Anno | 2022 |
Genere | Documentario, |
Produzione | Italia |
Durata | 112 minuti |
Regia di | Massimo Martella |
Distribuzione | Cinecittà Luce |
MYmonetro |
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Ultimo aggiornamento venerdì 11 novembre 2022
Piero Umiliani, un jazzista geniale, rivive attraverso i ricordi ma soprattutto la sua indimenticabile musica per il cinema. In Italia al Box Office Il tocco di Piero ha incassato nelle prime 3 settimane di programmazione 4,7 mila euro e 901 euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO N.D.
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Piero Umiliani è stato uno dei più importanti compositori italiani di colonne sonore del ‘900. Il documentario racconta la sua parabola creativa, dagli inizi nel dopoguerra nelle orchestrine jazz degli Alleati, alla prima colonna sonora italiana interamente jazz per I soliti ignoti di Monicelli; e poi autore di uno dei motivetti tormentone più noti al mondo (quello che fa Man’ha Man’ha…), precursore della lounge music in decine di colonne sonore di film di genere degli anni ’60-’70, e tra i primi a sperimentare la musica elettronica in Italia, fino alla brusca interruzione dell’attività per colpa di un’emorragia cerebrale a metà degli anni ’80.
Questo documentario racconta non solo la vita e la musica di un grande compositore di colonne sonore, ma è anche uno spaccato del cinema italiano nel suo periodo di massimo splendore e soprattutto un bellissimo film musicale. Le musiche del primo periodo di Umiliani sono interpretate da uno stellare quintetto jazz guidato da Enrico Pieranunzi (piano), con Rosario Giuliani (sax), Luca Bulgarelli [...] Vai alla recensione »
La musica e il tocco di Piero Umiliani sono talmente tanto importanti per l'immaginario italiano e non solo che, per coloro a cui la memoria chieda qualcosa di più di un semplice nome e cognome, basta un'onomatopea: Mah Na Mah Na. Fa ridere, comunque, il sol pensiero di limitare la carriera del jazzista e compositore fiorentino a uno dei motivetti e dei pezzi più conosciuti al mondo.