Titolo originale | Eismayer |
Anno | 2022 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Austria |
Durata | 87 minuti |
Regia di | David Wagner (II) |
Attori | Gerhard Liebmann, Luka Dimic, Julia Koschitz, Anton Noori, Karl Fischer Christopher Schärf, Lion Tatzber, Lukas Johne, Matthias Hack, Harry Lampl. |
Distribuzione | Minerva Pictures Group, Altre Storie |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 9 agosto 2023
L'istruttore più temuto dell'esercito austriaco deve riuscire a convivere con la sua omosessualità anche se questo potrebbe mettere a rischio il suo lavoro.
CONSIGLIATO N.D.
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Il vice tenente Eismayer è l’istruttore più temuto dell’esercito austriaco. I suoi metodi ne hanno messo in discussione il futuro nell’arma. Eismayer è anche gay, un segreto che minaccia il suo lavoro e la sua famiglia. Un giorno Falak, gay dichiarato, si unisce al reggimento. Con lui Eismayer si scontra, ma ne è al tempo stesso attratto. Eismayer deve scegliere se superare il timore di un coming out o continuare a vivere una vita piena di infelicità ed emozioni represse. Eismayer è basato sulla vera storia, l’amore, le sfide di Charles Eismayer e Mario Falak, due uomini che si sono incontrati in un mondo in cui tutto era contro di loro. Oggi sono felicemente uniti civilmente. Erano ancora in servizio attivo al momento delle riprese e sono molto rispettati dalla maggior parte dei loro colleghi. Anche se non da tutti…
Dopo aver atteso a lungo l'uscita nelle sale, almeno da quando nel 2022 vinse la Settimana della critica alla Mostra di Venezia, più volte annunciato con il titolo di Bersaglio d'amore e sempre rimandato, il film d'esordio di David Wagner è ora, invece, disponibile in streaming con il suo titolo originale Eismayer, che è anche il nome del protagonista.
Charles Eismayer è il terrore di ogni recluta: piccolo, secco, nervoso e apparentemente privo di qualsivoglia empatia nei confronti dei suoi simili. O almeno, così ce lo dipinge il regista austriaco David Wagner, anch'egli cadetto (a suo modo) nella grande caserma dell'industria cinematografica odierna. Al terribile vice tenente, l'autore dedica la sua opera prima: "ho conosciuto la sua storia attraverso [...] Vai alla recensione »
Integerrimo vice tenente del reggimento austriaco, Charles Eismayer addestra le reclute a botte di smaccato machismo in stile Hartman. Più intossica l'atmosfera con i fumi accecanti e protettivi della mascolinità aggressiva di stampo tradizionalista, più l'uomo può permettersi di celare desideri divergenti, inconciliabili col mondo fallocratico e omofobo cui appartiene.
Volendo tirare le fila del discorso a Mostra di Venezia quasi terminata, non si può fare a meno di notare come il principale filo conduttore del programma della Settimana Internazionale della Critica sia stato rintracciabile nella ricerca, tanto narrativa quanto cinematografica, del significato di identità: un discorso che lega tra loro la maggior parte dei film scelti dalla squadra di lavoro capitanata [...] Vai alla recensione »
Il titolo del film, Eismayer, è anche il cognome del protagonista, che di nome si chiama Charles. Sergente maggiore e temuto istruttore di reclute per i metodi, verbali e fisici, brutali, che anche i suoi superiori condannano (sono ormai fuori dal tempo, gli dice un collega che lo ha chiamato a rapporto - e infatti il clima del film sembra quello di un Full Metal Jacket e il personaggio trovare riferimento [...] Vai alla recensione »
Il sergente maggiore Eismayer (Gerhard Liebmann) addestra le truppe dell'esercito austriaco con pugno di ferro e metodi marziali malvisti dai suoi superiori e dalle stesse giovani reclute. Ad inizio anno arriva ai suoi ordini un giovane bosniaco dichiaratamente gay, Mario Falak (Luka Dimic), che mette presto in crisi il suo superiore: Eismayer infatti nasconde la sua omosessualità non solo all'esercito [...] Vai alla recensione »
È tratto da una storia vera, Eismayer, presentato alla Settimana Internazionale della Critica a Venezia, e quindi non dovrebbero esserci premure nel raccontare come è andata a finire. Ma non lo faremo perché, al di là del mero interesse dato del dispiegamento narrativo, ci sembra che il debutto alla regia dell'austriaco David Wagner riveli soprattutto un'ammirevole attenzione per la messinscena, per [...] Vai alla recensione »