C'è ancora domani |
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Un film di Paola Cortellesi.
Con Paola Cortellesi, Valerio Mastandrea, Romana Maggiora Vergano, Emanuela Fanelli.
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Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 118 min.
- Italia 2023.
- Vision Distribution
uscita giovedì 26 ottobre 2023.
MYMONETRO
C'è ancora domani ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Il maschilismo che boccia questo capolavoro
di Simona ProiettiFeedback: 882 | altri commenti e recensioni di Simona Proietti |
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lunedì 27 novembre 2023 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Sarà che un film femminista come questo, non piace molto al maschilismo italiano, sarà che il patriarcato è duro a morire, ma evidentemente questo film ha suscitato notevoli e contraddittorie recensioni. Un film digitale dal sapore di pellicola, non tanto per il bianco e nero, quanto per le immagini poco definite tipiche appunto della pellicola. Con una recitazione neorealista (si è già detto) e con una sceneggiatura di ferro seguita in maniera scrupolosa, il racconto scorre in maniera davvero gradevole, regalando momento di ilarità misti a commozione. Molto bella la scena surreale (che poco c'entra col neorealismo) in cui la protagonista si incontra col meccanico del paese ed i loro sguardi si accarezzano, come a presagire un futuro amore. La telecamera gira attorno ai due personaggi in ralenty, con la musica che li avvolge. Una pellicola neorealista ma con una finestra aperta sul futuro, con alcuni artifizi, più comuni al cinema 2.0 che la Cortellesi, riesce a fondere perfettamente, probabilmente aiutata da suo marito regista o comunque da una troupe di notevole caratura tecnica. Mastrandrea come al solito è straordinario e riesce meglio ancora della Cortellesi a far rispecchiare quegli ideali cui si poggiava il mondo del dopoguerra, in cui l'uomo era il padrone indiscusso della famiglia ed ogni decisione passava da lui. Unito ad un disperzzo per quella violenza gratuita di certi uomini, si avverte anche un qual senso di nostalgia per quegli anni, in cui i valori c'erano: tutto il contrario di oggi, quando questi ultimi sembrano essere svaniti e risucchiati nei valori dei social, in cui gli stessi genitori affogano impietosamente. Un film per la Repubblica, un film progressista e che ricorda da dove veniamo, in questa società che ci ha travolti senza avvertirci, facendoci restare col cellulare in mano, ma senza più valori, amicizie e solidarietà.
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