ennio
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giovedì 24 febbraio 2022
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si può essere formali e poetici al tempo stesso
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Ogni volta che guardo un film giapponese "borghese" rimango piacevolmente colpito dal formalismo dei rapporti personali, dall'educazione, la precisione, la mancanza di volgarità e trasandatezza nei modi e nelle forme. L'episodio centrale dei tre è forse il più paradigmatico, con lo scrittore affermato che scioglie il suo freddo distacco emotivo all'ascolto di un passo erotico del suo libro letto da una giovane e bella ex-studentessa, lì giunta per un tentativo di ricatto ed invece a sua volta attratta morbosamente, ma con candore, dalla sincerità del suo mentore innamoratosi della sua suadente voce. Anche il terzo episodio è da menzionare per l'originalità del tema, laddove due presunte ex-amiche si riincontrano dopo 2 decenni su una scala mobile, si abbracciano, si invitano a casa e cominciano a raccontarsi le loro vite, salvo poi accorgersi di essersi entrambe sbagliate.
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Ogni volta che guardo un film giapponese "borghese" rimango piacevolmente colpito dal formalismo dei rapporti personali, dall'educazione, la precisione, la mancanza di volgarità e trasandatezza nei modi e nelle forme. L'episodio centrale dei tre è forse il più paradigmatico, con lo scrittore affermato che scioglie il suo freddo distacco emotivo all'ascolto di un passo erotico del suo libro letto da una giovane e bella ex-studentessa, lì giunta per un tentativo di ricatto ed invece a sua volta attratta morbosamente, ma con candore, dalla sincerità del suo mentore innamoratosi della sua suadente voce. Anche il terzo episodio è da menzionare per l'originalità del tema, laddove due presunte ex-amiche si riincontrano dopo 2 decenni su una scala mobile, si abbracciano, si invitano a casa e cominciano a raccontarsi le loro vite, salvo poi accorgersi di essersi entrambe sbagliate. Sono due totali sconosciute ma ciò non scoraggerà il loro entusiasmo
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chicalinda
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domenica 19 settembre 2021
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poesia
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I dialoghi delle 3 storie femminili proposte,sfiorano la letteratura, in alcuni passaggi la Poesia.
I tempi e l'ambientazione decisamente orientali ma le storie di sentimenti, la forza delle parole, la comunione delle anime che siano esse dello stesso genere o meno, superano i confini continentali.
Storie che propongono passato e presente nello stesso momento un unicum tangibile.
Incantevole la bellezza orientale.
Da non perdere per chi ama entrare in contatto con l'altro.
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chicalinda
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domenica 19 settembre 2021
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poesia
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I dialoghi delle 3 storie femminili proposte,sfiorano la letteratura, in alcuni passaggi la Poesia.
I tempi e l'ambientazione decisamente orientali ma le storie di sentimenti, la forza delle parole, la comunione delle anime che siano esse dello stesso genere o meno, superano i confini continentali.
Storie che propongono passato e presente nello stesso momento un unicum tangibile.
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silver90
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giovedì 16 settembre 2021
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il potere della fantasia (femminile)
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"La ruota del destino e della fantasia" è un film diviso in tre episodi, ognuno con una chiave di lettura (e uno stile registico diverso), in cui le figure femminili sono al centro del racconto: mentitrici, subdole, finanche capaci di orchestrare inganni, non per compiacere il prossimo, bensì per soddisfare la loro voglia di vita, di eros, di fantasia appunto. Nel primo episodio, due amiche si confidano nello spazio angusto di un'automobile: la prima accenna all'altra di un incontro seducente, la seconda le fa gli occhi dolci come se non avesse mai vissuto una storia del genere. Ma già qui capiamo dove andrà a parare il cinema di Hamaguchi, che ci fa intuire soltanto da un gesto, un'inquadratura, uno sguardo, che, dietro quella apparente gentilezza di circostanza, si nasconde un'altra verità.
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"La ruota del destino e della fantasia" è un film diviso in tre episodi, ognuno con una chiave di lettura (e uno stile registico diverso), in cui le figure femminili sono al centro del racconto: mentitrici, subdole, finanche capaci di orchestrare inganni, non per compiacere il prossimo, bensì per soddisfare la loro voglia di vita, di eros, di fantasia appunto. Nel primo episodio, due amiche si confidano nello spazio angusto di un'automobile: la prima accenna all'altra di un incontro seducente, la seconda le fa gli occhi dolci come se non avesse mai vissuto una storia del genere. Ma già qui capiamo dove andrà a parare il cinema di Hamaguchi, che ci fa intuire soltanto da un gesto, un'inquadratura, uno sguardo, che, dietro quella apparente gentilezza di circostanza, si nasconde un'altra verità. La sceneggiatura è brutale, spiazzante, tanto più che le parole dei sentimenti sono come lame affilate che possono incidere il tessuto del linguaggio, rivelando un altro senso (spesso doppio), come nel secondo episodio. Qui, un professore che dovrebbe essere vittima di un "honeytrap", assiste a una lettura erotica del suo libro senza scomporsi, ma la sorte è beffarda anche quando egli, opportunamente, si sforza di lasciare "la porta aperta" all'altra. Insomma, la ruota del destino gira, che lo vogliamo o no, e il non-detto (quello che Hamaguchi lascia fuori dal racconto e dalla macchina da presa) sembra alimentare la sua imprevedibilità o, almeno, il gioco delle proiezioni con cui rivestiamo il tempo che passa. Così è anche per la protagonista dell'ultimo racconto, una donna ancora legata al ricordo del passato, che si illude di aver visto la sua ex-fidanzata in un'altra incontrata alla stazione. Sarà lei? Anche se i dettagli combaciano (gli studi a Tokyo, un nuovo compagno, che la protagonista si limita a chiamare, pudicamente, "signor Marito"), la situazione volge verso un esito imprevedibile per entrambe. In ultima istanza, dunque, il cinema di Hamaguchi rispecchia, con tipica freddezza giapponese, una società contemporanea allo sbando, priva di punti di riferimento, in cui solo quando proviamo a correre il rischio di essere noi stessi abbiamo la possibilità (ma non la certezza) di amare ed essere amati.
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giovanni_b_southern
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martedì 14 settembre 2021
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eccellente
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Senza 'spoilerare' nulla. Il film è eccellente. Lo sfondo è un Giappone molto moderno. Le storie sono 3. Separate. Scritte benissimo. Insomma è un film da vedere!!!!
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luciana
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domenica 12 settembre 2021
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che noia!
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Nonostante alcune trovate indovinate e particolari, il film è davvero noioso e si fa fatica ad arrivare alla fine.
Siamo usciti con la certezza che la mentalità giapponese é davvero molto distante dalla nostra
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harroldthebarrel
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giovedì 9 settembre 2021
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noia
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È stato davvero difficile arrivare alla fine di questo film. Che è in fondo un non-cinema, bensì un collage di brevi simil piece teatrali basate su dialoghi piuttosto lunghi, pretenziosi e francamente noiosi: la (presunta) originalità e delicatezza non necessariamente è garanzia di profondità e spessore. Le inquadrature sostanzialmente fisse, e la fotografia costantemente e volutamente sui toni del giallognolo contribuiscono a dare una sensazione di monotonia e piattezza.
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athos
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sabato 4 settembre 2021
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delicatezza orientale
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Tre storie al femminile (i maschi sono di contorno) che si chiudono con un ritorno al passato delle protagoniste e con una domanda: sei felice? Poco movimento, dialoghi lunghissimi e per nulla scontati, il regista approfondisce i temi poco alla volta, illuminando la scena. All'entrata ho chiesto scherzosamente a chi aveva visto il film di dare un voto. Tutti hanno risposto con un "bello" trasognato. La stessa sensazione di quando sono uscito. Un film delicato, coinvolgente e per nulla scontato nei finali. La delicatezza orientale colpisce sempre dritto al cuore.
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