Cose dell'altro mondo |
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Un film di Francesco Patierno.
Con Diego Abatantuono, Valerio Mastandrea, Valentina Lodovini, Renato Nuvoletti, Sandra Collodel.
continua»
Commedia,
durata 90 min.
- Italia 2011.
- Medusa
uscita sabato 3 settembre 2011.
MYMONETRO
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Patetico
di Simona ProiettiFeedback: 882 | altri commenti e recensioni di Simona Proietti |
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lunedì 5 settembre 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ma c’era veramente bisogno di fare l’ennesimo film sull’integrazione con gli extracomunitari? Di raccontare l’ennesima storia patetica sull’utilità che rivestono le persone non italiane, in Italia? Badanti, operai, manovali, un esercito di lavoratori onesti che ci aiutano in silenzio, donando il loro prezioso contributo quasi senza chiedere nulla in cambio. Cose dell’altro mondo, racconta in una accorata pantomima, la scomparsa di tutti gli extracomunitari dall’Italia. Spariti, dissolti nel nulla. Questa fuga misteriosa, getta la nostra penisola nel caos totale: donne incapaci di azionare una lavatrice, fabbriche che chiudono, anziani che non sanno più dove andare, come se, prima dell’avvento dell’immigrazione in Italia, noi autoctoni, non riuscissimo a fare nemmeno le cose più semplici. La retorica è alla base di questo film mediocre, che non affonda solo per l’ottima verve dei 2 protagonisti: Mastrandrea e soprattutto Abatantuono. Un film dalla fotografia mediocre, dallo stile caotico, incapace di regalare nemmeno una inquadratura degna di una certa qualità visiva. L’importante è ricalcare una frase già scritta, passare nello stesso solco di altre ruote, raccontare un tema ormai troppo abusato, quello dell’integrazione. E non esistono più, quindi, stranieri disonesti; il punto di vista di Patierno è a senso unico per garantirsi di cavalcare l’onda lunga della demagogia. Come se i giovani laureati disoccupati italiani non esistessero più, come se le oneste famiglie italiane che non trovano casa fossero confinate a pura e mera fantasia, come se i terremotati di L’Aquila, Nocera Umbra, Assisi ancora accampati in roulotte, non vadano più di moda, come se le case popolari fossero tutte per i ragazzacci italiani. Cose dell’altro mondo è la solita storia che racconta l’italietta scontata e che non vede o (ancora peggio) che si tappa gli occhi di fronte alla forza, la determinazione, che gli italiani hanno dimostrato di possedere, costruendo la vera Italia, rimboccandosi veramente le mani, nel dopoguerra.
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