Guerra di spie come ai tempi della vecchia Urss
di Paolo D'Agostini La Repubblica
La guerra fredda non è finita. Così indica il film di Francis Lawrence, artefice della saga Hunger Games. Lui è un agente Cia sotto copertura oltre l'ex Cortina di Ferro per proteggere un esponente di altissimo livello dei servizi russi che fa il doppio gioco. Lei è una promettente ballerina del Bolshoi che un sabotaggio dettato da gelosia ha messo fuori gioco. E, con una mamma malata a carico, non può perdere tutti i privilegi che la sua condizione di star le garantiva. Accetta la proposta entrando nei ranghi delle Sparrow, nucleo d'acciaio di sicarie addestrate dall'inflessibile Charlotte Rampling a diventare irresistibili seduttrici. La dotata Dominika/Jennifer Lawrence esegue egregiamente. Ma il contatto con la vittima designata, l'agente Cia che è un fusto ancorché un po' sgualcito, provoca inattesi cortocircuiti. Da un romanzo scritto da un ex agente Cia, non si limita a risvegliare un genere in chiave vintage ma lo fa con una certa originalità.
Da La Stampa, 1 marzo 2018
di Paolo D'Agostini, 1 marzo 2018
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