Titolo originale | Coffee & Kareem |
Titolo internazionale | Coffee & Kareem |
Anno | 2020 |
Genere | Thriller |
Produzione | USA |
Durata | 88 minuti |
Regia di | Michael Dowse |
Attori | Betty Gilpin, Taraji P. Henson, Ed Helms, Andrew Bachelor, Jesse Hutch Samantha Cole, Terrence Little Gardenhigh, Chance Hurstfield, David Alan Grier, RonReaco Lee. |
MYmonetro |
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Ultimo aggiornamento venerdì 3 aprile 2020
Il dodicenne Kareem si allea con l'odiato fidanzato della madre in una lotta senza quartiere contro un pericoloso boss.
CONSIGLIATO SÌ
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Il poliziotto James Coffee ha due criticità nella sua vita: è incompetente e innamorato di Vanessa Manning. Peccato sia la madre adorata del terribile Kareem, un dodicenne ribelle e sboccato pronto a rivolgersi ai narcotrafficanti per eliminare lo sconosciuto aspirante patrigno. Una rocambolesca disavventura tra il familiare e il criminale che li vedrà litigare, fuggire, insultarsi, conoscersi e lottare fianco al fianco.
Il dodicenne Kareem, amante del turpiloquio, con il sogno di diventare rapper e Myke Tyson come modello di vita, è un personaggio tipicamente Netflix.
Sembra uscito da Stranger Things (potrebbe essere l'ennesimo amico del gruppo, alla Gaten Matarazzo, ma più volgarotto), come da The end of the fucking world. È attraverso lui che il regista Michael Dowse dà vita a quella che è un'insolita avventura familiare: una fuga a due da criminali e poliziotti corrotti che diventa un'occasione per conoscersi - e smettere di insultarsi a vicenda -. L'accostamento tra personaggi opposti evoca di per sé ilarità, infarcito poi di battute da osteria, slang greve di periferia o scimmiottamento al rapper style, diventa a tratti esilarante. Volutamente comico, dichiaratamente esagerato, con scene slapstick e altre di livello demenziale, è un film che non ha chiaramente altre pretese se non intrattenere e divertire chi guarda. Un b-movie metropolitano politicamente scorretto per deridere e far ridere un po' su tutto, dai problemi adolescenziali alla corruzione, dal narcotraffico al razzismo, dal disagio sociale alle questioni familiari.
La differenza la fanno gli attori, su tutti la triade attorno alla quale ruota la storia: il mattatore Ed Helms, protagonista dei Una notte da leoni e Come ti spaccio la famiglia, il piccolo grande Terrence Little Gardenhigh e l'antagonista Betty Gilpin, abbonata ai ruoli da cattiva ragazza e alle scene di lotta. Lascia il ring di Glow per entrare in un personaggio iperbolico, eccessivo, a tratti anche cinico, che dimostra la sua voglia di cimentarsi anche in ruoli eccentrici e calarsi in panni totalmente altri rispetto a quelli per cui è diventata famosa (la wrestler di Glow, appunto). Quanto alla coppia improbabile di protagonisti, il bambino sboccato e il poliziotto imbranato, sono due irresistibili caricature che sanno far ridere. In certi momenti ricordano storie alla Uno sceriffo extraterrestre... poco extra e molto terrestre, ma senza alcuna traccia di buonismo: solo tanta azione, insulti a volontà e una comicità grossolana e facilotta, tanto per suscitare ilarità anche nei più diffidenti.