Sole |
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Un film di Carlo Sironi.
Con Sandra Drzymalska, Claudio Segaluscio, Bruno Buzzi, Barbara Ronchi, Vitaliano Trevisan, Marco Felli
Titolo originale Sole.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 102 min.
- Italia 2019.
- Officine Ubu
uscita giovedì 24 ottobre 2019.
MYMONETRO
Sole
valutazione media:
2,69
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Carlo Sironi, esordio al sole
di Fabio Ferzetti L'Espresso
Due solitudini quasi metafisiche e una vita che nasce. La prima solitudine viene da lontano ed è quella in cui è chiusa Lena (la portentosa Sandra Drzymalska), una giovanissima polacca incinta che arriva a Roma per vendere il nascituro a una coppia di adulti. La seconda solitudine invece è autoctona e avvolge come un guscio non meno impenetrabile la vita di Ermanno (Claudio Segaluscio, interprete non professionista diretto con amorevole cura), un ragazzo di periferia incaricato dallo zio di accudire e soprattutto sorvegliare la puerpera nelle ultime settimane di gravidanza, prima che lui e sua moglie (Bruno Buzzi e Barbara Ronchi, in due ruoli un poco sottodimensionati) provvedano con vari trucchi a adottarlo legalmente.
Scandita da svogliate puntate in sala giochi e da piccoli furti e bravate con gli amici, la vita di Ermanno è vuota come i suoi occhi sempre spalancati. Non ci vuole troppa immaginazione per indovinare che quella ragazza di poche parole ma piena di sguardi saprà accendere l' ultima scintilla sepolta in fondo a un' esistenza precocemente rassegnata. Meno ovvio è il modo in cui l' esordiente Carlo Sironi dettaglia il lento ma inesorabile avvicinarsi di queste due anime ferite avvolgendole in una partitura sapientemente minimale tutta giocata sui vuoti, i silenzi, gli spazi, ma soprattutto gli sguardi e le posture di questi due ragazzi ridotti quasi alla loro essenza biologica primaria, e proprio per questo alla fine capaci di ribellarsi a un destino già scritto.
Figlio del compianto regista dei Montalbano tv, anche se artisticamente sembra piuttosto un nipotino dei fratelli Dardenne, Sironi dimostra una padronanza e un rigore a dir poco inconsueti in un debutto italiano. Chi ha presente le opere maggiori dei suoi padrini, su tutte "Il silenzio di Lorna", a cui "Sole" a tratti fa pensare, magari si sorprenderà a sperare in un guizzo imprevisto, un salto di registro che regali anche il brivido della sorpresa all' ascetica parabola dei protagonisti. Ma con tanti film insopportabilmente ansiosi di piacere e compiacere, la purezza di "Sole" è il segno che c' è ancora chi crede nel cinema e non nel marketing. Nel piccolissimo ruolo del dottore appare Vitaliano Trevisan, scrittore e a suo tempo protagonista di "Primo amore" di Garrone. Anche nel cinema alla fine la famiglia è quella che ognuno si sceglie.
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