Anno | 2022 |
Genere | Drammatico |
Produzione | USA |
Durata | 103 minuti |
Regia di | Josephine Decker |
Attori | Jason Segel, Cherry Jones, Pico Alexander, Grace Kaufman, Jacques Colimon Havana Rose Liu. |
Tag | Da vedere 2022 |
MYmonetro | 2,25 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 4 febbraio 2022
Il ritorno alla vita di una ragazza segnata dalla morte della sorella, tra ricordi, dolore, estasi, innocenza, e baci alla persona sbagliata.
CONSIGLIATO NÌ
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La vita di Lennie, ragazza all'ultimo anno delle superiori, amante della natura, della letteratura e della musica e portata per il clarinetto, è finita quando l'adorata sorella Bailey è morta come la loro madre per via di un difetto cardiaco. Rimasta sola, Lennie è come sperduta: non suona più, non ha più nessuno a cui confessare i propri pensieri, e l'affetto della nonna e dello zio con cui vive non bastano. Len condivide il dolore con Toby, il fidanzato di Bailey, con cui arriva addirittura a baciarsi, compromettendo così l'unica cosa bella della sua vita: la presenza di Joe, un bellissimo ragazzo della scuola, bravo con la chitarra, solare e interessato a lei. Riuscirà Len a liberarsi del ricordo di Bailey e ad accettare Joe nella sua nuova vita?
Alle prese per la prima volta con un progetto mainstream, la trasposizione di un best seller del genere young adult, prodotto da Apple Tv e dalla A24, l'ex regista indie Josephine Decker si adatta alla commissione e porta la sua energia creativa in una classica storia di rinascita alla vita.
«La scorsa estate ho imparato che le cose peggiori che uno s'immagina possono capitare in ogni momento»: comincia così, con la voce narrante della protagonista pronta a tramutarsi in pianto, Il cielo è ovunque, il film che Josephine Decker ha tratto dall'omonimo romanzo di Jandy Nelson, qui autrice della sceneggiatura. Subito dopo la voce riprende: «C'erano una volta due sorelle...» come in una favola, perché in Il cielo è ovunque le cose peggiori che uno s'immagina sono combattute dai sogni, dai racconti, dalle favole, per l'appunto, e poi ancora dalla letteratura (Romeo e Giulietta, Cime tempestose), dalla musica (il clarinetto, la chitarra, Bach) e dalla scrittura, con pentagrammi da riempire di frasi negli spazi bianchi e tanti messaggi su carta da lasciare tra i rami di una foresta rigogliosa e bellissima nel nord della California.
Il cielo è ovunque è un film adolescenziale, un racconto di formazione sulla rinascita di una ragazza a cui la morte ha portato via la parte più importante del suo mondo. Idealmente, non ha nulla di nuovo dalle decine di film young adult che riempiono le piattaforme. Josephine Decker, passata dalle dinamiche del desiderio di donne irrefrenabili e fameliche al dolore esibito ed egoisticamente rivendicato di una ragazzina cool (a interpretarla è Grace Kaufman), usa gli espedienti più accattivanti del suo cinema inventivo e un po' fricchettone, che ruba a sé stesso (ma tanto i film precedenti erano sovversivi, tanto quest'ultimo è pieno di carinerie) e Michel Gondry, Wes Anderson o Kelly Reichardt, imbastendo una fantasia colorata, musicale e grafica, in cui il tempo si ferma, i corpi lievitano, le scritte invadono lo schermo, i pensieri prendono vita, le immagini sono liriche, tenute insieme da un filo sottile di pensieri, sentimenti, emozioni, rimpianti, speranze.
A distinguere il film sono il ritmo del racconto, la vitalità del montaggio, la coesione di una vicenda che resta focalizzata sulla protagonista, sulla sua fragilità commovente, senza passaggi morti o inutili sotto trame. Libera di creare, pur nei limiti di un'impaginazione patinata e di un'ambientazione in una pittoresca small town californiana, Decker trasmette al film e ai suoi interpreti (tra cui anche Jason Segel nella parte dello zio fattone e hippie) una leggerezza poco replicabile; il dramma di Lennie non scade nel compiacimento, l'invidiabile giovinezza la porta a superare il lutto commettendo errori, agendo in maniera istintiva, facendo e disfacendo, rispondendo a un impulso vitale a volte devastante ma irresistibile.
Fin dal titolo da best seller da autogrill, Il cielo è ovunque è un'operazione tradizionale, anche e soprattutto nella sua ricercata originalità espressiva: se seduce e commuove è per il talento della sua regista, per la sua capacità da autrice vera di trasmettere la forza febbrile di un cinema femminile, femminista, vorace di parole, suoni e visioni.
La regista indie statunitense Josephine Decker si getta a capofitto nel mainstream con il teen drama Il cielo è ovunque, adattamento dell'omonimo romanzo di Jandy Nelson. La struttura del racconto di Nelson, autrice anche della sceneggiatura del film, è quella del coming of age di derivazione young adult, molto vicina quindi alle dinamiche tipiche delle numerosissime opere che negli ultimi 15 anni [...] Vai alla recensione »
Josephine Decker, reginetta dell'indie americano, si dà allo young adult adattando il bestseller di Jandy Nelson (in Italia edito da Rizzoli), storia di un'elaborazione del lutto riottosa: la sedicenne Lennie, orfana, perde la sorella maggiore Bailey, cui la legava un rapporto simbiotico e ferocemente esclusivo, fatto d'amore, invidia e stima ineguagliabile.