; piuttosto, è un invito, per le nuove, ed un memento, per le vecchie generazioni, di cosa debba sostanzialmente intendersi per dignità, libertà ed emancipazione femminile.
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Abituati a vederla da attrice con altri registi in personaggi meno impegnati, spesso frenetici e talvolta nevrotici, forse ci si sorprende nel vedere una Paola Cortellesi così pacata e così intensa nel suo primo lavoro da attrice/regista. Non che non ci attendesse da lei qualcosa di buono, ma la scelta di un argomento e di un evento storico di emancipazione delle donne, una sceneggiatura curata in ogni particolare, un cast all'altezza, la scelta delle musiche e del bianco e nero rivelano un lavoro attento, intenso e nelle corde dell'artista, con un risultato che va al di là anche delle più rosee previsioni. Nessun personaggio del film è superfluo, sotto tono o sopra le righe, non vi è alcuna esaltazione sbraitante di un femminismo di tipo materialistico; piuttosto, è un invito, per le nuove, ed un memento, per le vecchie generazioni, di cosa debba sostanzialmente intendersi per dignità, libertà ed emancipazione femminile.
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stefano
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mercoledì 15 novembre 2023
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brava cortellesi!
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Davvero un bel film, finalmente, italiano! Bravi gli attori e bravissima la Cortellesi. Ottimo esordio alla regia.
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dante mancini
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martedì 14 novembre 2023
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mainstream misandrico
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Pensavo di vedere un film femminista, ma in realtà la storia narrata è una sorta di pamphlet antimaschile lungo 118 minuti. Ogni secondo del film è una condanna senza appello del maschio in quanto tale. Nessuno dei personaggi maschili possiede qualità positive, nemmeno i bambini. Un mondo cupo, in bianco e nero, popolato di maschi violenti, rozzi, maleducati, incolti, stupidi e senza dignità.
Curiosa la risposta del marito al buongiorno di Delia: una sberla a 5 dita sul letto nuziale. Curiosa la scena del vecchio Ottorino che impartisce una lezione al figlio sull'arte manesca di picchiare le donne: mancava solo la lavagna. Curioso il voltafaccia repentino del fidanzato della figlia di Delia, che da adolescente innamorato si trasforma in un mr.
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Pensavo di vedere un film femminista, ma in realtà la storia narrata è una sorta di pamphlet antimaschile lungo 118 minuti. Ogni secondo del film è una condanna senza appello del maschio in quanto tale. Nessuno dei personaggi maschili possiede qualità positive, nemmeno i bambini. Un mondo cupo, in bianco e nero, popolato di maschi violenti, rozzi, maleducati, incolti, stupidi e senza dignità.
Curiosa la risposta del marito al buongiorno di Delia: una sberla a 5 dita sul letto nuziale. Curiosa la scena del vecchio Ottorino che impartisce una lezione al figlio sull'arte manesca di picchiare le donne: mancava solo la lavagna. Curioso il voltafaccia repentino del fidanzato della figlia di Delia, che da adolescente innamorato si trasforma in un mr. Hyde geloso fracico senza una sequenza logica che giustifichi il perché di un comportamento del genere.
Non manca nulla del mainstream dei messaggi mediatici di oggi: l'apprendista incapace pagato di più di Delia perché è n'omo, marito puttaniere, scuola negata alla figlia femmina, vecchio schifoso da accudire, insulti gratuiti. Un po' troppo per una persona sola. Le uniche scene credibili sono quelle dove appaiono i personaggi femminili e non ci sono uomini. Il resto è una paradossale e semiseria insalata di luoghi comuni.
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soavetex
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martedì 14 novembre 2023
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mah….tutte quelle stelle ….un capolavoro a metà
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Il film è gradevole e bene interpretato ma ho notato con rammarico che tutti i protagonisti uomini sono : violenti ( come il marito), beceri ( come il suocero ) inutili rompipalle ( come i figli piccoli della protagonista ) , ritardati ( come il tizio che trova il cadavere del vecchio ) , burini ( come il mancato consuocero della protagonista) e anche un po' romanticamente idioti ( come il vecchio spasimante serenemente ignorato dalla Cortellesi che al momento di scegliere preferisce andare a votare).
Deduco che alla Cortellesi stia un po' sulle palle l'altra metà del cielo nel suo complesso ( dai bambini, fino ai nonni) e che abbia avuto forse bisogno della sua vendetta personale.
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Il film è gradevole e bene interpretato ma ho notato con rammarico che tutti i protagonisti uomini sono : violenti ( come il marito), beceri ( come il suocero ) inutili rompipalle ( come i figli piccoli della protagonista ) , ritardati ( come il tizio che trova il cadavere del vecchio ) , burini ( come il mancato consuocero della protagonista) e anche un po' romanticamente idioti ( come il vecchio spasimante serenemente ignorato dalla Cortellesi che al momento di scegliere preferisce andare a votare).
Deduco che alla Cortellesi stia un po' sulle palle l'altra metà del cielo nel suo complesso ( dai bambini, fino ai nonni) e che abbia avuto forse bisogno della sua vendetta personale.
Tutto ci può stare, ma onestamente dopo il blockbuster Barbie nel 2023 , non vorrei che l'unico modo per le donne di fare 'film capolavoro' fosse prendersela sempre ed esclusivamente con gli uomini e il genere maschile in generale.
Sarebbe interessante invece vedere come se la caverebbe la Cortellesi raccontando la storia di qualche uomo che è riuscito ( strano a dirsi ) a combattere per una donna sapendone poi vivere al fianco.
Non tutti menano.
A volte sanno pure baciare....'sti menomati , pensa te.
Senza rancore🤣
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(di johnny1988)
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giulia magro
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martedì 14 novembre 2023
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film meraviglioso ooo
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A parte la bravura della Cortellesi indiscussa,
e Mastrandrea che ho odiato nella parte
Che ha fatto ( padre padrone) ma che rimango
Estasiata, questo film è stato reale, ambientato
In quegli anni, reale e soprattutto ambientato
In modo corretto, l ho visto due volte e anche
La seconda volta sono rimasta con gli occhi
Allo schermo come se fosse la prima,volevo
Complimentarmi con tutto lo staff
Bravi bravi bravi
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lunedì 13 novembre 2023
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grazie da una donna
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Bello, per niente scontato, a tratti "buffamente" gentile. Un film per tutti, per gli uomini soprattutto. Grazie.
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vincenzo manna
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domenica 12 novembre 2023
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una donna deve sempre a difendere la sua dignità
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Ho sempre avuto simpatia ed ammirazione per la bravissima Cortellesi. Questo film mi è sembrato ripetitivo (era proprio necessario reiterare la visione delle ingiuste angherie del marito padre/padrone tante volte?) anche un po' scontato e noioso nella prima parte (stavo per uscire dalla sala dopo l'intervallo). Un soldato americano che mette una bomba in un bar, solo per ringraziare una sconosciuta, per aver trovato una sua foto smarrita, quanto è verosimile? Rinunciare ad una matrimonio socialmente vantaggioso per la figlia, solo per evitarle un rapporto probabilmente morboso del suo futuro marito quanto è verosimile? Lo stereotipo del rapporto uomo/donna, senza una differenza di estrazione sociale tra loro, poteva mai proteggere la figlia? Un uomo di estrazione sociale meno piccolo borghese era garanzia di maggior rispetto della donna? Tutta la storia sembra confermare esattamente il contrario.
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Ho sempre avuto simpatia ed ammirazione per la bravissima Cortellesi. Questo film mi è sembrato ripetitivo (era proprio necessario reiterare la visione delle ingiuste angherie del marito padre/padrone tante volte?) anche un po' scontato e noioso nella prima parte (stavo per uscire dalla sala dopo l'intervallo). Un soldato americano che mette una bomba in un bar, solo per ringraziare una sconosciuta, per aver trovato una sua foto smarrita, quanto è verosimile? Rinunciare ad una matrimonio socialmente vantaggioso per la figlia, solo per evitarle un rapporto probabilmente morboso del suo futuro marito quanto è verosimile? Lo stereotipo del rapporto uomo/donna, senza una differenza di estrazione sociale tra loro, poteva mai proteggere la figlia? Un uomo di estrazione sociale meno piccolo borghese era garanzia di maggior rispetto della donna? Tutta la storia sembra confermare esattamente il contrario. Soprattutto mi è apparso incongruo o poco edificante il messaggio che viene trasmesso, mentre in Italia avvengono tanto numerosi femminicidi ancora oggi nel 2023. Una donna sottomessa e incapace di ogni difesa della sua dignità, anche se comprensibile nel contesto storico, non dà un esempio da seguire. Pensare, infine, che il voto (?) possa cambiare la condizione femminile, alla luce di quanto avviene, ancor oggi, dimostra la velletarieta' di un finale sciocco e molto deludente.
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